mercoledì 29 luglio 2009

Il Comitato Pendolari risponde a Trenitalia su Lo dico a "La Sicilia"

In riferimento alla lettera “Treni Catania-Messina, vetture sporche e carrozze guaste” del 21 luglio ed alla risposta dell'Ufficio stampa Ferrovie Sicilia “Pulizia sui treni, rispondono le ferrovie” del 24 luglio, desidero intervenire nella qualità di coordinatore del comitato pendolari, ribadendo che sia la climatizzazione che la pulizia lascia molto a desiderare sino ad oggi(ieri per chi legge).In merito alla climatizzazione e alla sosta dei treni in stazione, avevamo raggiunto un accordo, con i dirigenti di Trenitalia. Tale accordo prevedeva che venissero aperti i finestrini delle carrozze per evitare le temperature da forno crematoio dopo circa 4/5 ore di sosta sotto il sole.Per qualche anno, questo accordo è stato mantenuto, ma da qualche anno non più e tengo a precisare che non regge minimamente il paragone riferito alla climatizzazione dell'autovettura.In uno dei tanti incontri con Trenitalia, il Direttore pro tempore Carlo Pino, ci aveva rassicurato che già nel 2001 avevano iniziato l'operazione di climatizzazione e che entro il 2002 avrebbe completato la climatizzazione di tutte le vetture. Siamo nell'anno 2009 e dopo otto anni non è cambiato nulla o quasi, ci lascia molto perplessi la dichiarazione delle ferrovie, che il 98% di treni in Sicilia è climatizzato, per noi è un dato falso e solo sulla carta. Chi viaggia lo sa, in una qualsiasi formazione treno di 3/4 carrozze a stento la climatizzazione funziona in una o al massimo in due, le vetture climatizzate (si fa per dire) a stento corrispondono ad un 60%.Da tenere presente, inoltre, che già nei treni Minuetto, entrati in esercizio tra la fine del 2004 e il 2007, la climatizzazione è già in gran parte non funzionante.Per quanto riguarda la pulizia, questo è un altro degli annosi problemi di Trenitalia che bisogna continuamente monitorare, perché non basta puntare l'indice sempre e solo sulle aziende di pulizia vincitrici della gare d'appalto, ma occorre, secondo noi, fare un mea culpa, da parte di Trenitalia, per lo stato in cui è stato ridotto il materiale rotabile negli anni.La Direzione Territoriale di Trenitalia in Sicilia, avrà sicuramente ancora molto da fare per raggiungere il grado di soddisfazione dell'utenza e per rendere confortevole il viaggio ai suoi 50.000 clienti giornalieri, in termine di igiene, pulizia, comfort e puntualità.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

domenica 26 luglio 2009

Disservizi Trenitalia

Tratto da: "lo dico a la Sicilia" di domenica 26 luglio 2009

Vorrei esprimere la mia (non solo la mia) delusione, per i servizi che Trenitalia offre ai pendolari come me; è da circa tre anni che viaggio da Lentini per Catania e viceversa, sono un impiegato statale, e come tantissimi altri pendolari utilizziamo le ferrovie per recarci sul posto di lavoro. Spesso i treni portano ritardo, con problemi poi per noi pendolari che arriviamo a nostra volta in ritardo sul posto di lavoro. I servizi pubblici a Catania non funzionano, non si sa mai se l’autobus arriva o se poi parte, ma il problema più grosso Trenitalia lo ha creato da giugno modificando l’orario di partenza del treno per Siracusa: prima era alle 14,20 adesso alle 14,10; così facendo ha praticamente fatto sì che tutti i pendolari non possono più arrivare in tempo, visto che la maggior parte di noi lavora dalle 8.00 alle 14.00. e prendere il treno delle 14.10 è solo fantasia. Peraltro dopo aver magari anticipato l’uscita, recuperando poi l’orario di lavoro, il treno non parte in orario, ma con 10-20-30 minuti di ritardo quasi tutti i giorni. Allora mi domando:
che senso ha avuto modificare l’orario, creando seri problemi a tutti noi pendolari, quando
poi non è mai puntuale alla partenza? Senza parlare poi della sporcizia che regna sovrana sui
treni, e l’aria condizionata è solo una fantasia...
PAOLO A.

sabato 25 luglio 2009

Sempre più difficile poter viaggiare in treno, enormi i disservizi e tanti i disagi

Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia, in modo particolare sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, per non parlare della Messina-Palermo. A parte i ritardi giornalieri, desidero sottoporre all’attenzione dei dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, di Trenitalia e dei Dirigenti dell’Assessorato regionale ai trasporti,le problematiche vissute dai pendolari alla stazione centrale di Catania e sull’intera relazione in questi ultimi mesi ed in particolare martedì 14 e venerdì 24 luglio 2009.Il venerdì 24 è stata un’altra giornata di passione alla stazione centrale di Catania per quanto riguarda i disservizi e disagi subiti dai viaggiatori.A dieci giorni esatti da martedì 14 luglio altra giornata da ricordare per i pesanti ritardi e per gli stessi disservizi, i pendolari della fascia jonica e tra l'altro anche molti turisti, sono stati costretti a patire, anche per il gran caldo, le pene dell'inferno. Alla stazione centrale di Catania, i ritardi non si contano più, interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione (vedi le stazioni di Cannizzaro, Bicocca, Acquicella, Giampilieri, Fiumefreddo, Alcantara) e questo è solo l'inizio. In considerazione del fatto che tra due anni al massimo, completato l’SCC (sistema di controllo e comando), tutte le stazioni ivi comprese quella di Messina, Catania e Siracusa, già la maggior parte delle piccole stazioni sono divenute negli anni fermate impresenziate, verranno definitivamente chiuse e a dirigere tutto il traffico ferroviario siciliano sarà la sala operativa di Palermo. Desideriamo capire quale sarà il futuro del trasporto ferroviario in Sicilia. Se allo stato attuale, nelle grandi e medie stazioni, vi sono i dirigenti del movimento ancora in servizio e stiamo riscontrando questi gravi disservizi per quanto riguarda la mancata e tempestiva informazione all’utenza, monitor che di colpo si spengono e non danno più nessuna informazione, se non dei codici di reset, così come è successo il 14 e il 24 luglio alla stazione centrale di Catania, e molte delle volte sono completamente spenti.L’altro aspetto che vogliamo evidenziare, sono gli eccezionali recuperi dei ritardi su tutte le relazioni ferroviarie. Quello che abbiamo verificato è riferito al treno 12814 del 17 luglio che è arrivato alla stazione di Furci Siculo alle 19.18 (arrivo programmato 19.02) ed aveva accumulato 16 minuti di ritardo ed è arrivato a Messina alle 19.48 in anticipo di 10 minuti (arrivo programmato 19.58); è evidente che il treno ha recuperato 26 minuti (ritardo 16 + 10 anticipo). Ci chiediamo e chiediamo ai dirigenti ferroviari come può recuperare il treno in questione 26 minuti in 30 km, questa è la distanza km/treno tra Furci Siculo e Messina Centrale, quando da orario ufficiale sono previsti 55 minuti per la stessa percorrenza? La risposta è evidente, Trenitalia nel formulare gli orari allunga, di anno in anno, i tempi di percorrenza per azzerare e/o diminuire i tempi degli eventuali ritardi. Da una nostra veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 6/10 minuti per ogni ora di percorrenza.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

venerdì 24 luglio 2009

La problematica dei cani randagi alla stazione centrale di Catania

Fiumefreddo di Sicilia 23 luglio 2009

Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Territoriale Sicilia
Cortese attenzione dell’Ing. Alfonso Belluccia
Sede di Palermo

Oggetto: Problematica del randagismo alla Stazione di Catania.-

Egregio Direttore
Desidero sottoporle, la problematica dei cani randagi alla stazione centrale di Catania.
All’interno della stazione di Catania vive una nutrita popolazione di cani randagi, che negli anni hanno creato delle situazioni di pericolo nei confronti del personale ferroviario che lavora all’interno dello scalo e del deposito ferroviario, ma anche della gente che in essa giornalmente vi transita.
Molti sono i viaggiatori che hanno più volte segnalato alla Polizia Ferroviaria e al personale dell’ufficio accoglienza della stazione, la presenza di cani in branco (10/15) a gironzolare tra la gente in attesa ai marciapiedi dei vari binari e all’interno della sala d’attesa.
La Polizia Ferroviaria alla quale è affidata istituzionalmente la tutela dell’ordine pubblico e dell’incolumità dei cittadini ha più volte segnalato negli anni la problematica dei randagi agli organi competenti che, come al solito, fanno il consueto scarica barile delle competenze.
Con la mia segnalazione, non voglio creare nessun allarmismo, ma sottoporre tale problematica ai dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, affinché intervengano presso le autorità competenti per far adottare quelle misure previste dalle normative vigenti e cercare di arginare il problema del randagismo, in considerazione del fatto, che Rete Ferroviaria Italiana ha nella propria “Mission” l‘obbligo di assicurare gli standard e livelli di sicurezza ed il compito di salvaguardare la sicurezza personale e patrimoniale all’interno del sedime ferroviario della stazione centrale di Catania (vedi carta dei servizi 2009-Fattori, indicatori e standard di qualità del servizio).
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

Pulizia sui treni, rispondono le Ferrovie

Tratto da: "lo dico a la Sicilia" del 24 luglio 2009

In relazione alla lettera “Treni Catania - Messina: vetture sporche, carrozze guaste”, pubblicata
in questa rubrica, desideriamo fornire alcune precisazioni. Anche in Sicilia sono state indette
le nuove gare per l’affidamento dell’appalto delle pulizie. Il nuovo contratto prevede vincoli più stringenti ed una diversa organizzazione degli interventi di pulizia per garantire sostanziali miglioramenti. Le tendine ai finestrini sono in progressiva eliminazione dai treni, non esistono quasi più, e vengono sostituite con pellicole filtranti applicate direttamente sui vetri o con teli parasole che scorrono sui finestrini In questo periodo, in cui siamo impegnati a completare gli interventi di installazione sui treni degli innovativi sistemi di sicurezza (SCMT, SCC e maniglie antiaggrappaggio) approfittiamo di questa sosta tecnica per effettuare tutti i necessari interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. Il 98% dei treni circolanti in Sicilia è climatizzato. Possono capitare occasionali malfunzionamenti, e comunque, considerate le alte temperature raggiunte nell’Isola, un mezzo che esce dal deposito (o che è in sosta al sole in stazione), necessita di un po’ di tempo per potersi rinfrescare.
Accade così anche per una qualunque autovettura.
UFFICIO STAMPA SICILIA FERROVIE DELLO STATO

martedì 21 luglio 2009

Treni Catania-Messina: Vetture sporche e carrozze guaste

Tratto da lo dico a "La Sicilia" di martedì 21 luglio 2009

Si verificano sempre più frequenti le lamentale da parte dei viaggiatori della tratta ferroviaria Messina-Catania, che le vetture, in particolar modo, dei treni diretti e locali sono sporche sia nella struttura che nella tappezzeria dei sedili in modo estremamente vergognoso. Sicuramente una parte di colpa è di attribuire alla maleducazione dell’utenza ma non per questo Trenitalia non deve essere esonerata dalla loro responsabilità. Quindi ogni tanto è necessario che le tappezzerie dei sedili andrebbero pulite e smacchiate o eventualmente sostituti. In alternativa fare in modo
che vi sia una vigilanza più attenta da parte del personale preposto per prevenire quando lamentato.
I guasti più frequenti alle vetture sono l’inutilizzazione delle porte per la salita e discesa (che
molte volte sopprimono gran parte dei treni), mancanza delle tendine parasole, mancanza delle
porte intercomunicabili, illuminazione delle carrozze irregolare, in inverno il riscaldamento alcune
volte eccessivo altre volte freddissimo, mentre in estate l’aria condizionata nella maggior parte delle vetture non è funzionante.
Gaetano Bonaventura

Quello che abbiamo da dire sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Si è svolta 1l 18 giugno nella sede del Dipartimento Trasporti una riunione, presieduta dal Dirigente Generale Avv. Giovanni Lo Bue, con i vertici di RFI e Trenitalia per mettere a punto e condividere la nuova offerta di servizi ferroviari regionali previsti a breve e medio periodo.
Alla riunione hanno preso parte, assieme ai responsabili di settore del Dipartimento, Dott. Ignazio Coniglio e Dott. Antonio Grasso, l'Ing. Pasquale Ventrella e l'Ing. Alessandro Andrei (RFI - Direzione Centrale Movimento), l'Ing. Maurizio Mancarella (RFI - Direzione Commerciale Centrale), il Dott. Stefano Carollo (Responsabile Trenitalia Sicilia) ed il Dott. Fabio Lo Sciuto (Trenitalia - Direzione Sicilia). Dopo una articolata discussione i partecipanti hanno approvato un primo progetto che riguarda le linee fondamentali che caratterizzeranno la prossima offerta di RFI e Trenitalia. L'offerta, basata su una nuova concezione capace di essere facilmente individuata dagli utenti in modo da raccoglierne il consenso, si può dividere in tre periodi per quanto riguarda la realizzazione. L'offerta approvata è stata presentata alla stampa martedì 14 luglio 2009.
Questo è quanto emerso sulla stampa dell'approvazione di tale offerta, tutto il resto è top secret.
Dal resoconto appreso dai giornali, dobbiamo trarre alcuni importanti elementi di riflessione:
- E’ necessario che la Regione inviti a partecipare tutti i soggetti interessati ed a coordinare il dialogo tra tutti i diversi soggetti, ivi compresi i Pendolari, che sono i veri destinatari del servizio, ascoltando le loro istanze e proposte;
- Il Contratto di servizio non può prescindere dalla richiesta di precise garanzie circa l’adeguatezza del servizio fornito. Le penali in caso di inadempienza devono essere tali da scoraggiare qualunque furbesco eccessivo ribasso in fase di offerta, attuato al solo scopo di chiudere il contratto;
- La chiusura del Contratto di servizio non può avvenire a qualunque prezzo: servono garanzie precise e noi chiediamo che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) sia legato ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza, puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione utenza, comfort, informazioni tempestive all'utenza, area particolarmente critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale, con un'attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Questo è un passaggio, che riteniamo di fondamentale importanza, poiché se Trenitalia afferma di essere un'impresa competitiva, lo dimostri dunque nei fatti, impegnandosi davvero a migliorare il servizio da subito;
- La Carta dei Servizi può essere lo strumento per quantificare i parametri premianti, per questo è importante poter collaborare attivamente con il dipartimento trasporti della regione secondo quanto già prevede l'art.2, comma 461 della Legge 244/07.
La recente conversione in legge del Decreto Legge n. 5 del 10 febbraio 2009, pubblicato nella G.U. n. 34 dell'11 febbraio 2009, contiene un passaggio molto preoccupante, ossia:
“Al fine di garantire l'efficace pianificazione del servizio, degli investimenti e del personale, i contratti di servizio relativi all'esercizio dei servizi di trasporto pubblico ferroviario comunque affidati hanno durata minima non inferiore a sei anni rinnovabili per altri sei, nei limiti degli stanziamenti di bilancio allo scopo finalizzati”. Con questo, qualsiasi ipotesi di liberalizzazione del trasporto regionale è rinviata al 2021.
La domanda però è sempre la stessa: Trenitalia fa servizio pubblico o fa business?
La nostra preferenza la conoscete… noi siamo dell’idea che a questa domanda più che l'A.D. Di Trenitalia Moretti, deve rispondere la politica… in fondo non è Moretti che fa i Decreti Legge e le Leggi.
Ecco perché chiediamo garanzie prestazionali e assicurazioni circa il concreto miglioramento del servizio. Solo se verranno imposti parametri numerici e misurabili e la Regione avrà modo di esercitare un potere di controllo, subordinando al raggiungimento dei risultati i pagamenti del corrispettivo, si potrà sperare in un concreto miglioramento del servizio.
Viceversa, al danno anche la beffa per i pendolari e i Siciliani.
Concludiamo, sperando che la partita si gioca sul Contratto di Servizio e sulle condizioni che la Regione riuscirà a ottenere in termini di quantificazione dei risultati raggiunti.
Noi saremo vigili sull’andamento della vicenda, e non mancheremo di dare il nostro contributo, come sempre abbiamo fatto con la direzione regionale di Trenitalia, e confidiamo sull’aiuto di tutti in questa delicatissima partita, dove si gioca buona parte del futuro del trasporto pubblico ferroviario della nostra Regione, che non è e non sarà “una svolta epocale”, ma quanto la Sicilia ed i Siciliani si aspettano e meritano da anni.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - OMITATO PENDOLARI SICILIANI
http://www.comitatopendolari.it/

domenica 19 luglio 2009

Roma - Palermo treno da incubo

Tratto da: La Sicilia di domenica 19 luglio 2009
Un gruppo di viaggiatori dell’Intercity 727 Roma-Palermo ha presentato un esposto al posto Polfer di Villa San Giovanni, lamentando le condizioni di disagio che sostengono di avere subito a
causa di un guasto al climatizzatore di alcune carrozze e dell’eccessiva durata del viaggio, protrattosi per venti ore. «Un guasto al climatizzatore di due carrozze – sostengono i viaggiatori nell’esposto – ha causato forti disagi per i viaggiatori. Dopo avere sollecitato il controllore, rimasto indifferente al problema, abbiamo preso l’iniziativa di segnalare telefonicamente il
problema alla Polfer. A Napoli il treno è rimasto fermo per tre ore in stazione. Alcuni viaggiatori
cardiopatici sono rimasti a Napoli, mentre altri passeggeri, vecchi e bambini, sono stati sistemati sulle carrozze in cui funzionava l’aria condizionata». «Arrivati mezz’ora dopo la mezzanotte a Villa San Giovanni – sostengono i viaggiatori – in stazione non c’era nessun addetto del servizio assistenza di Trenitalia. Siamo stati aiutatati dal posto Polfer di Villa San Giovanni. Partiti da Roma alle 11,29 del 17 luglio, siamo arrivati a Palermo alle 8 del 18 luglio. È stato un viaggio da terzo mondo».

giovedì 16 luglio 2009

I Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio... questo illustre sconosciuto

I Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio... questo illustre sconosciuto
È pendolare, giocoforza, chi per motivi di lavoro, studio o altro ha deciso di utilizzare il mezzo pubblico “treno” ecologico per eccellenza. Su e giù dai treni ogni giorno della settimana, se ne fa un'esperienza invidiabile. E se all'inizio il pendolare sopportava ritardi, vagoni freddi, guasti a porte di salita e discesa, e quant’altro, da un po’ di tempo invece è subentrata la rabbia ed infine la voglia di denuncia. Così, la maggior parte dei pendolari italiani, si è schierata contro i disservizi delle Ferrovie dello Stato. Nelle cronache di questi ultimi mesi, si nota, la battaglia intrapresa in tutt’Italia dal mondo del pendolarismo, per la maggior parte regolari abbonati che usano il treno quotidianamente per spostamenti dettati da ragioni di studio o di lavoro. Tutti i pendolari delle varie regioni avranno certamente firmato petizioni nelle quali si chiede a Trenitalia e Rfi una "maggior tutela, correttezza ed attenzione nei confronti dei viaggiatori stanchi dei ripetuti ritardi, delle continue soppressioni di treni, di un servizio carente, di un comfort inesistente e di una scarsa o inesistente manutenzione che procura disagi alla gente, per la mancata climatizzazione delle carrozze, oppure perché bisogna viaggiare in piedi, e che in molte occasioni procura danni, per la perdita di coincidenze a causa dei continui ritardi con il conseguente arrivo in ritardo nei luoghi di studio o di lavoro. E’ ora che le Ferrovie riconoscano la possibilità del rimborso qualora il treno ritardi e quando, invece, si tratta di ritardi cronici invitiamo la direzione di Trenitalia a voler monitorare le cause, di fare la voce grossa con Rfi che gestisce il movimento dei treni, e se è il caso di modificare l'orario, in modo tale che i passeggeri siano messi nella condizione di scegliere un'eventuale alternativa.
Una denuncia va fatta nei confronti dei nostri rappresentanti politici regionali e nazionali, di entrambi gli schieramenti, che non hanno sino ad oggi portato avanti una politica efficiente ed efficace in materia di trasporto pubblico e di infrastrutture nelle sedi romane del Parlamento. Da oltre quarant’anni si parla di migliorare le principali infrastrutture viarie e ferroviarie siciliane, ma come ogni anno vengono fatti i vari proclami sulle testate dei quotidiani siciliani dandoci il ben servito su opere che la politica certamente non vuole portare avanti visti i risultati di un Italia a due o più velocità.
Nel panorama ferroviario nazionale la regione Sicilia si trova all’8° posto, dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, per la lunghezza complessiva dei binari, ed al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, mentre è al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km. a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. (dati rilevati dal sito di Rete Ferroviaria Italiana aggiornato a gennaio 2009).
Desidero fare presente, al Direttore Generale dei Trasporti, avv. Giovanni Lo Bue, che della materia ferroviaria, ormai sappiamo quasi tutto quello che c'è da sapere e che occorre dare e fare una attenta ed adeguata programmazione dei servizi ferroviari nell’ambito di ciascuna provincia. Si rende necessario, tra l’altro, realizzare degli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile, allo stato attuale, troppo vetusto. Se l’obiettivo del governo regionale è siglare l'accordo in tempi brevissimi”, così come ha dichiarato il Vicepresidente della Regione siciliana e Assessore ai Trasporti, Avv. Giambattista Bufardeci, l’obiettivo per noi pendolari è quello di essere parte attiva in uno strumento che ci vede allo stesso tempo protagonisti e maggiori fruitori, poiché non avrebbe sicuramente senso la definizione di uno strumento così importante, se lo stesso, verrebbe realizzato solamente da chi deve vendere un servizio e da chi invece lo deve acquistare nell’interesse di tutti i siciliani che da anni lo attendono. Per questi motivi ritengo doveroso ed opportuno che l'offerta di trasporto prevista nel Contratto di Servizio prima della stesura finale e della definitiva approvazione, venga sottoposta ai rappresentanti dei comitati dei pendolari siciliani, per l’apporto che gli stessi potranno dare alla realizzazione di uno strumento che potrebbe essere, per la prima volta, a misura del pendolare e perché no di tutti i siciliani. E' opportuno che il dipartimento trasporti regionale, la direzione territoriale di Trenitalia e i Comitati Pendolari, ognuno per la propria parte di competenza concorrano alla realizzazione dello strumento di trasporto, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di garanzie dei servizi pubblici, e della qualità degli stessi che è regolata da:
Artt. 3 e 16 della Costituzione italiana;
Art. 8 Trattato di Maastricht;
D.P.C.M. 27 gennaio 1994 recante "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici";
Art. 2 del decreto-legge 12 maggio 1995, n. 163 convertito in legge 11 luglio 1995, n. 273 recante "Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni";
D.P.C.M. 19 maggio 1995 che individua i settori di erogazione dei servizi pubblici per l'emanazione degli schemi generali di riferimento;
D.P.C.M.30 gennaio 1997;
D.P.C.M. 30 dicembre 1998 recante "Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta dei servizi pubblici del settore trasporti";
Se da una parte la normativa vigente ci da l'opportunità di intervenire e di partecipare alla realizzazione di un servizio pubblico, qual'è il Contratto di Servizio, dall'altra non si capisce perchè, né la figura preposta alla realizzazione di tale strumento, quella del direttore generale, che sta portando avanti le trattative con Trenitalia, non abbia ancora chiamato al tavolo della concertazione i vari Comitati Pendolari Siciliani; né la figura politica dell'assessore regionale ai trasporti, ha ritenuto opportuno dare voce ai vari comitati, in considerazione del fatto che nelle altre regioni italiane, gli assessori regionali, si sono seduti attorno ad un tavolo ed assieme ai pendolari, hanno pianificato l'offerta di trasporto rendendola quanto più possibile a misura dell'utenza.
Non vorremmo trovarci di fronte ad un nuovo strumento che, anziché migliorare le condizioni di trasporto, renda ancor di più difficile la vita a noi pendolari ed ai Siciliani.
Non è possibile che si spendano soldi pubblici e parliamo di 130 milioni di euro l'anno, senza sentire cosa hanno da proporre i maggiori fruitori, quali i pendolari, del trasporto ferroviario. Non è possibile che in Sicilia i nostri rappresentanti politici cavalchino sempre e solo la politica del fare, e del fare a tutti i costi e non la "Politica del Saper fare".
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

domenica 12 luglio 2009

Infrastrutture, la politica e i Siciliani
La rete ferroviaria siciliana, l'intera rete è costituita da 1378 km di binari. Nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, e alcune realizzate o iniziate solo nel ventennio di governo fascista. Sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Da quasi 30 anni non si costruiscono nuove ferrovie, a parte la brevissima diramazione per l'aeroporto di Punta Raisi e alcuni tratti che sulla rete principale hanno affiancato o sostituito tratti a binario unico, quali ad esempio la Messina-Villafranca Tirrena, la tratta da San Filippo-Santa Lucia del Mela a Patti-San Piero Patti, la Fiumefreddo di Sicilia-Catania Ognina e quella brevissima tra Targia e Siracusa. L'ultima linea ferroviaria interamente nuova fu la Caltagirone-Gela, ma è da precisare che questa tuttavia, fu solo completata nel 1979 dato che i progetti risalivano agli anni venti e una parte di lavori erano già stati eseguiti anteguerra. Si può pertanto comprendere come tutta la rete regionale abbia urgente bisogno di una coraggiosa riprogettazione dei tracciati in funzione delle nuove direttici di traffico che rispondano sia alle esigenze della mobilità veloce, che a quella del trasporto merci soprattutto proveniente dalle aree di produzione industriale-agricola.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR

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lunedì 6 luglio 2009

Richiesta incontro Comitati Pendolari Siciliani per il Contratto di Servizio

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo fax 0917075199
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Giambattista Bufardeci fax 0917078098
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Avv. Giovanni Lo Bue fax 0917078098
Agli Organi di stampa
Oggetto: Richiesta incontro Comitati Pendolari relativo al “Contratto di Servizio”.-
Quale coordinatore dei pendolari della fascia ionica Messina-Catania-Siracusa, ho il piacere di rappresentare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana sta per la prima volta realizzando deve essere e diventare uno strumento importante e valido perché pone, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrà tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
E’ giusto, a mio avviso, che si pongano le basi per la realizzazione di uno strumento efficiente ed efficace nella prospettiva di essere tenuti in considerazione come utenza pendolare, e perché no, poter collaborare per concorrere ed individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e di sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione di più modi di trasporto.
Desidero mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
La mia richiesta, nella qualità di rappresentante dell’utenza del servizio ferroviario, è quella di rendere partecipi i Comitati dei pendolari siciliani, iscritti nella Carta dei Servizi di Trenitalia, alla valutazione dell’offerta presentata da Trenitalia, in considerazione del fatto che in questi ultimi anni abbiamo collaborato con la Direzione regionale di Trenitalia che ha nella propria “Mission” la centralità del “Cliente” nell’attività ferroviaria e di voler considerare la possibilità di inserire un nostro rappresentante nella Consulta regionale dei trasporti.
Oggi, alla luce del “Contratto di Servizio” che si sta per realizzare, ritengo utile che il Dipartimento regionale dei Trasporti, si avvalga della collaborazione dei vari Comitati Pendolari, iscritti nella Carta dei Servizi di Trenitalia, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, per la realizzazione di un servizio di trasporto pubblico ferroviario più a misura dell’utenza.
Nell’attesa di un Vs. cenno, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari Siciliani
www.comitatopendolari.it