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sabato 6 maggio 2017

Riapertura linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela Maggio 2011 - Maggio 2017

L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del viadotto ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela.
Il Comitato Pendolari Siciliani e il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), ha organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 07 maggio 2017 una manifestazione nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore 10.00 alle ore 12.00, per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria e lo scopo di sensibilizzare e sollecitare l’intervento della Regione Siciliana ad interessarsi sulle future sorti di questa importante arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della Caltagirone-Niscemi-Gela a distanza di sei anni.
All'iniziativa prenderanno parte i sindaci dei comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela, l'Associazione Ferrovie Siciliane, il Cub Trasporti.
In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i viadotti ferroviari non sono da meno.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 19 gennaio 2017

Caltagirone-Gela. Ponte crollato: il progetto c'è ma i soldi no

In riferimento alla paventata e definitiva chiusura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela noi del Comitato Pendolari Siciliani non ci stiamo. Cogliamo l’occasione per fare presente ai sindaci dei territori interessati e all’on. Nello Musumeci, che è intervenuto in questi giorni sulla questione della Caltagirone-Gela.
Da indiscrezioni dal mondo ferroviario, ci risulta che Rete Ferroviaria Italiana abbia già pronto un progetto per la ricostruzione e la riapertura della Caltagirone-Gela.
Il progetto di ricostruzione prevede una spesa di circa 50/60 milioni di euro.
Chiediamo ai sindaci dei territori interessati e alla politica regionale di fare pressing sul gestore dell’infrastruttura e sul governo nazionale che finanzi il progetto di ricostruzione.
Non è concepibile che per poche decine di milioni si possa pensare di chiudere questa importante arteria ferroviaria a servizio di due rilevanti territori, in considerazione del fatto che sono stati spesi centinaia di milioni di euro per ammodernare tutta la tratta tra il 2008/2010.
Ad onor del vero, nemmeno il presidente Crocetta che è di Gela, nell’occasione in cui veniva presentato il progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro) nei primi giorni del mese di febbraio 2015, ha avuto l’accortezza di chiedere ai vertici di RFI, presenti nella sala consiliare del comune di Gela, delle sorti della Caltagirone-Gela.
Riteniamo doveroso e improcrastinabile che l’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Giovanni Pistorio, oltre a pensare all’eventuale riapertura delle linee ferroviarie dismesse, intervenga sulla ricostruzione della Caltagirone-Gela chiedendo a RFI Spa gli esiti delle indagini commissionati a Italferr sulle condizioni dei restanti ponti simili a quello crollato e demolito, per stabilire la totale demolizione/chiusura o l’attuazione di interventi immediati per la riapertura.
Dalle informazioni in nostro possesso, la spesa occorrente per la messa in sicurezza di alcuni ponti del tracciato e la ricostruzione del ponte crollato e demolito in C.da Angeli si aggira all’incirca sui 50/60 milioni di euro…spiccioli che ridarebbero la vita ai territori di Catania e Caltanissetta anche sotto il profilo turistico. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

Ferrovia Catania-Gela. Musumeci: "Vogliono chiuderla per sempre"

Caltagirone. Solo quattro corse al giorno (il sabato tre) verso il capoluogo etneo, due in treno e due col bus, per la durata di due ore e 11 minuti! Tanti quanti ne servono, in Continente, per arrivare da Roma a Bologna. Grida ancora vendetta il vergognoso silenzio  sulla mancata ricostruzione del ponte ferroviario crollato in località Angeli, fra Caltagirone e Niscemi nel 2011.



lunedì 16 gennaio 2017

Grammichele. Niente treni pomeridiani per tornare da Catania

I pendolari oltre a contestare il caro biglietti, chiedono fasce orarie più consone alle loro esigenze. "Paghiamo tanto per treni da museo - aggiunge Marco Cusumano, pendolare - collegamenti ridotti all'osso e orari assurdi".

mercoledì 6 luglio 2016

Trasporti in Sicilia. Ferrovie, il 20% della rete è off-limits

Il Comitato Pendolari Siciliani da qualche tempo lamenta disagi soprattutto nelle tratte ferroviarie chiuse da Rete Ferroviaria Italiana e mai più riaperte. La “Alcamo-Trapani via Milo” chiusa da tre anni, la linea ancora chiusa “Gela-Comiso-Canicattì” dopo circa 35 milioni di euro spesi per ammodernarla, la Catania Ognina-Catania Centrale.
Al top di questa classifica, chiusa da oltre 1830 giorni, la “Caltagirone-Gela” con il crollo di un’arcata del ponte ferroviario in territorio di Niscemi l’8 maggio 2011 e la successiva demolizione di tutte le arcate del ponte il 7 e l’8 ottobre 2014 a cura del gestore dell’infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana. Dal crollo e dalla definitiva demolizione, a parte le prese di posizione del nostro Comitato, nessuno degli attori principali: Regione Sicilia, Sindaci di: Gela, Caltagirone e Niscemi hanno chiesto a Rete Ferroviaria Italiana Spa cosa vuole fare di questa importante arteria ferroviaria a servizio di due importanti territori. Ad onor del vero nemmeno il presidente Crocetta, che è di Gela, nell’occasione in cui veniva presentato il progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della Canicattì-Gela-Comiso, i primi giorni del mese di a febbraio 2015, ha avuto l’accortezza di chiedere ai vertici di RFI, presenti nella sala consiliare del comune di Gela, delle sorti della Caltagirone-Gela.

martedì 14 giugno 2016

Caltagirone: dopo i treni per Gela e Niscemi ora tagliano pure i bus

Un territorio già penalizzato per una viabilità mortale sulla SS. 417 e da cinque anni anche per la viabilità ferroviaria dal crollo del ponte ferroviario in territorio di Niscemi che taglia in due i territori catanesi e nisseni.
Questi i collegamenti esistenti tra Caltagirone e Gela passando per Niscemi sino al 15 giugno 2016:
Bus PA 809 delle ore   7.52 Caltagirone-Niscemi-Gela
Bus PA 805 delle ore 13.30 Caltagirone-Niscemi-Gela
Bus PA 812 delle ore   7.05 Gela-Niscemi-Caltagirone
Bus PA 814 delle ore 12.40 Gela-Niscemi-Caltagirone
Bus PA 820 delle ore 17.33 Gela-Niscemi-Caltagirone
Questi i nuovi orari dal 16 giugno al 19 settembre 2016:
Bus PA 809 delle ore   7.52 Caltagirone-Niscemi-Gela
Bus PA 812 delle ore   7.05 Gela-Niscemi-Caltagirone
Bus PA 814 delle ore 12.40 Gela-Niscemi-Caltagirone
Bus PA 820 delle ore 17.33 Gela-Niscemi-Caltagirone
Come è evidente dai nuovi orari viene cancellato il Bus PA 805 delle ore 13.30. La domanda che poniamo al Dirigente Generale Dipartimento Infrastrutture e Trasporti, dott. Fulvio Bellomo, al Dirigente 4 Servizio Trasporto Ferroviario Regionale, dott.ssa Carmen Madonia e all’assessore regionale ai trasporti, On. Giovanni Pistorio, è perché cancellare l’unico bus-sostitutivo che da Caltagirone  ritorna su Gela visti i tre bus-sostitutivi che da Gela arrivano sino a Caltagirone? Non è  immaginabile che l’unico bus di ritorno da Caltagirone a Gela venga considerato come bus scolastico, quando invece si tengono in vita 28 treni giornalieri sulla metroferrovia Giampilieri-Messina per un totale di 448 treno-km-giorno e per un’utenza di dieci persone circa per ogni corsa-treno o favorire delle stazioni fantasma, quale è stata ed è quella di Cannizzaro, dove fermano dal 13 dicembre 2015 giornalmente 34 treni per un flusso del tutto inesistente di utenti-pendolari
Siamo convinti che i dirigenti del Dipartimento trasporti e l'Assessore regionale si rendano conto che è necessario mantenere e garantire questo servizio che riteniamo utile ed indispensabile per i due territori anche sotto il profilo produttivo e turistico .
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 16 maggio 2016

Sicilia: Infrastrutture ferroviarie a binario morto.

Il Comitato Pendolari Siciliani da qualche tempo lamenta disagi soprattutto nelle tratte ferroviarie chiuse da Rete Ferroviaria Italiana e mai più riaperte. La “Alcamo-Trapani via Milo” chiusa da tre anni, la linea ancora chiusa “Gela-Comiso-Canicattì” dopo circa 35 milioni di euro spesi per ammodernarla, la Catania Ognina-Catania Centrale.
Al top di questa classifica, chiusa da oltre 1830 giorni, la “Caltagirone-Gela” con il crollo di un’arcata del ponte ferroviario in territorio di Niscemi l’8 maggio 2011 e la successiva demolizione di tutte le arcate del ponte il 7 e l’8 ottobre 2014 a cura del gestore dell’infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana. Dal crollo e dalla definitiva demolizione, a parte le prese di posizione del nostro Comitato, nessuno degli attori principali: Regione Sicilia, Sindaci di: Gela, Caltagirone e Niscemi hanno chiesto a Rete Ferroviaria Italiana Spa cosa vuole fare di questa importante arteria ferroviaria a servizio di due importanti territori. Ad onor del vero nemmeno il presidente Crocetta, che è di Gela, nell’occasione in cui veniva presentato il progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della Canicattì-Gela-Comiso, i primi giorni del mese di a febbraio 2015, ha avuto l’accortezza di chiedere ai vertici di RFI, presenti nella sala consiliare del comune di Gela, delle sorti della Caltagirone-Gela.
Riteniamo doveroso e improcrastinabile che l’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Giovanni Pistorio, oltre a pensare all’eventuale riapertura delle linee ferroviarie dismesse, intervenga sulla ricostruzione della Caltagirone-Gela chiedendo a RFI gli esiti delle indagini, commissionati a Italferr, sulle condizioni dei restanti ponti simili a quello crollato e demolito, per stabilire la totale demolizione/chiusura o l’attuazione di interventi immediati per la riapertura. Dalle informazioni in nostro possesso, la spesa occorrente per la messa in sicurezza di alcuni ponti del tracciato e la ricostruzione del ponte crollato e demolito in C.da Angeli si aggira all’incirca sui 40/60 milioni di euro…spiccioli che ridarebbero la vita ai territori di Catania e Caltanissetta anche sotto il profilo turistico.  
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 9 dicembre 2015

Quale mobilità sulla Gela-Caltagirone al cambio degli orari del 14 dicembre 2015?

L’8 maggio 2011 crollava un’arcata del ponte ferroviario, in territorio di Niscemi c.da Angeli, della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela.
Sono trascorsi quattro anni e sette mesi dal crollo e un anno e due mesi dalla definitiva demolizione delle dieci rimanenti arcate del ponte ferroviario.
A nulla sono valse le prese di posizione dei sindaci dei comuni di Caltagirone (Bonanno) e di Niscemi (La Rosa) e i nostri sit-in di ogni anno sui luoghi del crollo per cercare di tenere viva l’attenzione delle istituzioni regionali e di Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, sulla ricostruzione e riapertura di questa importante arteria ferroviaria.
Da come vanno le cose, non ci sembra che vi sia la più minima intenzione di ricostruire il ponte ferroviario e la successiva riapertura.
Visto il totale disinteresse e i relativi tempi biblici per l’eventuale ricostruzione, il servizio ferroviario in questi anni è stato realizzato da Caltagirone a Gela con bus sostitutivi ai seguenti orari:
BUS PA809 alle ore 07.52 con arrivo a Gela alle ore 08.57
BUS PA805 alle ore 13.30 con arrivo a Gela alle ore 14.20
BUS PA817 alle ore 16.17 con arrivo a Gela alle ore 17.25
BUS PA819 alle ore 19.48 con arrivo a Gela alle ore 20.53
BUS PA804 alle ore 21.18 con arrivo a Gela alle ore 22.05
Mentre da Gela verso Caltagirone con i seguenti orari:
BUS PA810 alle ore 05.41 con arrivo a Caltagirone alle ore 06.51
BUS PA812 alle ore 07.05 con arrivo a Caltagirone alle ore 07.52
BUS PA814 alle ore 12.40 con arrivo a Caltagirone alle ore 13.44
BUS PA820 alle ore 17.33 con arrivo a Caltagirone alle ore 18.38
Con i nuovi orari che entreranno in vigore domenica 13 dicembre 2015, da quello che abbiamo riscontrato sul sito di Trenitalia www.trenitalia.it, sono scomparsi tutti i collegamenti tra Caltagirone e Gela.
Ciò ha messo in allarme i fruitori del servizio, di certo possessori di un abbonamento mensile, che dal 14 dicembre non avranno come raggiungere le due Città per motivi di lavoro, studio o quant’altro. In questi giorni abbiamo ricevuto molte segnalazioni dei pendolari allarmati da questa situazione ed abbiamo chiesto loro di inviare un’email in regione e precisamente al gabinetto dell’assessore alle infrastrutture e trasporti, Giovanni Pistorio, al dirigente generale del dipartimento infrastrutture e trasporti, dott. Fulvio Bellomo e al dirigente del 4° Servizio Trasporto ferroviario regionale, dott.ssa Carmen Madonia, segnalando la scomparsa totale del servizio bus sostitutivo al trasporto ferroviario e non ottenendo alcuna risposta.
Alquanto surreale la situazione di (im)mobilità in un territorio che racchiude due province, in considerazione del fatto che da gennaio di quest’anno è la Regione Siciliana che ha preso in mano le sorti del trasporto pubblico ferroviario e, se questi sono i risultati, sarebbe stato meglio rimanere sotto l’egida del Ministero dei trasporti che sino a ieri ci assicurava un trasporto ed una mobilità efficiente ed efficace in tutta la Sicilia e non il “treno della politica” che certamente sta sconvolgendo abitudini di lavoro, studio e di mobilità già consolidate da parecchi anni senza averne consapevolezza dei bisogni di quanti hanno scelto il mezzo treno per i propri spostamenti.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer  

venerdì 15 maggio 2015

In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno


Caltagirone-Gela Maggio 2011-Maggio 2015. 
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il Comitato Pendolari Siciliani assieme all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo, il Cub Trasporti di Ragusa, il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), e il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca, ha organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 17 maggio 2015 con appuntamento davanti la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore 10 alle ore 12, un Sit-In, per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, cercando di sollecitare l’intervento del governatore Crocetta ad interessarsi sulle future sorti di questa importante arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della Caltagirone-Gela.
Il 7 ottobre 2014 venivano definitivamente fatte brillare le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni. Sono stati spesi all’incirca un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva a parte i soldi spesi per la demolizione.
Nemmeno nell’occasione del 9 febbraio 2015 in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo, nessuno di questi compreso l’allora primo cittadino di Gela abbiano chiesto al presidente di Rete Ferroviaria Italiana Lo Bosco notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura che interessa i territori della provincia di Catania e Caltanissetta.
Questo è l'interesse dimostrato dalle nostre Istituzioni nel migliorare quelle infrastrutture che per incuria o per fenomeni naturali hanno bisogno di attenzione. Attenzione che non può essere rivolta alla sola Palermo-Catania ma a tutte quelle infrastrutture che l'Unità d'Italia ci ha lasciato in eredità e che stiamo facendo pian piano scomparire. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer