L’8
maggio 2011 crollava un’arcata del ponte ferroviario, in territorio di Niscemi
c.da Angeli, della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela.
Sono
trascorsi quattro anni e sette mesi dal crollo e un anno e due mesi dalla
definitiva demolizione delle dieci rimanenti arcate del ponte ferroviario.
A
nulla sono valse le prese di posizione dei sindaci dei comuni di Caltagirone
(Bonanno) e di Niscemi (La Rosa) e i nostri sit-in di ogni anno sui luoghi del
crollo per cercare di tenere viva l’attenzione delle istituzioni regionali e di
Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, sulla ricostruzione e
riapertura di questa importante arteria ferroviaria.
Da
come vanno le cose, non ci sembra che vi sia la più minima intenzione di
ricostruire il ponte ferroviario e la successiva riapertura.
Visto
il totale disinteresse e i relativi tempi biblici per l’eventuale
ricostruzione, il servizio ferroviario in questi anni è stato realizzato da
Caltagirone a Gela con bus sostitutivi ai seguenti orari:
BUS
PA809 alle ore 07.52 con arrivo a Gela alle ore 08.57
BUS
PA805 alle ore 13.30 con arrivo a Gela alle ore 14.20
BUS
PA817 alle ore 16.17 con arrivo a Gela alle ore 17.25
BUS
PA819 alle ore 19.48 con arrivo a Gela alle ore 20.53
BUS
PA804 alle ore 21.18 con arrivo a Gela alle ore 22.05
Mentre
da Gela verso Caltagirone con i seguenti orari:
BUS
PA810 alle ore 05.41 con arrivo a Caltagirone alle ore 06.51
BUS
PA812 alle ore 07.05 con arrivo a Caltagirone alle ore 07.52
BUS
PA814 alle ore 12.40 con arrivo a Caltagirone alle ore 13.44
BUS
PA820 alle ore 17.33 con arrivo a Caltagirone alle ore 18.38
Con
i nuovi orari che entreranno in vigore domenica 13 dicembre 2015, da quello che
abbiamo riscontrato sul sito di Trenitalia www.trenitalia.it,
sono scomparsi tutti i collegamenti tra Caltagirone e Gela.
Ciò
ha messo in allarme i fruitori del servizio, di certo possessori di un
abbonamento mensile, che dal 14 dicembre non avranno come raggiungere le due
Città per motivi di lavoro, studio o quant’altro. In questi giorni abbiamo
ricevuto molte segnalazioni dei pendolari allarmati da questa situazione ed
abbiamo chiesto loro di inviare un’email in regione e precisamente al gabinetto
dell’assessore alle infrastrutture e trasporti, Giovanni Pistorio, al dirigente
generale del dipartimento infrastrutture e trasporti, dott. Fulvio Bellomo e al
dirigente del 4° Servizio Trasporto ferroviario regionale, dott.ssa Carmen
Madonia, segnalando la scomparsa totale del servizio bus sostitutivo al trasporto
ferroviario e non ottenendo alcuna risposta.
Alquanto
surreale la situazione di (im)mobilità in un territorio che racchiude due
province, in considerazione del fatto che da gennaio di quest’anno è la Regione
Siciliana che ha preso in mano le sorti del trasporto pubblico ferroviario e,
se questi sono i risultati, sarebbe stato meglio rimanere sotto l’egida del
Ministero dei trasporti che sino a ieri ci assicurava un trasporto ed una
mobilità efficiente ed efficace in tutta la Sicilia e non il “treno della
politica” che certamente sta sconvolgendo abitudini di lavoro, studio e di
mobilità già consolidate da parecchi anni senza averne consapevolezza dei
bisogni di quanti hanno scelto il mezzo treno per i propri spostamenti.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer