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domenica 15 dicembre 2019

Il Comitato Pendolari Siciliani, nei mesi di ottobre e novembre, ha effettuato il monitoraggio di circa 11.000 dei treni nelle principali tratte ferroviarie siciliane.

Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi, cosa che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni (2002-2004) cofinanziando l’acquisto dei nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze) ai quali si sono aggiunti, come previsto dal Contratto di Servizio Ponte 2015-2016, a fine del 2016 i sei treni Jazz.
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia
, ma sempre al centro-nord. Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare e per le infrastrutture dell’Isola.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno devono essere l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, attraverso il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, sia per alzare gli standard qualitativi che per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.). Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio, che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio, da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono spesso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio. Alcune Regioni hanno addirittura scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso, sotto forma di bonus, da restituire agli abbonati.
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani nei mesi di ottobre e novembre 2019, nello specifico dall’1 di ottobre al 30 novembre 2019, è stato eseguito su un campione di 10694 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati rilevati dal sito di Trenitalia viaggiatreno.it e riportati di seguito nella tabella ‘A’.

I valori assoluti non riescono però a mettere in luce le problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni.
Con qualche semplice operazione matematica, possiamo ricavare che la percentuale di treni puntuali, ovvero con ritardo sotto i 5 minuti, è mediamente limitata all’81,3% con punte che superano lo standard fisiologico del 90% solo sulla tratta Palermo-Trapani, ed un minimo assoluto del 38,5% sulla Ragusa-Caltanissetta. Segno che anche la Sicilia viaggia a due velocità. Va evidenziato che il dato di puntualità sulla Trapani-Palermo è da attribuire al servizio metropolitano sulla Punta Raisi-Palermo.
Il grafico sottostante illustra e riporta nel dettaglio le percentuali dei treni ritenuti puntuali sino ad un ritardo di 5 minuti su tutte le tratte oggetto del monitoraggio.
In contrapposizione a quanto detto possiamo ricavare le percentuali di treni con ritardo oltre i 5 ed oltre i 10 minuti.
Mediamente il 18,7% dei treni monitorati è giunto a destinazione con oltre 5 minuti di ritardo, e il 12,5% con oltre 10 minuti di ritardo.
Nel complesso si tratta di numeri molto discordanti tra loro in riferimento alla tratta ferroviaria di riferimento: si va dal 6,2% di treni con ritardo superiore ai 10 minuti sulla relazione Messina-S.Agata Militello al 52,5% rilevato sulla Ragusa-Caltanissetta, e dal 9,1% della Palermo-Trapani al 61,5% riscontrato sulla Ragusa-Caltanissetta per i ritardi oltre i 5 minuti.
In contrapposizione, non possiamo fare a meno di riscontrare ancora una volta l’anomalo numero di treni che puntualmente arriva in anticipo a destinazione, segno dei continui allungamenti di percorrenza: nelle sole tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo, abbiamo rilevato 1.456 treni arrivati a destinazione prima dell’orario previsto su un totale di 3.166, precisamente 1.135 (il 45,8%) sulla prima relazione, e 321 (il 46,6%) sulla seconda relazione.
Per chi avesse seguito le precedenti rilevazioni, le percentuali sono ancora una volta in aumento rispetto a quelle riscontrate nel monitoraggio eseguito dal Comitato Pendolari Siciliani nello stesso bimestre dello scorso anno (43% circa).
Per quanto riguarda le soppressioni, dal nostro monitoraggio sono stati conteggiati 371 treni soppressi, di cui 164 soppressi parziali, per un totale di 35.036 Km*Treno cancellati.
Riteniamo che il risultato osservato mette in evidenza un fenomeno fuori controllo, ancora una volta confermato nelle tratte più critiche come la Ragusa-Caltanissetta (5642 km*Treno soppressi) e Siracusa-Ragusa-Gela (9492 Km*Treno soppressi), nonostante il (relativo) basso numero di treni oggetto del monitoraggio.
Sul fronte dei ritardi, giustificati come conseguenza di problemi tecnici all’infrastruttura, passaggi a livello non funzionanti, condizioni meteo avverse o ostruzioni varie lungo linea, nel periodo ottobre-novembre 2019, abbiamo calcolato complessivamente 40.636 minuti di ritardo sui 10.694 treni monitorati, la cui ripartizione per relazione ferroviaria è illustrata nel grafico seguente.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti.
Fonte Dati: viaggiatreno.it 
Elaborazione dati: Dott. Fabrizio Gemelli
F.to Giosuè Malaponti Presidente
Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

martedì 16 aprile 2019

Una mattinata di disagi sulla relazione ferroviaria ionica.

Catania. Martedì 16 aprile 2019 – I primi treni del mattino della fascia oraria tra le 5.00 e le 9.00 sulla relazione Messina-Catania-Siracusa hanno subito pesanti ritardi.
Nel dettaglio i primi dodici treni penalizzati:
- sei hanno accumulato ritardi per 300 minuti pari a 5 ore (3865, 12865, 26576, 12868, 3866, 12780);
- tre sono stati soppressi e/o limitati  per un totale di 85 treno*km (26577, 26672, 26579);
- gli altri tre hanno transitato più o meno regolarmente (26575, 12866,12861).
E’ divenuto ormai una costante l’annuncio della sala operativa: Guasto temporaneo agli impianti di circolazione” del gestore dell’infrastruttura “Rete Ferroviaria Italiana Spa”. Guasti ormai divenuti normalità per problemi tecnici, per manutenzioni, per condizioni meteo, per problemi ai P.L., per incidenti vari lungo la linea ferrata in quasi tutte le relazioni ferroviarie ma a piangerne sempre le conseguenze è l’utenza che si trova a recuperare ore di lavoro che nessuno mai gli rimborserà. 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 6 maggio 2017

domenica 19 febbraio 2017

Linea Messina-Catania-Siracusa, comunicazione ritardi dal 18 al 28 febbraio 2017

Trenitalia comunica che a partire da sabato 18 e sino a martedì 28 febbraio 2017. sulla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa. i treni potrebbero subire dei ritardi a causa di lavori di manutenzione straordinari tra le stazioni di Alcantara e Taormina.

martedì 10 gennaio 2017

Orari dei treni, modifiche. Tra Messina e S. Agata da oggi 4 convogli diventano giornalieri

In riferimento all'incontro tenutosi il 12 dicembre 2016 presso l'assessorato regionale ai trasporti per discutere sulle problematiche relative agli orari della nuova offerta commerciale. Tenuto conto che siamo stati convocati il giorno dopo l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario 2016-2017 e quindi senza alcuna possibilità di discussione. 

domenica 8 gennaio 2017

Modifiche alla circolazione treni sulla Messina-Palermo e Messina-Catania-Siracusa da lunedi' 09 gennaio 2017


In riferimento all'incontro tenutosi il 12 dicembre 2016 presso l'assessorato regionale ai trasporti per discutere sulle problematiche relative agli orari della nuova offerta commerciale. Tenuto conto che siamo stati convocati il giorno dopo l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario 2016-2017 e quindi senza alcuna possibilità di discussione. 






In questa occasione abbiamo portato avanti alcune delle proposte presentate nei vari incontri (20 gennaio, 11 aprile e 3 maggio 2016) che entreranno in vigore da lunedì 09 gennaio 2017 sula relazione Messina-Palermo e Messina-Catania-Siracusa.
Resta aperta la discussione sul rinnovo del "Contratto di Servizio" sino al 2026.