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venerdì 7 ottobre 2016

I Patti per il Sud senza fondi. Il tesoro smentisce il premier

È da aprile che Matteo Renzi gira il Mezzogiorno – a cui nel frattempo ha sottratto risorse per miliardi destinandole al Nord – per firmare i cosiddetti Patti per il Sud con Regioni e città metropolitane: con i due del 10 settembre (Sicilia e Puglia) siamo arrivati a 16 e ogni volta le magnifiche sorti e progressive dei territori svantaggiati si dipingono di rosa: miliardi per questo e per quello, date certe, impegni vincolanti. D’altra parte, come ci hanno spiegato i sondaggi, il governo ha più di un problema di consenso al Sud in vista del referendum costituzionale. Problema: sono promesse dalla copertura finanziaria incerta o inesistente. Non è un’illazione giornalistica, ma quel che scrive lo stesso ministero dell’Economia guidato da Pier Carlo Padoan nella sua Relazione sugli investimenti pubblici appena pubblicata. Servono soldi, scrive il Tesoro, bisogna rimpinguare subito il Fondo di Sviluppo e Coesione. Perché? “L’esigenza di ulteriori risorse deriva a seguito della decisione assunta dal governo di inserire nei Patti per il Sud interventi di immediata realizzazione che richiederanno uno sforzo finanziario aggiuntivo negli anni 2017 e 2018. Tale richiesta....continua a leggere

venerdì 30 settembre 2016

Autostrade, ferrovie, territorio centinaia di progetti congelati

Contestualmente alla grande opera sullo Stretto sbloccare appalti, lavori e risorse.
Il Ponte. Prima? Durante? Dopo? 
E' la domanda che segue a quella dell'opportunità, l'utilità, la necessità di mettere mano alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. 
Prima o poi si sbilanciano tutti i governi e tutti i premier in carica o in pectore. 
Ha oscillato tra il si e no Prodi, diede la data dell'inaugurazione Rutelli, ne fece una battaglia personale Berlusconi, per ricordare alcuni passaggi. 
E oggi Renzi. Il Ponte si può fare. Bene. E il resto? Ma il resto, anzi?


giovedì 29 settembre 2016

Incompiute d'oro nell'Isola del Ponte

E' un libro di promesse non mantenute, di scadenze non rispettate: al momento sottolinea il Comitato Pendolari, è ancora chiusa la linea ferroviaria Palermo-Punta Raisi che doveva essere aperta nel giugno scorso. Lo stato dell'arte, ovvero la fotografia di una condizione di arretratezza che in Europa ha pochi paragoni, è contenuto in un dossier che, per quanto riguarda le ferrovie, ha realizzato il Comitato dei Pendolari Siciliani. Ci sono dieci miliardi di euro per opere mai realizzate che proprio dal 2001 ballano nei piani di investimento siglati a Roma e a Palermo.