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mercoledì 22 gennaio 2014

Trasporti Sicilia: Gibiino (FI), Ferrovie abbandonate. Solo 24 mln per manutenzione rete

Roma. “Rfi continua a mortificare la Sicilia. Sui 130 milioni di euro richiesti dal Compartimento Rfi di Palermo per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee ferrate dell’isola, Rete Ferroviaria Italiana ne approva poco meno di 25 milioni. Un ulteriore elemento utile a svelare quale sia il vero obiettivo del Gruppo Ferrovie: dismettere la rete siciliana per concentrare ancora una volta le risorse verso investimenti utili a potenziare la rete AV del Nord Italia. Sono ormai trent’anni che i siciliani attendono il completamento del raddoppio della Catania-Messina e l’ammodernamento delle linee Palermo-Catania e Palermo-Trapani. Nel 2011 un’arcata di un ponte lungo la linea ferrata Caltagirone-Gela cedette, da allora Ferrovie non ha mai provveduto a ripristinare la linea causando incalcolabili disagi ai pendolari. Tale situazione non è più tollerabile. Chiedo al presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, siciliano come me, di dare immediatamente un segnale di discontinuità con il passato. Che riaprano i cantieri in Sicilia, che ai pendolari venga offerto un decoroso e giusto servizio”. Lo dichiara il sen. Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Fonte AGENPARL - 22-01-2014

giovedì 21 novembre 2013

Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina

Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina
Allarme sassi lungo la linea ferrata. No, non si tratta di sassi staccatisi da chissà quale costone e finiti sulle rotaie, bensì di pietre di varie dimensioni lanciate da gruppetti di ragazzini che - udite udite - pare abbiano deciso di impiegare così il loro tempo libero, incontrandosi a ridosso della stazione di Ognina. Un «divertimento» decisamente opinabile, che fra l'altr! o sarebbe potuto e potrebbe costare caro ai malcapitati viaggiatori: non soltanto turisti e vacanzieri (e comunque non ci sarebbe alcunché di male...), ma anche lavoratori pendolari che si spostano ogni giorno lungo la tratta Catania-Messina o Siracusa-Catania-Messina non certo per piacere, ma perché costretti dai loro impegni.
Anche ieri pomeriggio, intorno alle 18, tanti erano i pendolari presenti sul treno Catania-Messina delle 17,44. Il convoglio ha fatto sosta alla stazione di Ognina e lì è stato fatto oggetto del lancio di alcune pietre lanciate, pare, da tre adolescenti che si erano nascosti alle spalle del muretto lato monte.
Alla fine pare che un'immediata segnalazione al 113 abbia messo in azione la polizia. E' comunque importante che chi viaggia sappia che può andare incontro a questo genere di inconvenienti.
La Sicilia - Mercoledì 20 Novembre 2013 Prima Catania Pagina 23 

venerdì 15 novembre 2013

Soppresso un treno, disagi e proteste dei pendolari

Martedì è stato cancellato all'improvviso il Catania-Messina delle 5,10
S. Teresa. Un altro treno soppresso, nella scorsa giornata di martedì, sulla tratta Taormina-Messina, che ha scatenato le vibranti proteste dei tanti pendolari della riviera jonica, che ormai sono stanchi di questi improvvisi disservizi di Trenitalia.
Ad essere soppresso, stavolta, è stato il treno numero 12866! che, partendo alla 5.10 dalla stazione centrale di Catania, dopo avere attraversato tutta la riviera jonica, dovrebbe raggiungere quella di Messina entro le 7.10, in modo che, soprattutto, i lavoratori possano prendere le relative coincidenze con i diversi mezzi di trasporto per potere raggiungere la Calabria, la zona tirrenica, i villaggi di Messina e i vari uffici pubblici.
La soppressione improvvisa, in un orario in cui per altro non sono previsti degli eventuali altri mezzi alternativi, rappresenta un vero e proprio calvario per i numerosi pendolari che dalla riviera jonica devono raggiungere l'area dello Stretto.
Considerato che la maggior parte dei lavoratori è dipendente di enti pubblici, che hanno quindi degli orari di apertura che devono essere rispettati, questi disservizi ferroviari generano ovviamente dei gravi disagi.
Per i tanti pendolari, oltre alle ore che vanno recuperate mensilmente, anche a causa dei frequenti ritardi, è un continuo stress perché, malgrado l'abbonamento mensile, devono anche subire la soppressione dei treni, diretti e locali che si trasformano, improvvisamente, in metroferrovia (nella tratta Giampilieri-Messina e viceversa), vagoni superaffollati e una carente comunicazione nei confronti degli utenti.
Pippo Trimarchi - La Sicilia - Giovedì 14 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 29

sabato 2 marzo 2013

Sul treno Catania-Palermo con un risparmio di... 20'

Entro il 2020 si andrà a Palermo in treno in 2 ore e 25 minuti! Incredibile ma vero. Si "risparmieranno" venti minuti venti che potranno (sempre ipoteticamente) essere messi dai nostri figli e nipoti nelle "banche delle ore" per allietare il tempo libero (ne avranno tanto, purtroppo, data la disoccupazione crescente). Scrivo di discendenti perché ritengo non ci sia una sola persona di buonsenso che possa credere che i lavori si concluderanno nei sei anni previsti. Se poi aggiungiamo le opere citate (senza finanziamento) della tratta Catania-Messina, restiamo addirittura senza parole per quanto il governo sta offrendo ai siciliani in cambio della sepoltura del Ponte sullo Stretto. Con l'entusiasmo di Crocetta che già aggiunge la necessità di completare l'anello previsto (per il 2020, ricordo). Collegando le città escluse in un futuro ancora più lontano e molto più ipotetico. Certo, la demagogia non conosce limiti. Presentare come ciclopiche infrastrutture realizzazioni, neppure complete, di doppi binari tra Ognina e Catania centro, nonché il mitico Giampilieri-Fiumefreddo, è cosa già tristemente vista dai siciliani e non certo addebitabile a Crocetta. Ma rivendicare come un trionfo il molto futuro risparmio di 20 minuti per andare in treno da Catania a Palermo batte ogni record. Lascino le cose come stanno e diano un bonus a quanti viaggiano e viaggeranno in treno in Sicilia. Anzi, ancor meglio, li si faccia viaggiare gratis. Saranno sicuramente soldi spesi meglio e subito.
Vincenzo Mannello
Lo dico a La Sicilia
Sabato 02 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 38