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lunedì 10 novembre 2014

Trapani-Palermo si torna a protestare, da due anni tratta ferrata interrotta

Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali alle infrastrutture e trasporti che si sono alternati e, nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura alla circolazione ferroviaria della Alcamo-Trapani Via Milo, almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria dei propri concittadini.  

martedì 30 settembre 2014

In Sicilia niente continuità territoriale

Dal primo di ottobre la Sicilia viene abbandonata in materia di trasporti completamente al suo destino. Niente aerei, niente treni e niente traghetti. Qualche settimana fa Alitalia annunciava che avrebbe abbandonato le tratte da e per la Sicilia. A questo annuncio si è unita dopo qualche giorno la compagnia aerea AirOne che dal 1 di ottobre effettuerà solo i voli per Milano e Roma escludendo tutte le altre destinazioni sin’ora operate da Catania e Palermo. A questi abbandoni delle compagnie aeree, dal 1 di ottobre si aggiungerà quello dei traghetti di Fs Bluferries. Infatti da domani (oggi per chi legge) l’unica nave di Bluferries abbandonerà il porto storico di Messina per approdare al porto di Tremestieri. Questo abbandono penalizza in modo pesante lo spostamento di migliaia di pendolari sulle due sponde, i quali non potranno più usufruire di un trasporto pubblico garantito da Ferrovie dello Stato ma dovranno obbligatoriamente servirsi di traghetti ed aliscafi di società private sicuramente con altri orari e con molto meno corse giornaliere e nei festivi.
In questi ultimi anni si è parlato tanto di sviluppo infrastrutturale dei territori siciliani, guardando con un certo interesse ai provvedimenti del governo come il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia.  
Questi ultimi avvenimenti penalizzano in maniera definitiva i siciliani lasciandoli in balia di una continuità territoriale del tutto inesistente.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 27 agosto 2014

Ferrovie, da vent'anni aspettiamo il collegamento con l'aeroporto

Catania. Alta velocità e infrastrutture negli aeroporti, Fontanarossa…resta in attesa
E’ stato firmato ieri a Rimini, durante il Meeting di Comunione e Liberazione, l’accordo tra il ministro delle infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e l'A.d. del gruppo FSI Michele Mario Elia " per collegare gli aeroporti di Malpensa, Fiumicino e Venezia alla rete A/V e A/C e “rafforzare la dotazione di infrastrutture ferroviarie legate agli aeroporti". 
Negli ultimi anni sono stati approntati dal Governo diversi interventi per il Mezzogiorno quali: il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia.
Per quanto riguarda la regione Sicilia, nello “sblocca Italia” è stata inserita solamente l’opera ferroviaria “Messina-Catania-Palermo” per un importo finanziato di 5,25 miliardi. Non riteniamo necessario l’investimento di tale cifra per l’opera faraonica della Palermo-Catania tagliando fuori le altre sette Città. Quando invece lo stesso importo potrebbe essere spalmato sulle relazioni ferroviarie più importanti per ammodernare e velocizzare l’esistente. Da oltre vent’anni si parla di collegamento ferroviario della Messina-Catania-Siracusa con l’aeroporto di Catania, ma nello “sblocca Italia” quest’opera non viene inclusa, mentre vengono finanziate le infrastrutture per l’aeroporto di Fiumicino, di Malpensa, di Venezia, di Genova e di Firenze per un totale di 3,650 miliardi.
Secondo noi va rivisto sia lo “Sblocca Italia” che il Contratto Istituzionale di Sviluppo siglato il 28 febbraio del 2013 tra il ministero della coesione e la regione Sicilia.

giovedì 8 agosto 2013

Nel Dl Fare odg su continuità territoriale aerea in Sicilia.

Riguarda le tratte tra Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli, Milano e Venezia.
Nel Dl Fare odg su continuità territoriale aerea in Sicilia.
Il governo si impegna a valutare oneri di servizio pubblico per le tratte aeree che collegano gli aeroporti di Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli, Milano e Venezia. E' quanto prevede un ordine del giorno presentato al decreto del Fare dal gruppo Grandi Autonomie e Libertà del Senato e firmato da Antonio Scavone, Giuseppe Compagnone, Giovanni Mauro, Mario Ferrara, Lucio Barani, Laura Bianconi, Luigi Compagna, Giovanni Bilardi e Paolo Naccarato e accolto dal governo nell'Aula di Palazzo Madama.  
Inizialmente la proposta non era stata accolta dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti. Ma dopo che Scavone ha spiegato quanto sia "diventata onerosa la tariffa oggi applicata dalle compagnie aeree, nell'ordine di centinaia e centinaia di euro, che di fatto rendono impossibile lo spostamento di un normale cittadino", De Vincenti ha deciso di accogliere l'ordine del giorno chiedendone una riformulazione, accolta da Gal, per evitare che potesse gravare sulla finanza pubblica.
Secondo la riformulazione, l'odg impegna il governo "a valutare, nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica l'opportunità di attuare e applicare per la Regione Sicilia quanto previsto dall'art. 16 del regolamento europeo n. 1008/2008". L' ordine del giorno fa riferimento ad un regolamento europeo secondo cui "uno Stato membro può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea effettuati tra un aeroporto comunitario e un aeroporto che serve una regione periferica all'interno del suo territorio".
"Bisogna riconoscere ai siciliani la continuità territoriale - si legge nell'odg - oltre che la stessa libertà di movimento di cui godono gli altri cittadini dell'Unione".

venerdì 2 agosto 2013

Utilizzare i fondi del decreto del fare per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani.

Nel decreto del fare sono previsti 2 mld di euro per le infrastrutture, perché non utilizzare questi fondi per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani, chiusa da febbraio di quest'anno.

mercoledì 31 luglio 2013

Infrastrutture: "Decreto del fare" I Pendolari Siciliani chiedono il ripristino delle tratte ferroviarie di Alcamo e di Caltagirone

Due miliardi di euro in 5 anni nel "decreto del fare" utili per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo e il ponte ferroviario crollato, già da due anni, sulla Caltagirone-Gela.
Serve tutto l’impegno e l’attenzione della classe politica siciliana sia a Palermo che a Roma per non perdere quest'ulteriore treno di finanziamenti, relativo agli anni 2013-2017, per le infrastrutture  ferroviarie.
Alla voce “Infrastrutture” delle misure del «decreto del Fare», vi sono 2 mld di euro in 5 anni per opere immediatamente cantierabili.E' stato  istituito, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un Fondo con una dotazione complessiva pari a 2.069 milioni di euro, di cui 335 milioni di euro per l'anno 2013, 405 milioni di euro per l'anno 2014, 652 milioni di euro per l'anno 2015, 535 milioni di euro per l'anno 2016 e 142 milioni di euro per l'anno 2017.
Parte di queste risorse riguardano interventi finanziabili (art. 18 comma 1) per il miglioramento delle prestazioni della rete e dei servizi ferroviari e per il superamento di criticità sulle infrastrutture viarie concernenti ponti e gallerie.
Considerata l’opportunità perché non farsi finanziare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio di quest'anno per i continui smottamenti?.  Sembra che per il ripristino della suddetta tratta occorrano circa 70 milioni di euro e Rete ferroviaria italiana non sembra interessata alla sistemazione ed alla riapertura in breve tempo di quest’asse ferroviario importante tra la Capitale e Trapani.
Perché non farsi finanziare la Caltagirone-Gela per la sistemazione del ponte ferroviario crollato, in territorio di Niscemi, oramai da due anni?
Questo è l’appello che vogliamo rivolgere alle Istituzioni regionali e nazionali affinché salgano su questo treno di finanziamenti che servono alla Sicilia per migliorare le condizioni di trasporto ferroviario che lasciano, anche dal punto di vista infrastrutturale, molto a desiderare.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani.