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giovedì 16 luglio 2009

I Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio... questo illustre sconosciuto

I Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio... questo illustre sconosciuto
È pendolare, giocoforza, chi per motivi di lavoro, studio o altro ha deciso di utilizzare il mezzo pubblico “treno” ecologico per eccellenza. Su e giù dai treni ogni giorno della settimana, se ne fa un'esperienza invidiabile. E se all'inizio il pendolare sopportava ritardi, vagoni freddi, guasti a porte di salita e discesa, e quant’altro, da un po’ di tempo invece è subentrata la rabbia ed infine la voglia di denuncia. Così, la maggior parte dei pendolari italiani, si è schierata contro i disservizi delle Ferrovie dello Stato. Nelle cronache di questi ultimi mesi, si nota, la battaglia intrapresa in tutt’Italia dal mondo del pendolarismo, per la maggior parte regolari abbonati che usano il treno quotidianamente per spostamenti dettati da ragioni di studio o di lavoro. Tutti i pendolari delle varie regioni avranno certamente firmato petizioni nelle quali si chiede a Trenitalia e Rfi una "maggior tutela, correttezza ed attenzione nei confronti dei viaggiatori stanchi dei ripetuti ritardi, delle continue soppressioni di treni, di un servizio carente, di un comfort inesistente e di una scarsa o inesistente manutenzione che procura disagi alla gente, per la mancata climatizzazione delle carrozze, oppure perché bisogna viaggiare in piedi, e che in molte occasioni procura danni, per la perdita di coincidenze a causa dei continui ritardi con il conseguente arrivo in ritardo nei luoghi di studio o di lavoro. E’ ora che le Ferrovie riconoscano la possibilità del rimborso qualora il treno ritardi e quando, invece, si tratta di ritardi cronici invitiamo la direzione di Trenitalia a voler monitorare le cause, di fare la voce grossa con Rfi che gestisce il movimento dei treni, e se è il caso di modificare l'orario, in modo tale che i passeggeri siano messi nella condizione di scegliere un'eventuale alternativa.
Una denuncia va fatta nei confronti dei nostri rappresentanti politici regionali e nazionali, di entrambi gli schieramenti, che non hanno sino ad oggi portato avanti una politica efficiente ed efficace in materia di trasporto pubblico e di infrastrutture nelle sedi romane del Parlamento. Da oltre quarant’anni si parla di migliorare le principali infrastrutture viarie e ferroviarie siciliane, ma come ogni anno vengono fatti i vari proclami sulle testate dei quotidiani siciliani dandoci il ben servito su opere che la politica certamente non vuole portare avanti visti i risultati di un Italia a due o più velocità.
Nel panorama ferroviario nazionale la regione Sicilia si trova all’8° posto, dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, per la lunghezza complessiva dei binari, ed al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, mentre è al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km. a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. (dati rilevati dal sito di Rete Ferroviaria Italiana aggiornato a gennaio 2009).
Desidero fare presente, al Direttore Generale dei Trasporti, avv. Giovanni Lo Bue, che della materia ferroviaria, ormai sappiamo quasi tutto quello che c'è da sapere e che occorre dare e fare una attenta ed adeguata programmazione dei servizi ferroviari nell’ambito di ciascuna provincia. Si rende necessario, tra l’altro, realizzare degli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile, allo stato attuale, troppo vetusto. Se l’obiettivo del governo regionale è siglare l'accordo in tempi brevissimi”, così come ha dichiarato il Vicepresidente della Regione siciliana e Assessore ai Trasporti, Avv. Giambattista Bufardeci, l’obiettivo per noi pendolari è quello di essere parte attiva in uno strumento che ci vede allo stesso tempo protagonisti e maggiori fruitori, poiché non avrebbe sicuramente senso la definizione di uno strumento così importante, se lo stesso, verrebbe realizzato solamente da chi deve vendere un servizio e da chi invece lo deve acquistare nell’interesse di tutti i siciliani che da anni lo attendono. Per questi motivi ritengo doveroso ed opportuno che l'offerta di trasporto prevista nel Contratto di Servizio prima della stesura finale e della definitiva approvazione, venga sottoposta ai rappresentanti dei comitati dei pendolari siciliani, per l’apporto che gli stessi potranno dare alla realizzazione di uno strumento che potrebbe essere, per la prima volta, a misura del pendolare e perché no di tutti i siciliani. E' opportuno che il dipartimento trasporti regionale, la direzione territoriale di Trenitalia e i Comitati Pendolari, ognuno per la propria parte di competenza concorrano alla realizzazione dello strumento di trasporto, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di garanzie dei servizi pubblici, e della qualità degli stessi che è regolata da:
Artt. 3 e 16 della Costituzione italiana;
Art. 8 Trattato di Maastricht;
D.P.C.M. 27 gennaio 1994 recante "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici";
Art. 2 del decreto-legge 12 maggio 1995, n. 163 convertito in legge 11 luglio 1995, n. 273 recante "Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni";
D.P.C.M. 19 maggio 1995 che individua i settori di erogazione dei servizi pubblici per l'emanazione degli schemi generali di riferimento;
D.P.C.M.30 gennaio 1997;
D.P.C.M. 30 dicembre 1998 recante "Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta dei servizi pubblici del settore trasporti";
Se da una parte la normativa vigente ci da l'opportunità di intervenire e di partecipare alla realizzazione di un servizio pubblico, qual'è il Contratto di Servizio, dall'altra non si capisce perchè, né la figura preposta alla realizzazione di tale strumento, quella del direttore generale, che sta portando avanti le trattative con Trenitalia, non abbia ancora chiamato al tavolo della concertazione i vari Comitati Pendolari Siciliani; né la figura politica dell'assessore regionale ai trasporti, ha ritenuto opportuno dare voce ai vari comitati, in considerazione del fatto che nelle altre regioni italiane, gli assessori regionali, si sono seduti attorno ad un tavolo ed assieme ai pendolari, hanno pianificato l'offerta di trasporto rendendola quanto più possibile a misura dell'utenza.
Non vorremmo trovarci di fronte ad un nuovo strumento che, anziché migliorare le condizioni di trasporto, renda ancor di più difficile la vita a noi pendolari ed ai Siciliani.
Non è possibile che si spendano soldi pubblici e parliamo di 130 milioni di euro l'anno, senza sentire cosa hanno da proporre i maggiori fruitori, quali i pendolari, del trasporto ferroviario. Non è possibile che in Sicilia i nostri rappresentanti politici cavalchino sempre e solo la politica del fare, e del fare a tutti i costi e non la "Politica del Saper fare".
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

martedì 3 marzo 2009

Sicilia sempre più penalizzata

Sicilia sempre più penalizzata
L’entrata in esercizio dell’Alta Velocità tra Milano e Bologna, rischia di deformare la percezione della reale situazione nella quale si trova oggi l’intero sistema ferroviario italiano ed in questo caso quello siciliano. Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per il continuo taglio di treni a lunga percorrenza tra nord-sud e del totale quasi abbandono delle merci.
Le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di dire che grazie all'Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato. In questi ultimi anni quasi tutti gli investimenti sono stati fatti su pochi costosissimi progetti, anziché sulla capillarità della rete, per dare una grande opportunità a tutti i segmenti produttivi.
I siciliani, anch’essi cittadini italiani sono costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa condizione: ritardi, soppressioni, sporcizia, aumenti tariffari e i continui tagli del servizio offerto a media e lunga percorrenza in termini di trasporto di persone e di merci.
È compito della Stato rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, limitandone di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Tutti i cittadini, così come recita l’art. 3 della Costituzione Italiana, hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
http://www.comitatopendolari.it/

lunedì 24 dicembre 2001

I trasporti e le infrastrutture fanno la differenza con il resto d'Italia

Fiumefreddo di Sicilia 24 Dicembre 2001

C O M U N I C A T O S T A M P A

In questi ultimi giorni sulla stampa locale e nazionale si è parlato dei mille e fischia miliardi da investire al sud per il potenziamento di strade, autostrade, linee ferrate, porti ed aeroporti, ma a dire il vero anche il precedente governo aveva annunziato investimenti nel mese di marzo u.s. per potenziare il settore del trasporto pubblico anche … nella nostra Sicilia, speriamo che questa sia la volta buona, viste le promesse fatte sotto l’albero di Natale.
L'unica speranza è quella che, il governo del Presidente Berlusconi, così come ha preventivato in campagna elettorale, oggi dia una svolta decisiva investendo in quell'assetto viario, ferroviario ed aereo per farsì che la Sicilia esca finalmente da quella gogna di arretratezza.
Altro aiuto importante, secondo il nostro modesto parere, debba venire dai nostri 61 rappresentanti siciliani al Parlamento, dal nuovo Presidente della Regione Siciliana e dal nuovo Assessore Regionale ai trasporti.
Smettiamola di piangerci addosso e di essere solamente un pozzo dove tutti tirano giù il secchio per rifornirsi d'acqua, ma, mai nessuno ha fatto nulla per la ristrutturazione e la miglioria dello stesso.
Certamente, noi del Comitato spontaneo dei Pendolari , che giornalmente viviamo i disagi del trasporto pubblico, vogliamo e dobbiamo dire la nostra in merito ai trasporti ferroviari ed alle condizioni delle ferrovie siciliane.
Condizioni sicuramente da terzo mondo. Non è giusto che ci siano due Italie, una quella del nord dove, anche con i nostri soldi, vengono incentivate e potenziate tutte le tratte per i collegamenti tra le più grandi città, e l'altra quella del sud dove esiste solo un binario che collega le nove provincie siciliane, ed una parte di questo ancora non elettrificato.
Non è solo un problema di incentivazione e potenziamento delle linee ferrate ma è anche la condizione in cui migliaia di viaggiatori sono costretti a viaggiare, vedi lo stato in cui versa il materiale rotabile in uso nelle tratte siciliane, ormai tutto materiale riciclato che dal nord, anziché rottamarlo, viene spedito al sud per continuare ad essere impiegato in tutte le tratte regionali giornalmente.
E allora dobbiamo ribadirlo e confermarlo che vi sono due Italie.
Noi nel nostro piccolo stiamo cercando di smuovere queste realtà, abbiamo chiesto aiuto ai Presidenti della Provincia regionale di Catania, On. Nello Musumeci e della Provincia regionale di Messina, Dott. Giuseppe Buzzanca. Per prima la Provincia di Catania ha voluto investire, in via sperimentale per circa sei mesi, ad incentivare la tratta ionica-etnea con dieci corse in più durante tutto l'arco della giornata, mentre la Provincia di Messina sta approntando assieme al nostro Comitato ed alla Trenitalia un piano di incentivazione che partirà sicuramente da Giugno 2002.
Si è ormai arrivati alla conclusione della costruzione del Ponte sullo Stretto, che ben venga, ma che senso ha costruire un'opera di migliaia di miliardi quando, oltrepassato lo stesso, a tutt’oggi mancano le vie principali di collegamento veloce, stradali e ferroviari, tra piccoli e grossi centri.
Vogliamo fare presente che in molte altre regioni, già da parecchio tempo, hanno attuato un tavolo di concertazione tra Enti Locali, Trenitalia e Comitati dei Pendolari, prova ne sono i risultati sinora raggiunti, sia sull’incentivazione dei mezzi pubblici che nella miglioria delle condizioni di viaggio e nella puntualità.
L’anello mancante, per l’apertura di un tavolo di concertazione, a parer nostro è proprio quello delle Istituzioni locali Comuni, Province e Regione, che devono essere sollecitati dai comitati come il nostro, ad iniziare ad affrontare l’annoso problema del trasporto pubblico migliorandone la qualità e soprattutto potenziandone il trasporto viario e ferroviario, tutto ciò in previsione della definitiva realizzazione di un Piano Regionale dei Trasporti, così com’è già stato fatto da diversi anni in altre Regioni d’Italia.
Concludiamo affermando che continueremo ad essere sempre attenti e vigili alle problematiche inerenti le condizioni del trasporto pubblico in Sicilia, specie quello ferroviario, dato l'ottimo rapporto di collaborazione tra il Comitato Spontaneo dei Pendolari e la Direzione Trasporto Regionale della Trenitalia, a cui va il nostro apprezzamento per l'attenzione alle problematiche dei pendolari e per le soluzioni fin qui intraprese.
Con preghiera di pubblicazione, cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori auguri di buone feste.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR