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mercoledì 15 aprile 2015

I pendolari Siciliani: “Chiederemo gli aerei da Catania e Palermo su Comiso per raggiungere Gela e Ragusa”

La Sicilia che si sbriciola. Agrigento tre ponti crollati in 6 anni altri due chiusi, A19 Catania-Palermo chiusa tra Scillato e Tremonzelli per pericolo di crollo dei viadotti e Sicilia recisa in due.
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria. 
Il Comitato Pendolari Siciliani ha organizzato per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, qualche anno dopo il crollo, diversi sit-in cercando di sollecitare l’intervento delle tre amministrazioni locali Caltagirone, Niscemi e Gela ad interessarsi sulle future sorti del tracciato ferroviario presso Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Siciliana. Il 7 ottobre 2014 le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela venivano definitivamente fatte brillare per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Nemmeno nell’occasione in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Battista Pizzo, nessuno di questi compreso il primo cittadino di Gela il Dott. Angelo Fasulo ha chiesto al presidente di Rete Ferroviaria Italiana notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura.
Altra segnalazione che desideriamo sottoporre al governatore Crocetta sull’attuale emergenza di mobilità è su Ragusa e la sua provincia. Territori penalizzati dai pochi collegamenti ferroviari e per non avere un chilometro di autostrada che la colleghi velocemente con il resto dell'Isola. In questo momento di estrema necessità ed emergenza nei collegamenti con Catania e Palermo, ci sembra opportuno, e perché no, doveroso chiedere dei voli aerei che colleghino Catania e Palermo con l'aeroporto di Comiso per raggiungere Gela e Ragusa.
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 1 aprile 2015

Trenitalia sopprime una coppia di treni sulla Modica-Ragusa-Gela

Ragusa. Dal 30 marzo altri due treni degli otto rimasti sono stati soppressi; si tratta dei treni 12554 Gela-Modica e del treno 12851 Modica-Gela. La motivazione (non comunicata ufficialmente) è che il materiale del treno 12581, che arriva a Gela dopo le ore 21, e che sosta tutta la notte presso quella stazione, è oggetto di continui furti di carburante. 
Trenitalia ha preferito eliminare il problema alla fonte, tagliando la coppia di treni, anziché promuovere azioni energiche contro i continui furti di carburante che hanno impedito diverse volte la partenza del treno la mattina successiva verso Ragusa e Modica. 
Adesso nel pomeriggio non circolano più treni sulla tratta, come già avviene nella maggior parte della giornata. Vale la pena ricordare che la scarsa circolazione di treni ha già provocato l'ossidazione dei binari e la messa fuori uso dei circuiti elettrici; cosa accadrà adesso? Si vuole provocare la chiusura della linea?
Mentre si annunciano lavori per 35 milioni di euro per la velocizzazione della tratta Canicattì-Licata-Gela-Comiso, che dovrebbero realizzare la sinergia treno-aereo, la realtà è sempre quella squallida dei tagli e del disprezzo per il servizio ferroviario in questa zona della Sicilia, da parte di chi detiene il servizio.
Mentre si lavora per rimettere in piedi il servizio di metropolitana di superficie a Ragusa che darebbe lustro a una linea storica interessante da molti punti di vista, e che oggi potrebbe fare un tuffo nella modernità di un servizio utile a tutta la comunità del comprensorio del Sud-Est, a Palermo pensano bene di tagliare i nostri pochissimi treni rimasti.
Mentre l'assessorato regionale assieme a RFI e Trenitalia da oltre un anno non rispondono alle richieste di incontro da parte del Comune di Ragusa per ripristinare il servizio pendolari sul territorio provinciale, ridotto a qualcosa di inservibile per i troppi tagli degli scorsi anni, i vertici ferroviari siciliani continuano ad affossare il trasporto su ferro che invece dovrebbero gestire e tutelare.
Non sappiamo se l'assessore regionale alle infrastrutture Pizzo sia al corrente di quanto accade in provincia d Ragusa. Sappiamo che per il 2 aprile ha convocato i sindaci dei capoluoghi di tutta la Sicilia per esporre le linee del contratto di servizio che sta siglando con Trenitalia. Cosa racconterà al sindaco e agli amministratori di Ragusa?  Che per questo territorio ci sono solo tagli, tagli e solo tagli, mentre le uniche idee di rilancio sono per Palermo, Catania e Messina?
Auspichiamo che la delegazione ragusana faccia sentire alta la propria protesta, chiedendo in premessa che i due treni soppressi due giorni fa vengano immediatamente reinseriti in servizio; che si ripristinino i treni per pendolari soppressi nel 2010 in modo da offrire un servizio decente a chi si muove per lavoro, e che si inserisca la metropolitana di superficie di Ragusa nell'accordo di servizio. Inoltre, auspichiamo che chiedano che il progetto di velocizzazione Canicattì-Comiso non sia un semplice intervento di manutenzione, ma un vero piano di rilancio che preveda il raccordo della linea attuale con l'aeroporto e la costruzione di una stazione ferroviaria all'aeroporto Pio La Torre.
Altrimenti non comprendiamo cosa sia stato invitato a fare il primo cittadino di Ragusa, e cosa ci vada a fare a Palermo il sindaco Piccitto se non chiede questo minimo di cose che rappresentano una modesta quota di quel risarcimento che il territorio aspetta per aver subito anni di depotenziamento della struttura ferroviaria e dei servizi erogati.
Ragusa, 1-4-2015
Il coordinatore provinciale CUB Trasporti - Pippo Gurrieri

lunedì 16 marzo 2015

Metropolitana, occasione mancata. Il docente universitario Russo ha fatto il punto della situazione al convegno della Cub

Ragusa. Il nodo centrale della questione metropolitana di superficie è che a Ragusa esiste già un'infrastruttura. Il professore Francesco Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l'università di Reggio Calabria, in occasione del convegno sulla metro-ferrovia che si è svolto alla sala Avis venerdì pomeriggio, ha ricordato ai ragusani la presenza di questa condizione fortunata per il territorio. 
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro. 
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati. 
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo d'intesa Comune-Ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rete ferroviaria italiana del 2005, all'odierno Paes, sottolineando il paradosso di una infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare a metro. "Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo da zero, i costi dell'epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi. Qualsiasi amministrazione - ha detto Gurrieri - non si sarebbe lasciata sfuggire l'opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte". Sono state poi proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare! la metro di oggi.
La prima è quella della Stazione di Ibla, poi Carmine, Ospedale Arezzo, Stazione centrale, Colajanni, Paestum/Masserie, Asi e capolinea, cioè Cisternazzi/nuovo ospedale. Gurrieri ha rimarcato come in 20 anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Giosuè Malaponti, responsabile del Comitato pendolari siciliani è intervenuto sul tema delle politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e ha evidenziato i danni provocati dai ritardi per la firma del contratto di servizio. Il professore Russo ha fatto una puntuale analisi del percorso della metro e dell'estensione della città attorno ad esso. "Si può prevedere un flusso di viaggiatori, circa 20mila al giorno - ha detto il docente universitario - ma la metro dovrebbe funzionare per determinate ore di punta e, per il resto, dovrebbe essere attivato un Donnafugata-Modica e i treni per l'aeroporto di Comiso: tre segmenti all'interno della medesima giornata". Va, inoltre considerata oltre l'utenza cittadina quella turistica. "I turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L'accordo 2014-2020 fra Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un'economia della sicurezza - ha aggiunto il professore Russo - e per interventi infrastrutturali basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per nuovi mezzi da far circolare su questa linea".

Rossella Schembri - La Sicilia Domenica 15 Marzo 2015 Ragusa Pagina 34

lunedì 9 marzo 2015

Una mobilità sostenibile per una città sostenibile

Ragusa. Venerdì prossimo si terrà a Ragusa un convegno per dimostrare alla Città con documenti e video e fare vedere che la metropolitana potrebbe essere immediatamente realizzata nella città di Ragusa. Il convegno del 13 marzo dal titolo "Una mobilità sostenibile per una città sostenibile" che si terrà presso la sala Avis di Ragusa con inizio alle ore 17.00. 

giovedì 27 febbraio 2014

Lo scalo di Comiso sta crescendo ma ha anche bisogno del treno

Piccoli aeroporti crescono e sono indispensabili per il turismo di zone bellissime, ma non facili da raggiungere: per cui, secondo i dati di Unioncamere, gli scali di Comiso/Ragusa e di Trapani hanno una incidenza dell'80% sul turismo di quelle aree, mentre nel resto del Paese gli scali pesano solo per il 30% sui flussi turistici che di solito si muovono con ! il gommato o con il treno.
In sostanza tedeschi e francesi se debbono andare sulla Riviera ligure o in quella romagnola ci arrivano in auto in poche ore, o anche in treno, ma se vogliono visitare la Sicilia non hanno che l'aereo: e per fortuna ora le tariffe sono basse se prenotate con largo anticipo. Dice Unioncamere che se non ci fossero i piccoli aeroporti «la ricchezza si sposterebbe dalle aeree meno sviluppate a quelle più ricche».
L'aeroporto di Comiso, che proprio piccolo non è, anche per la storia che si porta dietro e per l'area che serve, in pochi mesi ha superato i 150 mila passeggeri e ha tutte le chances per arrivare a 300 mila nel 2014, ora che stanno scattando a primavera le nuove tratte per Dublino, per la lituana Kaunas, per il Pisa e il raddoppio dei voli con Milano Linate. Sono in corso trattative per altre destinazioni dopo i contatti avuti alla Bit di Milano. Se nel 2015 si arrivasse al raggiungibile traguardo dei 600 mila passeggeri l'aeroporto di Comiso potrebbe reggersi sulle proprie gambe. Nel frattempo però ha bisogno di sostegni pubblici (ancora non è chiaro se lo Stato si assumerà l'onere dei controllori di volo, che per due anni è stato assicurato dalla Regione) e per la prima volta l'Unione europea ha detto di non considerare «aiuti di Stato» i contributi pubblici agli aeroporti al di sotto di un milione di passeggeri l'anno, a patto che abbiano una previsione di autonomia finanziaria in tempi non troppo lontani. In sostanza per l'Ue è ammissibile che i piccoli aeroporti nati da poco ricevano sostegni per poter poi incentivare le compagnie aeree che sono disponibili a servire quegli aeroporti dietro compenso.
E' chiaro che la prevista realizzazione della superstrada Ragusa-Catania servirà molto al rafforzamento dell'aeroporto di Comiso, piccolo ma combattivo, con l'importante particolarità di essere disponibile in caso di emergenza cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa (è probabile che l'amministratore delegato dell'Anas, Pietro Ciucci, a Catania assieme al presidente Napolitano, dica qualcosa in proposito).
Ma oltre alla superstrada c'è un altro atout in mano a Comiso: la ferrovia Agrigento-Ragusa-Catania che funziona ancora con le vecchie Littorine degli anni 40. Dice l'ing. Enzo Taverniti, amministratore delegato della Soaco, società di gestione dell'aeroporto di Comiso: «Nel quadro dell'intermodalità e della infrastrutturazione dell'aria vasta che unisce tre province il rafforzamento di questa ferrovia sarebbe prezioso. Su questa linea, con una spesa non eccessiva, si potrebbe fare un progetto che consenta al treno di procedere sui 100-120 chilometri all'ora anche su una tratta non elettrificata. Esistono dei pendolini, che vengono utilizzati anche in Germania e in Svizzera, che hanno un motore elettrico, ma alimentato a gasolio e quindi riescono a mantenere una buona velocità. Ho fatto un'analisi della situazione attuale: sulla tratta Comiso-Gela si può procedere alla velocità di 60 chilometri orari, sulla Gela-Canicattì arriviamo a 45 e sulla Canicattì-Agrigento scendiano a 25 chilometri orari. E' chiaro che così solo pochissimi prendono il treno. Però con la nascita dell'aeroporto e la sollecitazione dell'Unione europea per la realizzazione dell'intermodalità fra treni e aeroporti, potrebbe essere una buona soluzione riattivare questa linea, che poi può arrivare fino in aeroporto che dista appena due chilometri dalla linea ferrata. Quando è venuto a Ragusa il riconfermato ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha detto che sta spingendo con Rfi per il rafforzamento delle ferrovie siciliane, realizzando l'alta velocità sulla Catania-Palermo. E' chiaro che l'alta velocità non sarà possibile sulla Agrigento-Ragusa-Catania, ma almeno mettano in servizio delle vetture con una velocità accettabile».
Tony Zermo - La Sicilia Mercoledì 26 Febbraio 2014 I FATTI Pagina 10

Ragusa Vertice sulle ferrovie

Attivare un'interlocuzione serrata per la realizzazione concreta dei progetti di mobilità alternativa già allestiti in tutto il territorio provinciale, in particolare attraverso lo sviluppo della rete ferroviaria iblea. A partire da un tavolo di confronto, programmato nelle prossime settimane, che consenta il ripristino di alcune linee di collegamento strategiche tra Modica, Ragusa, Comiso e Vittoria, a servizio dei pendolari e dei flussi turistici nel territorio ibleo. E' quanto ribadito ieri mattina dal sindaco Federico Piccitto durante l'incontro che si è svolto a Palazzo dell'Aquila tra l'amministrazione comunale ed i vertici di Trenitalia, Rfi e dell'assessorato regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Presenti oltre al primo cittadino, il vicesindaco Massimo Iannucci, l'assessore al Bilancio Stefano Martorana ed il funzionario tecnico ing. Giuseppe Corallo. Al confronto hanno partecipato Francesco Mignosi di Trenitalia, l'ing. Andrea Cucinotta di Rete ferroviaria Italiana, Francesco d'Amore e Diego Greco dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il sindaco di Scicli Francesco Susino, il sindaco di Santa Croce Francesca Iurato, il vicesindaco di Modica Giorgio Linguanti, il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, l'assessore alla cultura di Giarratana Letizia Leggio, e i rappresentanti di Cub Trasporti (Pippo Gurrieri, Giovanni Urso, Pippo Costa e Salvatore Ragusa), il Comitato Siciliano Pendolari (Giosuè Malaponti), il Comitato per il rilancio della Ferrovia Iblea (Roberto La Terra e Angelo Tidona) e Legambiente (Antonino Duchi).
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Altro punto oggetto di discussione quello relativo al progetto di ammodernamento della tratta Siracusa-Gela ed al progetto preliminare della metropolitana di superficie elaborato nel 2006 da Rete ferroviaria italiana. L'ing. Cucinotta, in proposito, ha dichiarato che il progetto è stato inviato al Ministero dei Trasporti il 17 settembre del 2008, e da allora non è stato ancora inserito nel contratto di programma. Tutti i presenti hanno condiviso l'idea di rivedere e rimodulare tale elaborato in base alla mutate condizioni ed esigenze territoriali.
rossella schembri - La Sicilia - Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35 

martedì 4 febbraio 2014

Il prossimo 13 febbraio si terrà a Ragusa un incontro per il rilancio dei treni iblei

La notizia della soppressione del Modica-Gela è arrivata a Ragusa, in un momento di moderato ottimismo. Proprio nei giorni scorsi, dal Comune capoluogo era partita la lettera di convocazione dei rappresentanti di Trenitalia, Rfi e assessorato regionale ai Trasporti per l'incontro, fissato nella sala giunta del Municipio, il prossimo 13 febbraio. La riunione è stata programmata per discutere del rilancio e potenziamento della tratta Siracusa-Ragusa-Gela, a seguito della piattaforma sottoscritta da tutti i sindaci della provincia il 17 dicembre del 2013, in occasione della tappa di "Pendolaria" a Ragusa.

venerdì 31 gennaio 2014

Pendolari e disservizi dei treni regionali: Eterna Odissea


Nella trasmissione “Uno Mattina” andata in onda venerdì 17 gennaio 2014 è intervenuto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, il Vice Presidente di Legambiente Edoardo Zanchini e il Presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti, per discutere  sulla preoccupante situazione dei servizi ferroviari e dei treni regionali per il trasporto pendolare.
Inizia a parlare il ministro Lupi, affermando che proprio giovedì (16 gennaio) ha avuto un incontro con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e con, il presente in trasmissione, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano.
Il ministro nel suo intervento fa presente che la stessa scommessa fatta sull’alta velocità, oggi Ferrovie dello Stato deve farla sul trasporto dei pendolari. Il segnale delle regioni che iniziano, a disdettare i servizi di concessione è un segnale che deve far riflettere anche Ferrovie dello Stato. Poi c’è il tema degli investimenti. Per rinnovare tutto il parco treni che circola in Italia per i pendolari, occorrono sei miliardi di euro, due miliardi sono già quelli investiti da Ferrovie dello Stato gli altri quattro bisogna trovarli e stiamo discutendo proprio di questo.
L’ad. Soprano puntualizza che Ferrovie dello Stato gestisce per Trenitalia dei contratti di servizio per le regioni, quindi sono le regioni che stabiliscono prezzi,  orari, quanti treni, quali treni e dove. La nostra responsabilità è quella di rispettare i contratti. Abbiamo un parco rotabile dei treni che hanno oltre trent’anni di età. In questi anni non sono stati fatti investimenti sul materiale rotabile se non i due miliardi di quei sei di cui faceva riferimento il ministro.
Interviene nuovamente il ministro dicendo che il tema dello scaricabarile e degli alibi non può più esserci, è colpa delle Ferrovie dello Stato, è colpa del governo è colpa delle regioni, il problema è che va risolta ed affrontata drasticamente la questione. Il governo ha messo 500 milioni di euro, per la prima volta dopo anni, nella legge di stabilità per rinnovare finalmente il parco rotabile. Occorre un piano industriale e questa è la prima questione. Ferrovie dello Stato deve fare la sua parte come l’ha fatta per l’alta velocità. La seconda questione è forse liberalizzare un po’ il mercato come è avvenuto per l’alta velocità.   
Nel dibattito interviene Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, che ha fatto un’istantanea del nostro Paese. “In questi anni la politica si è occupata di infrastrutture, ma nessuno si è occupato dei treni: ad esempio metterne di nuovi dove mancano e cambiare i vecchi. Inoltre, il numero dei pendolari in questi anni è aumentato e il numero dei treni è diminuito. E la realtà del problema è diversa da regione a regione”.
Interviene Giosuè Malaponti, rappresentante dei pendolari siciliani, che illustra la gravità della situazione italiana e in particolare della sua regione.
Il ministro Lupi interviene nuovamente in maniera decisa: «Non è più il momento delle parole, servono segnali concreti, senza demagogia sapendo che si paga il ritardo passato. Il trasporto regionale è un obiettivo, per comprare un treno, ci vogliono 2-3 anni prima di vederlo sulla strada ferrata. I treni devono correre sulle ferrovie ci sono parti dell’Italia, credo che Legambiente lo sa ma chi vive ogni giorno in questa situazione penso al sud del nostro paese dove la situazione dell’infrastruttura è arretrata. Per quanto riguarda i pendolari abbiamo detto tre cose semplicissime: abbiamo iniziato a mettere risorse, abbiamo detto a Ferrovie dello Stato adesso ti concentri su questo; abbiamo detto si inizia ad aprire il mercato anche sul trasporto regionale con gare mirate, abbiamo chiesto di dare immediatamente segnali di efficienza in quelle tratte che noi tutti conosciamo perché sappiamo perfettamente cosa i cittadini ci vengono a dire».

giovedì 27 giugno 2013

Inaugurazione della fermata della Metropolitana di superficie Venerdì 28 giugno 2013

Ragusa - Dal 1995 giace in un cassetto lo studio di fattibilità della metropolitana di superficie di Ragusa, finanziato con i soldi dei cittadini ragusani e delle Ferrovie dello Stato.
Da Puntarazzi a Ibla la città avrebbe potuto usufruire di un trasporto ecologico, pubblico, collettivo che avrebbe rivoluzionato la mobilità interna. I poteri forti lo hanno impedito, scegliendo parcheggi in centro, spostando uffici in periferia, costringendo i ragusani all’uso dell’automobile e alle soste a pagamento, e imponendo alla città un forte inquinamento da idrocarburi e acustico.
La metropolitana di Ragusa, che si basa sull’utilizzo dell’esistente percorso ferroviario (17 km) interessante il tessuto urbano, è stata già finanziata 3 volte, e per 3 volte i soldi sono stati persi per la mancata progettazione.
L’anno scorso abbiamo inaugurato la fermata di via Colaianni; ora inauguriamo quella di Piazza Poste, nel punto esatto dove il treno l’attraversa a 40 metri di profondità. E’ un modo di sostenere la vertenza per potenziare le ferrovie iblee, rilanciare il trasporto pendolari, impedire la vendita delle aree dello scalo merci e lo smantellamento delle stazioni lungo la linea Siracusa-Gela.
CUB TRASPORTI - Comitato per il Rilancio della Ferrovia Iblea

venerdì 10 maggio 2013

In città il camper della Cisl - Una grande stazione ferroviaria con appena dodici treni locali

l. m.) Dodici treni partono e arrivano alla stazione ferroviaria di Gela. Sono collegamenti con Caltanissetta, quindi anche Agrigento, e con Ragusa in particolare Modica e Comiso. Tagliati i collegamenti con la provincia di Catania, quindi di Messina dopo il crollo del ponte ferroviario nei pressi di Caltagirone. Ieri mattina nel piazzale della stazione è giunto il camper della Fit Cisl con a bordo Giovanni Vaglica, Giuseppe Benigno e Francesco Vaglica. Una passeggiava "via terra" per i rappresentanti sindacali che ieri sono stati accolti dai ferrovieri.
«E' una grande stazione - ha detto Francesco Vaglica - peccato per i collegamenti». Pochi i pendolari che viaggiano sulle rotaie, ma c'è un nutrito gruppo di studenti che ogni mattina alle 7,30 si reca a Comiso per poi tornare alle 15,30. Sono giovani che frequentano l'istituto d'arte. Eppure la locomotiva in alcune occasioni era piccola per contenere anche comitive di giovanissimi studenti che hanno raggiunto la provincia di Ragusa ed hanno vissuto anche l'emozione del viaggiare in treno.
«Uno dei problemi sono i collegamenti - ha detto Vaglica - in particolare con Catania. Abbiamo raccolto l'esperienza dei colleghi e ci accingiamo a stilare la relazione a livello regionale. Una volta per tutte la politica dovrebbe iniziare a creare quelle con! dizioni per migliorare la viabilità e stilare convenzioni con ! le ferrovie». Ai gelesi, comunque, piace viaggiare in pullman. Lo dimostrano i continui pullman che partono verso Palermo e Catania.
La Sicilia - Venerdì 10 Maggio 2013 monografica Pagina 33 

venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri

mercoledì 20 marzo 2013

Ferrovie ragusane fra tagli, incertezze e sbarre sollevate. L'ultimo treno passa da Palermo

Il 26 marzo sarà confronto con l'assessore Bartolotta a decidere il destino delle tratte ragusane.
La provincia di Ragusa, i suoi cittadini e le istituzioni locali, stanno per giocarsi l'ultima carta utile per bloccare lo smantellamento della rete ferroviaria iblea. Il processo, iniziato molti anni fa, è ormai giunto alla fase finale.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Rossella Schembri 
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

Le sbarre non si abbassano? «Niente paura, si marcia a vista»

Le Ferrovie dello Stato hanno convenuto in Prefettura sulla necessità di avviare un confronto per cercare soluzioni alternative rispetto alla chiusura totale del passaggio a livello di via Paestum tramite la creazione di un muro, ma pochi giorni dopo, il 6 marzo, ci hanno decisamente ripensato e hanno preso carta e penna e messo nero su bianco l'esatto contrario. Il muro va fatto e subito, entro il 6 maggio. Altro che sottopassaggi e ! misure alternative. Le Ferrovie hanno detto una cosa in Prefettura, mostrando in qualche modo quantomeno disponibilità all'ascolto, ma poi con una propria nota hanno ribadito che per motivi di sicurezza il muro va realizzato e dunque il passaggio a livello va chiuso. Ci sarebbe però una concessione alla collettività iblea, ovvero il passaggio pedonale che sarebbe garantito per un altro anno. Queste previsioni sarebbero contenute nella missiva fatta recapitare alla Prefettura e di cui il comitato di cittadini ed esercenti (nella foto) di via Paestum sta cercando adesso di ottenerne una copia. "L'ultima novità è il dietrofront delle Ferrovie - spiega Sergio Firrincieli, portavoce del comitato di via Paestum - In Prefettura, nel corso della riunione, i rappresentanti delle Ferrovie avevano avuto parole e toni in qualche modo concilianti e si erano detti disposti a verificare altre ipotesi alternative rispetto all'esclusiva soluzione della chiusura del muro alla luce delle! mutate condizioni di sicurezza cambiate dalla firma del proto! collo con il Comune ben 20 anni fa. Invece ci risulta che hanno poi mandato una nota in cui si ribadisce la necessità di andare a creare il muro per ragioni di sicurezza. Si lascerà invece solo il passaggio perdonale, che resterà aperto per circa un anno. Noi siamo ancora una volta convinti che si devono trovare altre soluzioni perché quello di via Paestum è un passaggio importante anche in caso di calamità naturali visto che è l'unico su terrapieno".
Michele Barbagallo -
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

venerdì 8 marzo 2013

Il 26 marzo a Palermo si discuterà con Trenitalia ed Rfi del futuro della strada ferrata

Il 26 marzo è il giorno fissato per il fatidico confronto con Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. Da oltre un anno le istituzioni della provincia di Ragusa, non sono riuscite ad avere una interlocuzione con le società che gestiscono le Ferrovie (dal 27 febbraio del 2012 la conferenza provinciale sulla mobilità aveva richiesto un incontro con Trenitalia, senza rispo! ste). Quindi, se non altro, questo unico risultato, appunto il vertice di giorno 26 a Palermo, scaturito dalla riunione che si è svolta mercoledì a palazzo d'Orleans, con l'assessore regionale alle Infrastrutture Sebastiano Bartolotta, è almeno il primo punto utile in questa complicatissima vertenza.
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
Su questa problematica la Cub Trasporti aveva chiesto alla Regione di intervenire già all'inizio dell'anno scolastico 2012, prima che si verificassero i disagi che tuttora vivono gli studenti e le loro famiglie. Le altre due istanze che saranno poste a Trenitalia e Rfi riguardano lo stop allo smantellamento del doppio binario in alcune stazioni sulla tratta Siracusa-Gela e la riproposizione del progetto della metro ferrovia per Ragusa. Rossella Schembri -
La Sicilia - Venerdì 08 Marzo 2013 Ragusa Pagina 29 

sabato 2 marzo 2013

Gli studenti e le ferrovie. I pendolari sperano in un miracolo

Si parlerà anche della definizione di un progetto completo di trasporto studenti pendolari col treno, comprensivo di sinergia treno-bus per lo spostamento dalle stazioni agli istituti scolastici a Modica e a Ragusa nell'incontro in programma giovedì (già rinviato 2 volte) tra una delegazione iblea guidata dalla Cub Trasporti e l'assessore regionale a infrastrutture e trasporti Antonino Bartolotta.
Gli studenti pendolari dell'alberghiero di Modica che vengono da Vittoria e Comiso per recarsi a scuola quest'anno, a seguito della soppressione da parte dell'Ast di alcune tratte, si sono rivolti a una ditta privata che provvede al loro trasporto dal comune di residenza fino a scuola e adesso stanno cercando di avere risposte da parte degli amministratori, dei loro comuni di residenza, per ottenere il rimborso delle somme spese per il trasporto scolastico.
Non è stata percorribile, infatti, la soluzione, presentata in un primo momento che riguardava l'uso del mezzo ferroviario e il successivo trasporto degli studenti con delle navette dalla stazione all'istituto, nonostante Cub Trasporti aveva invitato il responsabile Ast di Modica ad attivarsi per rendere disponibili un paio di autobus per il servizio navetta stazione-Alberghiero. Troppi problemi organizzativi, troppe difficoltà che secondo Cub Trasporti potrebbero essere superate se venisse definito un progetto! serio, come da tempo viene proposto, che permetterebbe anche ! la salvaguardia e il potenziamento delle linee ferroviarie.
Nel corso dell'incontro in programma giovedì - che segue a breve la firma dell'accordo sugli investimenti in infrastrutture ferroviarie per le aree metropolitane dell'isola, cui dovrebbe seguire un nuovo programma di investimenti per le linee cosiddette secondarie - la delegazione, composta da Cub Trasporti e dal Comitato per il Rilancio della Ferrovia Iblea, accompagnata dalla deputazione ragusana alla Regione, affronterà anche altri punti ritenuti essenziali per cominciare a invertire la tendenza allo smantellamento dell'infrastruttura ferroviaria Iblea, a cominciare dalla necessità di fermare immediatamente la chiusura delle piccole stazioni, dove si vanno smontando i deviatoi che consentono gli incroci dei treni; tale operazione impedirà la circolazione di un numero di treni sufficiente a garantire la mobilità nel territorio, condizione necessaria al rilancio ferroviario.
Occorrerebbe poi - secondo Cub Trasporti - impedire la vendita degli scali merci della provincia; fare partire il progetto di metropolitana di superficie a Ragusa, fermo dal 1995, che avrebbe dovuto entrare in funzione sin dal 1999, e i cui relativi finanziamenti si sono persi almeno tre volte.
A. O. -
La Sicilia - Sabato 02 Marzo 2013 Ragusa Pagina 37 

venerdì 15 febbraio 2013

Trasporti. Soppresso il collegamento su binari. Ragusa e Gela perdono il treno

Due treni che collegano la provincia di Ragusa a quella nissena saranno eliminati dal prossimo 15 marzo. Continua, dunque, inesorabile il processo di smantellamento del patrimonio ferroviario locale. Quest'ultimo provvedimento di Trenitalia, che elimina in Sicilia ben 105 collegamenti ferroviari, ancora una volta non ha risparmiato il territorio ragusano. Sarà eliminata la coppia di treni, pari e dispari, che collega Ragusa a Gela (i "pari" sono i treni che partono da Ragusa verso altre destinazioni, i "dispari" quelli che provengono da altre province e sono diretti a Ragusa).
E' un colpo al "cuore" del traffico ferroviario dei pendolari che viaggiano fra le due province. I treni in questione sono il 12851, che parte da Gela alle 14.40 e arriva a Ragusa un'ora dopo e a Modica alle 16.00, e il 12854, il serale che riparte da Modica alle 19.30 e arriva nella città nissena intorno alle 20.45. Quest'ultimo collegamento era un "predestinato" alla cancellazione: di recente aveva subito un cambiamento di orario, che aveva già creato non pochi disagi agli utenti. Da metà marzo la provincia di Ragusa avrà solo tre coppie di collegamenti ferroviari, cioè tre treni pari e tre dispari. Gli unici superstiti, del chirurgico smantellamento di collegamenti ferroviari, che è in! iziato 15 anni fa, sono il treno Modica-Comiso e Comiso Modica, il Gela-Modica e Modica- Gela (che parte dalla città nissena alle 9 e riparte da Modica alle 12) e il Modica-Gela e Gela - Siracusa (il primo parte dalla città iblea alle 14.20, mentre il secondo parte da Gela alle 17 e 40).
"Se si guarda a quel che rimane di collegamenti ferroviari a disposizione del territorio - spiega il rappresentante della Cub trasporti, Pippo Gurrieri - e soprattutto, se si fa caso agli orari di partenza e arrivo di questi ultimi treni, si capisce come la nostra provincia stia diventando sempre più isolata dal resto del mondo. E soprattutto si percepisce come Trenitalia punti in definitiva alla chiusura della nostra tratta". Una constatazione amara quella di Gurrieri che insieme ai rappresentanti istituzionali e politici locali, martedì 19 febbraio parteciperà alla riunione con l'assessore regionale alle Infrastrutture Bartolotta. L'incontro era stato richiesto a margine della commissione provinciale sulla Mobilità che si era tenuta ci! rca 10 giorni fa alla Provincia, indetta dal Commissario straordinario dell'ente di viale del Fante. La riunione era stata allargata ai deputati (presenti Vanessa Ferreri e Nello Dipasquale). "L'assessore Bartolotta ci riceverà martedì mattina, in un orario ancora da confermare, - spiega l'on. Dipasquale - e in questa occasione ribadiremo le nostre richieste, che mirano soprattutto a garantire il trasporto ferroviario al servizio dell'aeroporto di Comiso. Su questa istanza c'è l'impegno totale dell'assessore Bartolotta e del governo regionale".


Rossella Schembri
La Sicilia -Venerdì 15 Febbraio 2013 RG Provincia Pagina 34

mercoledì 14 marzo 2012

Ripristino dei treni soppressi e orari modulati sui bisogni dei pendolari

MODICA - Il Comitato per il rilancio della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela riparte da Modica. Incontra oggi a palazzo San Domenico il sindaco Antonello Buscema e la giunta per presentare la piattaforma rivendicativa dell'azione intrapresa per sostenere lo sviluppo della ferrovia in provincia.
È il primo di una serie di incontri con i sindaci dei comuni ricadenti sulla tratta iblea della ferrovia che comprende Vittoria, Comiso, Scicli, Pozzallo, Ispica ed il capoluogo. Non è un caso che sindacalisti, cittadini, ferrovieri facenti parte del comitato, guidato da Pippo Guerriri, abbiano deciso di partire da palazzo San Domenico, visto che il consiglio comunale ha fatto proprio un ordine del giorno che riprende molti dei temi proposti dal comitato nella seduta aperta dello scorso 27 febbraio, nella quale è stata messa a punto la piattaforma rivendicativa, che ora sarà consegnata all'assessorato regionale ai Trasporti.
E questi incontri servono proprio per dettagliare ancora di più le richieste, che, poi, dovranno essere inserite nell'accordo di programma Regione-Trenitalia, dal quale, al momento, la provincia è completamente esclusa.
Il comitato chiederà ad Antonello Buscema il sostegno alla battaglia intrapresa e la messa a punto di un strategia che veda coinvolte le amministrazioni locali, i sindacati ed i ferrovieri per salvare la ferrovia iblea. La piattaforma messa a punto prevede il ripristino dei treni soppressi frequentati dai pendolari e sostituiti, in parte, dal servizio degli autobus; la costituzione di stazioni metropolitane di superficie nel capoluogo; lo sviluppo di un sistema di mobilità a livello provinciale per collegare con coppie di treni nelle ore di punta tutti i comuni della tratta iblea; orari dei collegamenti concordati con il territorio; ripristino dei treni a lunga percorrenza da Siracusa verso il continente; rilancio del trasporto merci nel ragusano, impendendo la scissione degli scali merci della provincia (Vittoria, Comiso, Ragusa, Modica ed Ispica) dalla rete Fs in favore di «Sistemi urbani srl», secondo quanto annunciato da Trenitalia.
Secondo i promotori della vertenza, attuando questa serie di interventi si realizzerà un risparmio economico per i singoli e le amministrazioni che sovvenzionano gli studenti pendolari, un minore intasamento delle strade con l'effetto di ridurre gli incidenti; un abbattimento dell'inquinamento atmosferico.
Lo sviluppo della provincia, alla luce della realizzazione del tratto autostradale Rosolini-Modica con il collegamento col porto di Pozzallo, non può fare a meno di avere un supporto intermodale con la ferrovia. Lo ha anche sostenuto nel corso della seduta aperta del consiglio comunale tenutosi a palazzo San Domenico Roberto Ammatuna (Pd). Il progetto tuttavia si scontra con i mancati finanziamenti di un "progetto ferrovia" che ancora una volta lascia ai margini una provincia che soffre per la propria lontananza dai centri metropolitani.
Intanto da Palermo viene confermato lo sciopero unitario dei ferrovieri aderenti alle tre sigle sindacali per martedì 27 quando tutti i treni in Sicilia si fermeranno dalle 9 alle 17.
Duccio Gennaro

martedì 28 febbraio 2012

Conferenza sulle ferrovie. Unità d’intenti per il rilancio della tratta Siracusa-Gela

Incontro con l’assessore regionale alla Mobilità Pier Carmelo Russo, approvazione della piattaforma rivendicativa per il mantenimento e il rilancio della ferrovia in provincia di Ragusa e condivisione per la costituzione di una commissione permanente a tutela della ferrovia nel Sud-Est della Sicilia. E’ l’approdo della conferenza provinciale sulle ferrovie indetta dal presidente della Provincia Franco Antoci e che ha registrato la partecipazione di parlamentari regionali, sindaci, consiglieri provinciali e comunali, sindacalisti. 
Per la regione siciliana è intervenuto il dirigente del servizio del trasporto ferroviario dottor Ignazio Coniglio, delegato dall’assessore regionale Pier Carmelo Russo, e per Trenitalia, delegato dal direttore generale Francesco Costantino, il responsabile compartimentale Fabio Lo Sciuto. Il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha fatto pervenire al presidente Franco Antoci una lettera nella quale ‘condivide pienamente la mobilitazione su una questione così importante e critica quale il ruolo e la presenza della Ferrovia in Sicilia”.
Al presidente Antoci ha ribadito “di aver posto con forza e fermezza lo stato di grande insufficienza del livello dei trasporti ferroviari regionali sia per le merci che per i cittadini”. Lombardo ricorda che nelle settimane passate ha preso una forte posizione per contrastare il taglio sui treni a lunga percorrenza da e per il Sud.
La conferenza si era aperta con la relazione del presidente Franco Antoci che aveva elencato passo dopo passo la lunga vertenza condotta sin dal suo insediamento. “Ho partecipato a diverse manifestazioni di protesta, abbiamo avuto una serie di interlocuzioni con i vertici di Trenitalia e con gli assessori regionali che si sono succeduti ma finora il trasporto ferroviario ne è uscito penalizzato.
Siamo al punto che sulla tratta Siracusa-Ragusa-Gela transitano appena 4 treni, per il resto anche il trasporto merci è ridotto ai minimi storici e l’unico segnale positivo arriva dalla proposizione in estate del treno barocco che ha avuto un buon risultato in termini di resa. Ora contiamo di riproporlo anche per la prossima stagione estiva”.
Anche il rappresentante del sindacato Cub Trasporti Pippo Gurrieri ha tracciato un quadro a tinte fosche della situazione della ferrovia in provincia di Ragusa ed ha chiesto l’istituzione di una commissione permanente che si occupa della questione.
L’assemblea ha ribadito i punti della piattaforma rivendicativa che prevede il ripristino delle corse dei treni soppressi nella tratta Siracusa-Gela, la realizzazione della metropolitana di superficie a Ragusa, lo sviluppo di un sistema intermodale dei trasporti, il ripristino dei treni a lunga percorrenza, il rilancio del trasporto merci.
Fonte: Redazione R.T.M.

martedì 31 gennaio 2012

Siracusa: Una stazione solitaria al capolinea del futuro

C'è chi ricorda, anche solo attraverso la memoria degli anziani, addirittura la tratta a scartamento ridotto Siracusa-Ragusa-Vizzini, che attraversava l'immensa Valle dell'Anapo, le rupi e la necropoli di Pantalica. Ma quella è un'altra storia, molto più romantica se vogliamo, datata 1956, con l'ultimo mogio trenino in modica corsa, partito dalla stazione di Solarino, addobbato degli ultimi rotab! ili, preparato per chiudere definitivamente il viaggio nella stazione del capoluogo, secondo volontà di Scalfaro e del decreto emanato allora.
Oggi, nessun romanticismo nel constatare l'aplomb quasi funereo della stazione di Siracusa che, tassello dopo tassello, ha scardinato ogni prerogativa, la sua stessa identità, perdendo corse e treni e quel minimo di autorevolezza che anche o soprattutto una stazione deve detenere.

Per cui, bandita la lunga tratta, soppresse le storiche lunghe percorrenze - come dimenticare la nostalgica (almeno nel nome) Freccia della Laguna? - rimane ben poco persino di una città. Finita, sparita la Freccia della Laguna (la ergiamo a metafora) e con essa tutte le evocazioni del caso, il mogio ritmare delle rotaie e il passo stanco di certi treni tanto cari alla nostra memoria, che si nutre spesso di piccole certezze, indissolubili consuetudini, punti di riferimento, come una volta doveva essere: barbiere, prete, sindaco, capostazione.

Lo! hanno chiamato federalismo delle rotaie l'imprinting di Treni! talia che ci ha giocato un brutto scherzo. Senza treni e senza porto. Faccenda complicata. La città rischia di implodere, chiudersi e implodere.
Intanto in stazione mancano all'appello i viaggiatori, salvo pochi sparuti turisti di passaggio, quelli che ancora ostinati perseguono una certa idea, salvifica un tempo, della lentezza. Ma devono fermarsi a Roma, costoro. 

E se va bene. Tanto le partenze sono vincolate a cinque. Cinque partenze da Siracusa, ovunque si voglia finire nel resto di Italia, ci fermeranno a Roma. Fino a un decennio fa o poco meno, i vagoni morti erano in un'ala apposita e consentivano un minimo riparo ai senza tetto di Siracusa.

E l'accezione «morto» indicava paradossalmente più una solvenza, una possibilità, l'esatto contrario dell'irreversibilità del termine «morto». Oggi il binario e il vagone «morto» è definizione assoluta. Morto uguale deserto, defunto, seppellito. Una città con una stazione in agonia, senza treni, è una città senza anima.Abbiamo smarrito la via, non solo quella per il Continente. 

Abbiamo smarrito il genius loci. Avremo difficoltà a riconoscerci in qualcosa, in una precipuità nostra, isolana, siciliana, proprio adesso, in tempi di rivoluzioni e rivendicazioni finanche autoctone. È un peccato.

È una lacerazione, che avrà strascichi non soltanto economici, va da sé. Da sciocchi sottovalutarlo.

Veronica Tomassini
Fonte: La Sicilia

venerdì 20 gennaio 2012

Ragusa in piazza per salvare la stazione

I sindacati chiamano a raccolta le istituzioni per chiedere il potenziamento del trasporto ferroviario. "Non vogliamo passerelle politiche"
Domani tutti in piazza per salvare la ferrovia. A Ragusa la stazione sta per essere chiusa e i sindacati chiamano a raccolta istituzioni e associazioni datoriali per salvare il trasporto ferroviario in provincia di Ragusa.
"Per anni - spiega Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - ci siamo battuti per la salvaguardia e il potenziamento del trasporto su rotaia e in una terra dove non ci sono infrastrutture quella ferroviaria ha rappresentato un punto fermo per migliaia di viaggiatori e centinaia di aziende. Gli eventi di questo periodo sul piano internazionale e nazionale (aumento dei prezzi e caro-benzina) e quelli locali (blocco dei tir) fanno comprendere a tutti l'importanza del trasporto ferroviario per un territorio".
Ma, avvertono i sindacati, l'assemblea "non deve essere l'ennesima occasione per far fare passerella a qualche personaggio della politica locale ma a tutti si chiederà un impegno concreto e preciso; un lavoro di squadra, una pressione forte verso le controparti (Regione, Rfi, Trenitalia), per dare dignità al trasporto ferroviario in provincia di Ragusa".