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domenica 7 giugno 2015

Circolazione Regionale veloce 3832 Palermo-Messina

Continua l’attività di monitoraggio da parte del nostro Comitato Pendolari SICILIANI in questo caso riguarda la circolazione del treno Rv 3832
Nonostante le ripetute segnalazioni formulate verbalmente e per iscritto, la circolazione del treno regionale veloce in oggetto  indicato  presenta  da  oltre un anno  incessanti  criticità  nella tratta Tusa- Patti.
Invero si lamenta  che il treno Rv3832  -sebbene classificato “veloce”-  viene costantemente pregiudicato senza alcun  valido motivo rispetto ai  treni  Rv3833- R12755- ICN1957 che  - di contro-  non  dovrebbero  essere preferiti al primo  nella circolazione in quanto :
-semplici regionali ( Rv3833- R12755) ;
-ai sensi dell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio ( IC notte 1957);
-qualora viaggino in ritardo ( Rv3833-R12755- ICN1957) .
Nello specifico le  comprensibili ed oggettive  ragioni  sottese a siffatto reclamo :
1) la  decisione di  posticipare la partenza del  treno veloce in questione  dalla stazione di Cefalu’ in attesa del treno regionale n. 3833 non ha sortito alcun beneficio al  primo,  la cui circolazione  viene inoltre  pregiudicata a seguito dei continui ritardi del treno 3833 ;   
2) ugualmente  non ha  sortito alcun vantaggio  la decisione ( in controtendenza rispetto ad un recente passato )  di  fissare l’incrocio con il treno  regionale 12755 alla stazione di Tusa piuttosto presso quella di S. Stefano di Camastra sia  avuto riguardo al treno Rv3832 che è costretto ad  “ attendere”  a Tusa  l’altro treno in ritardo, sia nei riguardi degli utenti del mezzo R12755 che si sono visti anticipare la partenza  in direzione Palermo sebbene  sia rimasta inalterata la successiva attesa  di 10-15 minuti alla stazione di Cefalu’;  
3) ugualmente non si comprendono le ragioni per cui il treno Rv3832,  qualora in ritardo  di  pochi minuti per cause allo stesso non imputabili,  venga “bloccato” per quasi dieci minuti alla stazione di S. Agata Militello in attesa dell’IC notte 1957 in
violazione dell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio ( IC notte 1957);
4) ugualmente  non si comprendono le ragioni per cui il treno Rv3832, qualora  in perfetto orario, venga  “bloccato “ alla stazione di Zappulla in attesa del treno ICN1957 in violazione dell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio ( IC notte 1957);
5)il modus operandi lamentato ai  precedenti punti nn. 3 e 4 appare  oltremodo  censurabile anche per l’ulteriore motivo che non appare giustificabile attribuire precedenza ad un treno- quale l’IC notte 1957-  che  ha  una sosta tecnica di quasi trenta minuti  dopo la stazione di Cefalu’.
6) ugualmente non si comprende perché il treno Rv3832 deve attendere alla stazione di Capo d’Orlando il treno regionale Rv3835, pregiudicando ancora il proprio iter .
7)ugualmente non si comprende perché, a differenza di un recente passato, è stato eliminato l’incrocio alla stazione di Brolo tra i treni Rv3832 e Rv3835.
A parte i lamentati ritardi, si coglie l’occasione per suggerire che il treno in questione necessita  :
-di  maggiore pulizia,
-di un  più efficace servizio di aria condizionata,al fine di evitare che vi siano solamente  zone “caldissime” ovvero  “freddissime”, senza una misura intermedia;
-di un materiale  “ a doppio minuetto” ovvero  di una  composizione “classica o meglio materiale tradizionale” nei giorni  di lunedì- giovedì e venerdì in quanto  gli utenti  non trovano posti a sedere.
Si confida in un immediato riscontro ed intervento.
Cogliamo l’occasione per ricordare la Ns richiesta di messa in esercizio della Stazione di Terme Vigliatore, la quale  ricadente nella linea a doppio binario, in partnership col comune di Terme Vigliatore datate (5.10.13- 16.10.13-17.05.15-21.05.15)
Trenitalia spa per la regione Siciliana
RFI spa per la regione Siciliana
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Regione Siciliana
Torrenova,Messina 01.06.2015                                                 
Mondì Francesco Pendolari S.Agata M.-Messina  Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer     

venerdì 15 maggio 2015

In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno


Caltagirone-Gela Maggio 2011-Maggio 2015. 
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il Comitato Pendolari Siciliani assieme all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo, il Cub Trasporti di Ragusa, il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), e il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca, ha organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 17 maggio 2015 con appuntamento davanti la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore 10 alle ore 12, un Sit-In, per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, cercando di sollecitare l’intervento del governatore Crocetta ad interessarsi sulle future sorti di questa importante arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della Caltagirone-Gela.
Il 7 ottobre 2014 venivano definitivamente fatte brillare le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni. Sono stati spesi all’incirca un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva a parte i soldi spesi per la demolizione.
Nemmeno nell’occasione del 9 febbraio 2015 in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo, nessuno di questi compreso l’allora primo cittadino di Gela abbiano chiesto al presidente di Rete Ferroviaria Italiana Lo Bosco notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura che interessa i territori della provincia di Catania e Caltanissetta.
Questo è l'interesse dimostrato dalle nostre Istituzioni nel migliorare quelle infrastrutture che per incuria o per fenomeni naturali hanno bisogno di attenzione. Attenzione che non può essere rivolta alla sola Palermo-Catania ma a tutte quelle infrastrutture che l'Unità d'Italia ci ha lasciato in eredità e che stiamo facendo pian piano scomparire. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 13 febbraio 2015

Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia

Messina. Il Comitato Pendolari Siciliani prenderà parte alla manifestazione, che si terrà sabato 14 febbraio a Messina, per tutelare il diritto alla Continuità Territoriale.
Tenuto conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’ arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini, associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo.  Un sistema dei trasporti efficiente ed efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di arretratezza. Chiediamo che:
Il cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino le proprie esigenze.
Il cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di trasporto.
Il cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali. 
La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 10 febbraio 2015

Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.

Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano Sicilia e Sardegna.
Quale può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’ il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad alta velocità.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 9 febbraio 2015

La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.

domenica 8 febbraio 2015

Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il trasporto. Continua dicendo che sui treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile, lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni. Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’ partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla definitiva cessazione della Continuità territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però alla fine dell’articolo, con la sua ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre 2014,  a cui oltre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries, erano presenti l’assessore dei Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, erano state delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento dello Stretto.
Nei fatti, il mantenimento del traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal 2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel giro di un anno, alla definitiva scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle infrastrutture per il traghettamento treno/navi.   
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 27 gennaio 2015

I treni non superano lo Stretto…e l’Assessore Pizzo pensa ai grossi investimenti.

Desideriamo intervenire sulle dichiarazioni dell’assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia di sabato 24 gennaio scorso.
In mancanza di investimenti, di ammodernamento/velocizzazione delle attuali linee ferrate la Regione Sicilia è cauta e punta su obiettivi precisi. L’Assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia dichiara: - “Avere dei servizi moderni e migliori di quelli attuali e quindi più efficienti ed efficaci e quindi minori tempi. L’attraversamento dello Stretto è una rottura di carico che dura tra le 2 ore e le 2 ore e mezzo, quindi è inutile fare l’alta velocità. Poi quando ci siano dei tempi di percorrenza che complicano a fermarsi. Noi dobbiamo puntare a servizi migliori non spaventandoci dei cambiamenti e delle modernità”. Continua l’assessore Pizzo (dice il cronista) che ricorda il progetto dei 5 miliardi per la CT-PA-ME e sulla volontà da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di non penalizzare la Sicilia.  E sull’attraversamento dello Stretto continua: - “Ciò sarebbe antinomico, assurdo e contraddittorio che se in cambio di questo grossissimo investimento in infrastruttura si avesse una diminuzione dei servizi".
Dichiarazioni che riteniamo senza un senso logico e senza una presa di posizione a tutela dei posti di lavoro e per salvaguardare quei cinque treni rimasti che ci collegano al “Continente Italia” nel rispetto della “Continuità Territoriale” e dell’art. 3 della Costituzione Italiana. E che qualcuno spieghi ai Siciliani quali sono gli obiettivi della Regione in ordine alla mobilità per l’attraversamento dello Stretto.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer 
  

lunedì 26 gennaio 2015

La continuità territoriale negata, le Ferrovie abbandonano la Sicilia.

L'analisi. Soppresse definitivamente le tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo 
I grafici.
Chi controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14 giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmente
carenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti. 
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e dei vagoni.

lunedì 10 novembre 2014

Trapani-Palermo si torna a protestare, da due anni tratta ferrata interrotta

Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali alle infrastrutture e trasporti che si sono alternati e, nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura alla circolazione ferroviaria della Alcamo-Trapani Via Milo, almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria dei propri concittadini.  

domenica 9 novembre 2014

Alcamo-Trapani Via Milo nel dimenticatoio.

Alcamo. Venti mesi fa veniva chiusa alla circolazione ferroviaria la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per uno smottamento della sede ferroviaria e da allora è calato il silenzio. Molti sono i disagi per l’utenza pendolare che sono costretti a raggiungere Trapani o in bus sostitutivo dalla Diramazione di Alcamo o costretti a raggiungere Trapani via Castelvetrano allungando la percorrenza di circa 70 km/treno e di oltre 35 minuti.
Dal 25 febbraio 2013, data della chiusura definitiva di questa importante relazione ferroviaria, a nulla sono valse le proteste del Comitato Pendolari Siciliani, a nulla sono valse le interrogazioni parlamentari sia all’Ars che in Parlamento.
Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali che si sono susseguiti dalla chiusura di questa tratta ferroviaria e nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria.
Da notare che, a differenza della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, sulla Via Milo non vi è nessun ponte da abbattere ma l’eventuale ed ulteriore ripristino della sede ferroviaria dovuto allo smottamento.
E’ da anni che si parla della velocizzazione della Trapani-Palermo sui Contratti di Programma e sui quotidiani, e tra l’altro negli ultimi anni sono state prospettate nuove infrastrutture e/o l’ammodernamento delle stesse nel Piano per il Sud, nel Decreto del Fare, dove erano previsti circa 2 miliardi di euro per interventi immediatamente cantierabili per infrastrutture ferroviarie, stradali, etc., e per finire il Decreto Sblocca Italia che per il raddoppio della Trapani-Palermo prevede una spesa di 491 milioni di cui 2 milioni finanziati e il resto da finanziare. Per la stessa opera nel 2003 erano previsti 300 milioni e a distanza di undici anni non solo non è stata realizzata ma il costo è aumentato di oltre il 50%.
Riteniamo doveroso chiedere al nuovo assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Giovanni Battista Pizzo e al Dirigente generale per le infrastrutture dott. Giovanni Arnone se sono a conoscenza della chiusura di questa tratta, se sono a conoscenza degli intenti di Rete Ferroviaria Italiana, se hanno sollecitato a RFI la riapertura di questa tratta ed eventualmente di chiedere a Rete ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, cosa intende fare di questa importante infrastruttura chiusa da oltre venti mesi.
Non è immaginabile che l’arretratezza infrastrutturale o l’eventuale ed ulteriore chiusura di infrastrutture ferroviarie siano dovute allo scarso interesse della Regione nell’attenzionare e nel richiedere interventi e finanziamenti per il ripristino e la riattivazione delle stesse e per evitare il continuo e assurdo smantellamento delle infrastrutture e del trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 4 novembre 2014

Treni in Sicilia. Sbloccata la gara per l'acquisto di 5 nuovi treni

Palermo. Il 25 Giugno 2014 presso l’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità veniva convocata la prima seduta pubblica della Commissione per procedere all'espletamento della gara a procedura aperta per la Fornitura "chiavi in mano" di n. 5 nuovi treni automotori completi bidirezionali a uno o due piani alimentati a 3 kv cc, reversibili di lunghezza massima di 110 metri, con capacità totale di almeno 180 posti a sedere per ciascun convoglio. Gara che veniva bloccata per un ricorso al Tar di un'impresa polacca.

venerdì 3 ottobre 2014

Firmato l'accordo quadro di programma, lo Stato ogni anno verserà 111 mln alla Sicilia


Trasporti in Sicilia Fs, ora è la Regione l'interlocutore

Palermo. Colmato il gap amministrativo con la firma dell'accordo di programma quadro con le Ferrovie dello Stato, la Regione adesso dovrà «correre» per garantire ai siciliani, ai pendolari in particolare modo, collegamenti più agevoli e con frequenze che tengano conto degli orari di chi si reca al lavoro o a scuola. Nell'attesa che partano i cantieri per la velocizzazione della Palermo-Catania, cosa che secondo lo «Sblocca Italia» dovrebbe avvenire entro la fine del prossimo anno.
La Sicilia era rimasta l'unica Regione a non avere sottoscritto l'accordo di programma con le Fs, il ministero delle Infrastrutture e quello dell'Economia. Firma (digitale) arrivata ieri, grazie all'impegno dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Nico Torrisi, che fin dal suo insediamento si era prefisso di raggiungere l'obiettivo entro la fine dell'estate.
Pertanto, da adesso non sarà più lo Stato, ma la Regione a gestire i rapporti con le Ferrovie dello Stato. L'accordo di programma che porta la firma di Torrisi, del presidente della Regione Crocetta e dei ministri Lupi e Padoan, prevede che all'amministrazione regionale saranno assegnati 111 milioni di euro con i quali dovranno essere garantiti circa 9 milioni e mezzo di treni/km, compresi eventuali autobus che potranno essere impiegati nel caso di servizi sostitutivi.
«Soprattutto alla Regione spetterà la regia di tutto il sistema di trasporti nell'Isola - ha sottolineato l'assessore Torrisi -. Da oggi, sarà il governo regionale a scegliere in merito a qualità e quantità dei servizi da erogare per offrire finalmente ai siciliani il diritto al trasporto pubblico più efficiente ed efficace. In quest'ottica, abbiamo già previsto nell'ultima finanziaria le somme necessarie per la riformulazione del Piano regionale dei trasporti. Rivisitazione che partirà, nel rispetto delle parti, da una interlocuzione costante con tutti i soggetti interessati al sistema trasporti siciliano, dai rappresentanti del trasporto pubblico locale, ai sindacati di parte datoriale e dei lavoratori, oltre all'associazione consumatori e al comitato pendolari siciliani. Soggetti che convocheremo nei prossimi giorni».
La firma dell'accordo quadro è stata accolta con soddisfazione dal Comitato pendolari siciliani, che attendeva da cinque anni il trasferimento delle risorse dallo Stato alla Regione. «Ora possiamo iniziare a parlare di contratto di servizio - ha dichiarato il presidente Giosuè Malaponti, che rivolto a Torrisi un pubblico plauso - per il trasporto ferroviario nell'Isola». Contratto di servizio che dovrà essere studiato nei minimi dettagli. L'obiettivo è quello di potere avere già fin dai primi giorni del 2015 una nuova organizzazione del trasporto ferroviario siciliano, qualitativamente e quantitativamente all'altezza della richiesta degli utenti. Nei prossimi giorni, Torrisi incontrerà i dirigenti di Trenitalia.
«Ora inizia - ha aggiunto l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità - un lavoro capillare da parte del nostro assessorato che dovrà valutare quali tratte ferroviarie mantenere e quali sopprimere in un'ottica di scelte integrate tra gommato e rotaie, al fine di rendere le tratte economicamente vantaggiose per tutti i comparti. Sono contento di avere rispettato il termine che mi ero prefissato per la chiusura dell'accordo e anche dell'interlocuzione con il governo centrale». Secondo Torrisi, il nuovo Piano regionale trasporti non potrà! prescindere dal nuovo atto di programmazione in arrivo, come il contratto istituzionale di sviluppo con l'Anas: «Uno strumento di programmazione da due miliardi di euro che chiuderemo in tempi brevi, penso entro l'anno. Il governo regionale opererà delle scelte strategiche che cambieranno il volto dei trasporti in Sicilia, in primis la sicurezza, ma anche percorsi più veloci per ottimizzare i collegamenti con i nostri centri economici nevralgici».
Lillo Miceli - La Sicilia - Giovedì 02 Ottobre 2014 I FATTI Pagina 6

venerdì 26 settembre 2014

Caltagirone. Deciso l'abbattimento del tratto del viadotto della linea ferrata Niscemi-Gela

Il Comitato Pendolari Siciliani, in questi tre anni e quattro mesi dal crollo del ponte e dalla chiusura alla circolazione, ha chiesto più volte al governo regionale di conoscere le sorti future della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela.
Abbiamo chiesto:
-  se sono a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
-  quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
-   se ritenga opportuno far inserire l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato.
A queste domande attendiamo ancora risposte.

lunedì 22 settembre 2014

Infrastrutture. La Cub critica Rfi e Trenitalia.«Ferrovie iblee è la solita storia»

Preoccupa il depauperamento del territorio ibleo di istituzioni ed infrastrutture che certamente non contribuisce alla crescita sociale ed economica del sud est siciliano.
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».

sabato 20 settembre 2014

Sicilia si blocca l'iter di aggiudicazione della gara per l'acquisto di 5 treni?

Nei primi giorni del mese di gennaio di quest’anno veniva pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, il bando di gara europeo (già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) n. S251 del 28 dicembre 2013) per la fornitura, chiavi in mano, di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2 piani. Questo il codice di gara europeo: CIG: 519567AC5.
Nel mese di giugno finalmente viene espletata la gara ma con dei risvolti legali per vari problemi tra le aziende partecipanti.

venerdì 12 settembre 2014

Regione e Ferrovie, un piano di opere da 11 miliardi - Rassegna stampa

Palermo-Catania in un ora e 20 minuti. La rete coinvolgerà pure le isole minori collegati. Collegati aeroporti, porti, e poli, turistici.
"Da Punta Raisi a Fontanarossa si andrà in due ore e 20 minuti, ma non mi rassegno a perdere l'Alta velocità".
Trasporti più di tre miliardi già disponibili. Previsti i lavori sulla Palermo-Catania-Messina, collegamento con gli aeroporti di Trapani e Comiso, cantieri nell'Agrigentino.
Un piano infrastrutturale integrato per cambiare la mobilità in Sicilia. Per la Palermo-Catania fino a 16 treni regionali veloci e 6 coppie per gli intercity.
Nuova stazione a Porto Empedocle e fermate in località di Fontanelle e San Michele.

 


mercoledì 10 settembre 2014

In Sicilia non serve l’alta velocità ma ammodernare e potenziare le infrastrutture esistenti

Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) (si allega foto) e decreto Sblocca Italia i provvedimenti che dovrebbero cambiare il volto all’infrastruttura ferroviaria siciliana. L’unica priorità infrastrutturale in Sicilia è diventata la Catania-Palermo. Come se il solo raddoppio della Catania-Palermo risolverebbe tutti  le “sfortune” infrastrutturali della Sicilia. In questi anni l’accenno alla linea ferroviaria Catania-Palermo era sinonimo di “tempi biblici per i lunghi tempi di percorrenza”. Inchieste sul trasporto ferroviario siciliano realizzate da La Repubblica, Corriere della Sera, Rai Uno ed altre hanno evidenziato l’enorme gap infrastrutturale e dei collegamenti ferroviari tra le principali Città siciliane quali Trapani, Ragusa, Modica, Agrigento con tempi veramente biblici dovuti a molte (strane) coincidenze tra treni ed ai pochissimi treni dedicati. Siamo convinti che l’enorme investimento fatto sulla Catania-Palermo non servirà a migliorare le condizioni di trasporto delle altre Città.
Non si possono spendere 5,3 miliardi, ne mancano ancora tre (sempre se sarà questa la cifra definitiva a opera finita e quali saranno i tempi certi e definitivi per la realizzazione) solo per una volontà politica che certamente sa, ma fa finta di non sapere delle reali condizioni della rete ferroviaria siciliana. Infatti, nelle varie dichiarazioni non ci sembra di aver letto della Alcamo-Trapani via Milo chiusa da un anno e mezzo; non abbiamo letto della Caltagirone-Gela chiusa da oltre tre anni dal crollo del ponte; non abbiamo letto dei collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Catania e di Trapani; non abbiamo letto della messa in esercizio a regime della Metro-ferrovia Giampilieri-Messina; non abbiamo letto della Metro-ferrovia di Ragusa progettata e mai fatta finanziare;  non abbiamo letto della velocizzazione della Catania-
Siracusa iscritta in quasi tutti i contratti di programma con date e cifre; non abbiamo notizie dei 1970 milioni di euro previsti per il raddoppio della Fiumefreddo-Giampileri (vedi foto) con delibera Cipe 62/2005. Però occorre cavalcare a tutti i costi i tempi biblici della Catania-Palermo, quando, invece, ad onor del vero sulla Catania-Palermo insiste nel Contratto di Programma 2007-2011 - Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30 milioni (si allega foto). Quando invece l’imponente finanziamento dello Sblocca Italia poteva essere distribuito per ammodernare, velocizzare e realizzare un sistema più leggero e veloce in tempi più brevi collegando molte più città che ad oggi sono quasi del tutto isolate per scelte o disattenzioni non condivisibili. Ribadiamo che non ci serve l’alta velocità nelle tratte siciliane per ovvi motivi, uno dei tanti, i tempi lunghissimi di realizzazione. Ai siciliani basterebbe solo ed esclusivamente “la velocità”.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 27 agosto 2014

Criticità riscontrate nella circolazione di alcuni treni regionali, segnalateci da un pendolare

Con la presente si trasmette la seguente nota che un pendolare ci ha inviato, avendola ritenuta valida nei contenuti, tra l’altro alcuni di essi sono stati già segnalati dallo scrivente comitato:
“Treno regionale  veloce 3832  Palermo-Messina
La variazione concessa all’orario del treno  in questione con decorrenza 15 giugno 2014 ha consentito di soddisfare pienamente in termini di puntualità le aspettative degli utenti sino alle stazioni di Tusa-Santo Stefano di Camastra e S. Agata Militello, mentre continuano a registrarsi  giornalieri  cronici ritardi  compresi tra i 10 ed i 15 minuti sino alle stazioni di  Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G.
Invero, inspiegabilmente il treno in oggetto viene fermato presso la stazione di  Zappulla a causa del ritardo del  treno IC notte n. 1955 Roma Termini–Palermo,  ovvero presso quella di Capo d’Orlando in attesa del treno veloce 3835 Messina-Palermo, con la conseguenza che i dieci chilometri  che separano le stazioni di  S. Agata Militello e di Capo d’Orlando vengono quotidianamente percorsi in 25 minuti circa al posto dei dieci previsti.      
Considerato che il treno n. 3832  arriva alla stazione di  Tusa alle ore 07.14 per ripartire alle ore 07.20, si fa espressa richiesta di:
-anticipare la partenza del treno dalla stazione di Tusa in direzione Messina, con conseguente rimodulazione degli orari presso le stazioni di S. Stefano di Camastra e S. Agata Militello;
-effettuare l’incrocio con il treno n. 12775  presso la stazione di S. Stefano di Camastra per come avveniva nel recente passato, considerato che lo stesso rimane fermo per circa 15 minuti presso la stazione di Cefalu’ per incrocio con il treno IC n. 728  Palermo-Roma.
Il  beneficio conseguito dovrebbe consistere  nel raggiungere entro l’orario previsto la stazione Brolo (presso la quale è previsto incrocio con il treno veloce 3835) senza ulteriori attese  e con incrocio  con il treno IC notte 1955  presso le stazioni Zappulla  e/o Capo d’Orlando.
Treno regionale 12754 S. Agata Militello-Messina
Il treno accumula ritardi giornalieri dalla stazione di Brolo/Gioiosa Marea  a quella di Milazzo pari a 10/15 minuti  per incrocio con il treno IC  notte  n. 1955   Roma Termini- Palermo  in  ritardo.
Pertanto, si suggerisce di anticipare la partenza del citato treno IC  n. 1955 dalla stazione di Messina ovvero di effettuare l’incrocio, qualora in ritardo,  presso quella di Patti.
Treno regionale 12763 Messina- S. Agata Militello
Con l’attuale orario ferroviario sono sensibilmente peggiorate le condizioni di circolazione del citato treno il quale impiega di norma - rispetto al recente passato-  6 minuti in piu’ quale tempo di percorrenza  qualora  puntuale ( raramente ),  ovvero circa  15  minuti in piu’ qualora in  ritardo.
Nell’ipotesi in cui il treno IC notte 781 Roma Termini-Palermo viaggia non sia puntuale,  il treno regionale matura  un ritardo che oscilla tra i 20 ed i 30 minuti. A cio’ si aggiunge la circostanza che spesso il treno 12763 arriva alla stazione di Patti ( terzo binario)  nello stesso momento  in cui sopraggiunge dalla linea veloce (primo binario) il treno 3841 in direzione Palermo, con la conseguenza che gli utenti non ricevono alcuna informazione su quale dei  due treni partirà per primo e quindi si trovano spesso nella circostanza di  utilizzare  - loro malgrado -  il treno che partirà successivamente con  ritardi compresi tra i 15/ 20 minuti sino alla stazione di S. Agata Militello.
Treno 3830  Palermo-Messina
Il treno in questione  si è rivelato una scelta vincente in quanto estremamente puntuale ed ideale per le esigenze degli utenti, specie se confrontato con il servizio  su gomma.
Il suggerimento proposto è quello di effettuare una fermata anche presso la stazione di S. Stefano di Camastra-Mistretta avuto riguardo al vasto comprensorio di Comuni che allo stato   rimangono esclusi  da un così importante ed efficiente servizio.
Si rappresenta infine che il tempo impiegato per concretizzare la  richiesta fermata (2-3 minuti) verrebbe azzerato dalla circostanza che il treno 3830 riparte dalla stazione di S. Agata Militello in direzione Messina dopo 5 minuti di sosta per incrocio con il treno 12775. 
Treno  3841 Messina-Palermo
Il treno in questione, di recente istituzione,  si è dimostrato  particolarmente veloce sino alla stazione di Capo d’Orlando, mentre i tempi di percorrenza raddoppiano sino a quella di S. Agata Militello causa nn. due incroci. Quanto sopra  esposto, si chiede  valutare di:
-posticipare la partenza  dalla stazione di Messina  sulla traccia del pregresso treno  n. 3843 che  poteva essere effettivamente definito un “mezzo veloce “  in tutto il suo percorso;
-prevedere quindi l’arrivo alla stazione di Patti intorno le ore 14.45 -- 14.50;
-prevedere  una fermata anche presso la stazione di S. Stefano di Camastra, in modo tale da consentire agli utenti dell’istituendo 3830 di potere utilizzare uno stesso mezzo di trasporto entro le sei ore lavorative.
In tal modo verrebbe anche  scongiurato  il  disservizio causato dal contestuale arrivo alla stazione di Patti  dei treni n.  12763 e  n. 3841.
Treno 12765  Messina-Palermo
L’arrivo del citato treno presso la stazione di Patti è stato anticipato di quasi 10 minuti, mentre  è rimasto invariato il tempo di percorrenza  alla stazione di S. Agata Militello (ore 16.00).
Si chiede pertanto di ripristinare il pregresso orario con partenza del citato treno dalla stazione di Patti alle ore 15.20, avuto riguardo anche alla citata richiesta di modifica dell’orario del treno 3841.
Treno 12797 Messina-Palermo
Si chiede una modifica alla circolazione del treno 12797 nel senso che,  come in un recente passato, il treno in questione possa  arrivare alla stazione di Patti in una fascia oraria compresa dalle 13.30 alle ore 13.40.
Cio’ al fine di  meglio rispondere alle esigenze degli studenti che da Patti si spostano in direzione Gioiosa Marea e Brolo, nonché dei numerosi  altri utenti che sono obbligati per pochi minuti a dovere attendere per circa un‘ora l’arrivo del successivo treno n. 12763,  e comunque senza sottacere che la stazione è decentrata rispetto il centro del Comune di Patti.
Quanto sopra anche al fine di armonizzare l’orario di viaggio/attesa presso la stazione di Patti rispetto al treno n. 3830 di  nuova istituzione.”
Trenitalia spa per la regione Siciliana
RFI spa per la regione Siciliana
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
per la Regione Siciliana
Torrenova, 27.08.2014

Mondì Francesco - Pendolari S.Agata Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 19 agosto 2014

Ferrovie dello Stato: Accordo di Programma e Contratto di Servizio su binario morto

Ferrovie dello Stato: Accordo di Programma e Contratto di Servizio su binario morto.
Pubblicato 18 agosto 2014 | Da giosue malaponti
Vi proponiamo un’interessante analisi del sistema ferroviario siciliano e un focus sul tema del Contratto di Servizio che solo negli ultimi tempi sembra, il condizionale è d’obbligo, aver registrato qualche piccolo passo avanti
Mentre l’Italia da Torino a Salerno sfreccia sui binari dell’alta velocità, mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città (Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Salerno) una sorta di metropolitana veloce lunga oltre mille chilometri, la Sicilia, anno dopo anno e treno dopo treno, è stata definitivamente tagliata fuori dal trasporto universale delle Ferrovie dello Stato, creando non pochi disagi ed ulteriori aggravi dei costi all’utenza ferroviaria... continua a leggere

mercoledì 6 agosto 2014

Regione Sicilia: "Accordo di Programma e Contratto di Servizio a binario morto"

Una lunga storia quella dell’Accordo di Programma tra Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regione Sicilia per l’attuazione e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale. Ebbe inizio nel 2009 con la prima deliberazione della giunta regionale n.551 del 18 dicembre 2009; con la successiva deliberazione n.221 del 13 settembre 2011 per giungere alla delibera n.114 del 20 maggio 2014 che a tutt’oggi non ha prodotto nessun effetto. I contenuti dell’accordo sono stati sempre gli stessi salvi alcuni aggiornamenti nelle firme di tale Accordo dei tre assessori che si sono avvicendati (Pier Carmelo Russo, Nino Bartolotta e Nico Torrisi). L’urgenza e l’importanza di tale Accordo di Programma è necessaria per la sottoscrizione del “fatidico” Contratto di Servizio che in Sicilia si aspetta ormai da oltre cinque anni.  In questi anni la Regione ha perso quasi 2 milioni di km/treno e quasi del tutto i treni da e per il nord. Regione che non ha preso nessuna posizione su Rete Ferroviaria Italiana per le tratte ferroviarie chiuse da diversi anni (Caltagirone-Gela e Alcamo via Milo-Trapani) ma pensa al miglioramento dell'efficienza dei collegamenti tra porti, aeroporti e piattaforme intermodali per migliorare l'accessibilità.  Regione che pensa ad una maggiore sostenibilità ambientale e ad una diminuzione delle barriere per le utenze deboli tra l’Italia e Malta con il progetto europeo "Streets: strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta".