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mercoledì 4 dicembre 2013

Convogli in ritardo. I pendolari minacciano una Class-Action

Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.

giovedì 24 ottobre 2013

IL DOSSIER CISL SUL TASPORTO FERROVIARIO

Oggi si è tenuta a Palermo, con la presentazione del Dossier Cisl, la chiusura dell'iniziativa messa in campo dalla Fit Cisl "Alla ricerca del treno perduto"
Abbiamo preso parte all'iniziativa, invitati dalla Fit Cisl, assieme agli amici pendolari di S.Agata Militello.
Ecco le conclusioni del viaggio in camper della Fit Cisl - Cisl Sicilia. 
Disservizi e disagi ma anche analisi e proposte, tratta per tratta, provincia per provincia. 
Un buco nero lungo 1.378 chilometri di cui solo 178, in Sicilia, a doppio binario.
Questo è il dossier presentato oggi dalla Fit Cisl.  
Pochi treni, da gennaio 2012 a oggi ne sono stati soppressi ben 6 mila regionali, ma solo 1.500 sono stati sostituiti dai bus, due sole le navi utilizzate per l'attraversamento dello Stretto, tempi lenti di percorrenza per via di un continuo inserimento di fermate ai collegamenti veloci e una riduzione complessiva di circa 3 mln di Km/treno dal 2008 ad oggi, tratte inadeguate, treni vecchi (età media 20 anni di servizio) che si guastano, biglietterie chiuse, mancanza di sottopassaggi, stazioni quasi del tutto abbandonate prive delle sale di attesa, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari. A registrare tutti questi disservizi sofferti ogni giorni dai passeggeri delle Ferrovie siciliane sono stati i rappresentanti della Fit Cisl a bordo del camper partito lo scorso 29 aprile nell'ambito della iniziativa Alla ricerca del treno perduto, che per sei mesi ha fatto tappa fra le principali stazioni dell'Isola, per documentare le gravi conseguenze dei tagli al trasporto ferroviario regionale, raccogliere le testimonianze dei cittadini e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni. È un quadro devastante quello registrato dal tour del camper dei rappresentanti del Dipartimento della Mobilità del sindacato, che hanno raccolto le segnalazioni e le lamentele dei pendolari siciliani.
La linea ferroviaria nel complesso è composta da 1.378 km, solo 178 a doppio binario, 800 linee sono elettrificate, 578 a diesel. Gli impianti ferroviari sono 161, 4 quelli per il traghettamento. Da gennaio 2012 a ottobre 2013 sono stati circa 6 mila i treni soppressi per un corrispettivo di circa 300.000 km/treno, di questi appena 60.000 km/treno sono stati sostituiti da bus (solo 1.500 treni), 4.500 i treni programmati e quindi finanziati, che non hanno circolato. In termini assoluti, con l’orario ufficiale in Sicilia circolano 407 treni al giorno su 1.378 Km di linea ferrata per una regione che è fra le più estese d’Italia con un perimetro di oltre 1.000 Km, risulta decisamente insufficiente. Analizzando nel dettaglio l’offerta commerciale di Trenitalia è facile capire che la metà del servizio offerto riguarda l’hinterland palermitano. I restanti 200 treni, che dovrebbero garantire i collegamenti nelle e tra le altre 8 province siciliane, sono risultati del tutto insufficienti, infatti su quasi tutte le tratte si sono riscontrati buchi anche di diverse ore tra un treno e l’altro.
Fenomeni ai quali si aggiunge l’abbandono di diverse linee ferroviarie, quali la Trapani-Alcamo via Milo e la Caltagirone-Gela, andato avanti negli anni contrariamente a quanto previsto dal “Contratto di Programma 2012-2014” siglato tra Rfi e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel dettaglio, nel dossier della Fit Cisl sulla condizione dei trasporti ferroviari nell'Isola, si notano gli enormi disagi provincia per provincia.

AGRIGENTO
Ad Agrigento, la linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni e a troppa distanza l'uno dall'altro, la Palermo-Agrigento 24 treni, ma viaggiano stracolmi di passeggeri, e ad aggravare la mancanza di un'offerta commerciale ci sono le soppressioni, spesso infatti ad essere cancellato per via della mancanza di materiale rotabile è il treno per il capoluogo siciliano delle 4,50 e questo comporta lo spostamento di tutto il flusso dei pendolari di quella fascia oraria al convoglio successivo delle 5,15. Ad essere soppresso spesso è anche l'ultimo treno quello delle 20,15 condizionando il ritorno a casa dei pendolari. Troppo pochi i 6 treni per l'Agrigento-Caltanissetta, una frequenza poco adeguata alle esigenze dei viaggiatori.

ENNA E CALTANISSETTA
Enna risulta essere la città scollegata dal resto della Sicilia, non partono treni, esiste solo il servizio bus. Caltanissetta è collegata con Palermo, Gela, Catania e Agrigento l'offerta commerciale risulta davvero insufficiente, i passeggeri di Enna e Caltanissetta dovrebbero poter raggiungere l'aeroporto più vicino, ovvero quello di Catania, invece le zone non sono collegate. Per la tratta Palermo Caltanissetta, l’offerta commerciale è di 19 treni; sono tutti treni fra Roccapalumba e Caltanissetta Xirbi e Caltanissetta Centrale, sarebbe necessario qualche treno di mattina per gli studenti da Vallelunga a Caltanissetta. La proposta è di potenziare l’offerta commerciale, in modo che si possa potenziare il collegamento Caltanissetta-Catania (21 treni) e di conseguenza rafforzare il collegamento Palermo–Catania.

CATANIA
A Catania dalle 9 alle 12.45 è il deserto, per quasi quattro ore non ci sono treni che circolano, unico denominatore in tutte le province, ed è cosi anche a Catania, è la mancanza di collegamenti, uno solo è quello diretto fra Palermo e Catania, gli altri costringono alle soste e i tempi di percorrenza sono troppo lunghi. La condizione dei collegamenti ferroviari tra Catania e il resto della Sicilia è ridotta ai minimi termini: il collegamento con Palermo viene servito con un solo treno pomeridiano diretto e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. La Fit continua a chiedere la realizzazione della fermata dell’aeroporto di Fontanarossa. Per la linea Messina Catania, l’offerta commerciale è di 44 treni, occorre un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla tratta Giarre-Catania. Per la Catania-Siracusa l’offerta commerciale è di 13 treni i cui materiali rotabili sono minuetti elettrici e 464 con vetture, i treni sono 4 da Messina a Siracusa, 3 corse su Bicocca e Fiumefreddo, 2 fra Siracusa e Augusta e infine 4 treni Catania-Siracusa, il tema centrale è sempre la costruzione della fermata dell’aeroporto Fontanarossa che permetterebbe il collegamento con le sette provincie.

MESSINA
A Messina, studenti pendolari in piedi sul treno che va da Sant’Agata di Militello al capoluogo peloritano, per mancanza di posti a sedere. Secondo il sindacato bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e intercomunale. Ci vuole una regia unica, un progetto unico di mobilità integrata nell’area dello Stretto, ricordiamo che per i treni da Patti vi era l’accordo con la Regione per attestare i bus di linea a Patti e con il treno trasferire i clienti per e da Messina, mentre tutti gli altri collegamenti con la città di Messina necessita rispettare la composizione e modificare l’orario dei primi treni per consentire l’arrivo nei capoluoghi entro le 8.00. Occorre un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla tratta Metro Ferrovia.


PALERMO
Nel Palermitano treni sovraffollati nella stazione di Bagheria, dove necessita una diversa rimodulazione della composizione del materiale rotabile e maggiore attenzione alla pulizia dei mezzi, compresi i vetri. Cefalù è una meta sovraffollata di studenti, lavoratori, turisti, ma nonostante ciò manca una vera offerta commerciale che soddisfi la grande domanda di mobilità: fra un treno e l’altro infatti ci sono intervalli di più di 2 ore. Sempre a Cefalù i rappresentanti della Fit hanno registrato l’assenza del sottopassaggio per raggiungere il binario 2/3, cosa che costringe i passeggeri ad attraversare i binari. Mancano poi le sale d’attesa per i viaggiatori nelle stazioni di Altavilla, San Nicola L’Arena, Cerda, Campofelice di Roccella e Lascari, tutte mete molto richieste dai passeggeri e dove il decoro delle stazioni lascia molto a desiderare. La Palermo-Punta Raisi conta 62 treni ma sono scollegati con gli orari dei primi voli del mattino e l'ultimo treno dall’aeroporto parte alle 22 lasciando solo la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi.
Il servizio navetta nell’hinterland palermitano fino a Termini Imerese viene effettuato con 40 treni, l’estensione del servizio fino a Cefalù risulterebbe più corrispondente alle esigenze dei pendolari e dei turisti, considerato che risulta la località più frequentata anche nella bassa stagione.

RAGUSA
Ragusa è una città isola dentro l'Isola, è servita solo da 6 treni (le destinazioni sono Gela, Siracusa, Modica, Pozzallo, Vittoria e Caltanissetta), gli altri servizi sono garantiti dai bus, tra un treno e un altro passano anche 5 ore. Per Siracusa esiste un solo treno diretto alle 19, che ha un tempo di percorrenza di tre ore e mezzo, per il resto i pendolari devono utilizzare il bus. Gela si può raggiungere solo con i pullman, per Catania non esiste collegamento.



SIRACUSA
A Siracusa il treno è un vero e proprio miraggio, la stazione centrale è un deserto, 19 i treni regionali, 6 dei quali diretti a Messina e gli altri fra Catania e i paesi del circondario, una bassa frequenza dei servizi, tra un treno e l'altro passano anche due ore. Offerta inadeguata anche in termini di orari, l'ultimo convoglio per Messina parte alle 17,13. La città non è collegata con il capoluogo siciliano, e ad aggravare tutto anche l'inesistenza totale dei collegamenti la domenica e i festivi, giorni di interesse per i turisti della zona.
La Fit ribadisce che nella tratta Siracusa-Gela e in quella che attraversa la Val di Noto, i treni devono essere mantenuti e potenziati, inserendo nell’offerta commerciale i treni domenicali per il grande flusso turistico, verificando inoltre la possibilità di una tratta che possa collegare Comiso con il nuovo aeroporto.

TRAPANI
Nella zona del Trapanese, 28 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e nessun collegamento ferroviario via Milo considerata la chiusura temporanea (che va avanti ormai da otto mesi) della linea, attualmente sostituito da bus; da anni la Cisl sostiene che l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad Alcamo Diramazione, potrebbe far diventare il collegamento un vero servizio navetta tra i vari comuni della zona. Da Trapani occorre anticipare il più possibile il primo treno limitandolo a Piraineto e garantendo la coincidenza con il treno 22730, in questo modo a Palermo si giungerebbe alle ore 8.27; per il secondo treno da Trapani occorre far rispettare la composizione cercando di recuperare tutti quei clienti persi a causa di un’offerta commerciale poco felice; nel pomeriggio occorre un’offerta commerciale tale da garantire con orari appropriati il rientro dei pendolari da Trapani e dalle scuole fino a Salemi. Per il rilancio della tratta necessita il collegamento con l’aeroporto di Birgi (un milione di viaggiatori nel 2012) consentendo il collegamento con punta Raisi e la riapertura della tratta via Milo.

IL QUADRO COMPLESSIVO
Nel complesso, guardando ai treni che circolano ogni giorno, 407 in tutto, molti che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e Messina, in realtà si attestavano in stazioni intermedie costringendo i viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Analizzando nel dettaglio l’orario è facile intuire che molti di questi collegamenti coprono tratti brevissimi e così risultano quasi del tutto sfornite di collegamenti le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed Enna (provincia totalmente scollegata) con gli altri capoluoghi come Messina e Siracusa; Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più di quattro ore per collegare i due capoluoghi.
In tutto la linea Palermo-Messina comprende 94 treni di cui 40 coprono la relazione Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5 si fermano a Cefalù, i rimanenti servono la tratta Messina-S.Agata di Militello.
La linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni, la Palermo-Agrigento 24, la Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 13 la Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 44 la Messina-Catania.

La Sicilia oggi in cifre Dati aggiornati all’08/08/2013

LINEE FERROVIARIE IN ESERCIZIO 1.378 km
CLASSIFICAZIONE
Linee complementari 1.378 km
TIPOLOGIA
Linee a doppio binario 178 km
Linee a semplice binario 1.200 km
ALIMENTAZIONE
Linee elettrificate 800 km
- Linee a doppio binario 178 km
- Linee a semplice binario 622 km
Linee non elettrificate (diesel) 578 km
LUNGHEZZA COMPLESSIVA DEI BINARI 1.556 km
Linea convenzionale 1.556 km
IMPIANTI FERROVIARI
Stazioni con servizio viaggiatori 161
Impianti di traghettamento 4
LINEE ATTREZZATE CON TECNOLOGIE INNOVATIVE
SCC-AV, SCC e CTC, per il telecomando della circolazione 1.231 km
SCMT, per il controllo della marcia del treno 791 km
SSC, per il supporto alla guida 587 km

venerdì 31 maggio 2013

I treni per rilanciare il turismo. Il camper della Cisl.

Si ripristinino le fermate a Fontane Bianche e a Noto.
Tappa in città, ieri mattina, del camper della Fit Cisl Sicilia che sta portando in giro l'iniziativa, «alla ricerca del treno perduto». «E' un tour di 30 tappe - afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia - per stimolare un miglioramento della rete ferroviaria nell'Isola. Basti pensare che tra un viaggio e l'altro ci sono buchi! di tre ore. I treni delle 19 e quello delle 21.45 per Roma hanno tutti i giorni una vettura in meno. Con questa manifestazione chiederemo a Trenitalia di usare il contributo che lo Stato ha versato loro per migliorare il servizio».
Il potenziamento delle tratte interne è necessario per incentivare il turismo e agevolare i pendolari. «Improrogabile il ripristino della fermata di Fontane Bianche da giugno a settembre - dicono Roberto Getulio e Santo Randazzo, rispettivamente segretario e coordinatore della federazione italiana trasporti Cisl -. E altrettanto lo è quello delle corse da Siracusa a Noto anche solo la domenica, giorno di massima affluenza di turisti, che nel fine settimana spesso non sanno come muoversi per raggiungere i paesi della nostra provincia».
«E poi: il personale è ridotto ai minimi termini - precisa Getulio -; così non si può andare avanti. I treni sono vecchi, le stazioni abbandonate e le tratte sovraffollate di pendolari». La Fit-Cisl chiede ! al governo regionale di convocare il tavolo per il Contratto d! i servizio per garantire il diritto alla mobilità con il servizio ferroviario.
«Garantire la mobilità nelle aree interne - conclude Benigno - è fondamentale. Ci auguriamo che il governo regionale intervenga affinché i fondi strutturali vengano spesi bene. Abbiamo bisogno di fondi, per attrarre i visitatori in Sicilia e fare da volano per l'economia locale. Speriamo in un incontro con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, per discutere della firma del Contratto di servizio».
La manifestazione di ieri ha interessato anche un gruppo di cittadini, che hanno sostenuto l'iniziativa della.
Eleonora Zuppardi

La Sicilia - Giovedì 30 Maggio 2013 Siracusa Pagina 26 

mercoledì 29 maggio 2013

Fit cisl - Alla ricerca del treno perduto

Alla ricerca del treno perduto è la campagna tour organizzata dalla Fit-Cisl, che approderà mercoledì in città. Infatti alle 10 il camper con a bordo i rappresentanti del sindacato giungerà alla stazione di Siracusa, alle 16 invece farà tappa alla stazione di Noto. La campagna, partita il 29 aprile, ha fatto diverse tappe soprattutto nelle principali stazioni della Sicilia e nei paesi in cui è forte l'afflusso di pendolari. Il sindacato continua a denunciare i disagi dovuti all! a soppressione di corse, treni vecchi, spesso poco funzionanti! , stazioni quasi del tutto abbandonate o poco efficienti ed un'offerta commerciale che appare insufficiente.

La Sicilia - Martedì 28 Maggio 2013 Siracusa Pagina 28

sabato 13 aprile 2013

Nuovo macigno sul sistema di trasporto su rotaie. E nessuna risposta sul deragliamento di gennaio.

In pullman fino a Villa, addio ai treni-notte Ultimo vagone. 
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26  - 
Salvatore Maiorca

venerdì 1 marzo 2013

La stazione «dimenticata». «Qui il treno non fischia più»

Siracusa tagliata fuori dal Contratto di sviluppo fra Regione e Ferrovie dello Stato.
Si firma oggi a Roma il Contratto istituzionale di sviluppo fra Regione e Ferrovie dello Stato (le quali, ancorché privatizzate, restano comunque "dello Stato"). E' un primo passo avanti per la Sicilia. Dopo anni di stasi. Ma ancora una volta Siracusa rimane tagliata fuori. Gl'interventi previsti dal Cis rimangono limitati al "triangolo magico" Palermo-Messina-Catania. Anzi, per il prossimo 11 marzo sono previsti ulteriori tagli. Stavolta di treni regionali. Anche perché sulle lunghe percorrenze rimane poco da tagliare.
Intanto, la stazione centrale e lo scalo merci Pantanelli stanno morendo. E il silenzio è calato sul deragliamento di un vagone letto in manovra, fra la centrale e lo scalo, il 18 gennaio scorso. Mentre nel Centro-Nord sfrecciano le Frecce rosse e d'argento e gli Italo.
La ferrovia è ormai l'emblema consolidato della vergogna di questa classe politica siciliana. Siracusana in particolare. Una classe politica autoreferenziale, preoccupata soltanto della propria sopravvivenza, del proprio attaccamento alle poltrone dei singoli e nulla più. E inoltre, cosa ancor più grave, tace anche il sindacato.
Qualche "attenuante" potrebbe anche esserci per il sindacato. Magari il sindacato è impegnato in problemi ancor più gravi di quello della ferrovia: i posti di lavoro che diminuiscono sempre più, per esempio. Non ci sono invece attenuanti di sorta per la politica. Per quella regionale e territoriale innanzi tutto. Da parte di questa politica, finita la propaganda elettorale, è silenzio su tutto il fronte. Silenzio dal presidente della commissione regionale per le Attività produttive dell'Assemblea regionale, Bruno Marziano. Il quale anzi considera la questione ferroviaria "una battaglia persa" per Siracusa. Silenzio dal deputato regionale Enzo Vinciullo. Silenzio dal grillino new entry di Siracusa, Stefano Zito. Silenzio da tutti.
Intanto Trenitalia taglia. Non sono mancati i reclami dei passeggeri per il deragliamento del 18 gennaio. Anche perché quel vagone letto, rimasto danneggiato dal deragliamento, non è stato sostituito. E quel treno per Roma è partito senza vagone letto. Alla faccia dei passeggeri che per il vagone letto avevano prenotato e pagato.
Dopo il primo reclamo c'è stato pure il sollecito per una risposta. Ma la risposta non è arrivata. E non arriva. Arriva invece la notizia dei nuovi tagli previsti dal! l'11 marzo con il nuovo orario estivo. «ll treno è sempre stato veicolo di civiltà. Non soltanto di passeggeri e merci - sottolinea Liliana Gissara di Italia nostra -. Il suo progressivo abbandono in Sicilia, in provincia di Siracusa soprattutto, è segno della nostra progressiva perdita di civiltà».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Giovedì 28 Febbraio 2013 Siracusa Pagina 30 

giovedì 28 febbraio 2013

Il treno è in ritardo ma non lo dicono

La stazione «dimenticata». Ore 9: tutti sbagliati gli annunci sul convoglio in arrivo da Roma.

Stazione di Siracusa, ieri mattina alle nove. C'è gente, non tanta in verità, che aspetta il treno delle 9,30 in arrivo da Roma. Nessun annuncio del convoglio in arrivo. La gente comincia a chiedersi: vuoi vedere che siamo alle solite, col treno in ritardo? Poi un annuncio, dieci minuti prima dell'orario previsto. Lo speaker rende noto che il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario due. Passano le 9,30. Silenzio. Finalmente un annuncio: il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due.
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.

SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35

sabato 16 febbraio 2013

RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI tenutasi sabato 16 febbraio alla stazione di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia

SIRACUSA – Il Comitato Pendolari Siciliani, con il coordinatore Giosuè Malaponti, si ritiene alquanto soddisfatto della prima iniziativa messa in campo dal C.I.U.FE.R. (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale. All’iniziativa ha preso parte la sezione di Siracusa di Italia Nostra. Questa prima iniziativa di mobilitazione prevedeva a scala nazionale il presenziamento delle stazioni ferroviarie da parte dei pendolari, degli utenti e delle associazioni e dei singoli cittadini sensibili alla Vertenza. Si è trattato di una mobilitazione inedita per la simultaneità dell’evento in centinaia di stazioni d’Italia.
Non ci serve bloccare i treni, afferma Giosuè Malaponti coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani, per questo ci sta pensando la classe politica con il loro silenzio ed il totale disinteresse alla problematica, oggi molto grave, viste le condizioni paventate da Trenitalia. Tornando sulla questione della “Vertenza Ferrovie Regionali” si allega il file diramato a livello nazionale.
Basta con i proclami e le svolte epocali, è ora che la politica regionale pensi veramente a produrre risultati concreti ed importanti, per fare uscire la Sicilia da questa gogna di arretratezza infrastrutturale in cui è stata rilegata da oltre 40 anni. 
Questi sono gli interrogativi ai quali desideriamo avere risposte:
Perché non è stato ancora attuato il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità con i quattro Piani Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) approvati nel lontano 2004?
Perché la Regione Sicilia non ha mai realizzato uno studio intermodale per una mobilità sostenibile con più modi di trasporto?
Perché il Contratto di Servizio non è stato ancora presentato ai Comitati Pendolari e alle Associazioni dei Consumatori, a  differenza di quanto è avvenuto nelle altre regioni?
Perché non è stato ancora sottoscritto il Contratto di Servizio, visto già l’avvenuto passaggio delle competenze tra Stato e Regione Sicilia?
Perché l’assessore regionale ai trasporti Nino Strano non ha firmato il Contratto di Servizio il 7/09/2009 a Roma assieme a tutte le altre regioni d’Italia?
Perchè in tutti questi anni la Regione Sicilia non ha voluto, viste le nostre pressanti richieste, incontrare i Comitati dei Pendolari Siciliani, almeno, per capire quali fossero le esigenze primarie per soddisfare e realizzare un trasporto pubblico ferroviario efficiente ed efficace?
Perché la Regione Sicilia e gli assessori ai trasporti pro-tempre non sono intervenuti a tutela dei cittadini siciliani, viste le soppressioni di treni e i consistenti ritardi che Trenitalia opera a danno dei Siciliani giornalmente?
Non bastano i proclami, occorrono i fatti che i Siciliani non hanno ancora visto.
Alla luce delle nuove norme europee, entrate in vigore il 4 dicembre 2009, con il “Nuovo Regolamento dell'Unione Europea sulla tutela del Consumatore nei servizi di Trasporto Ferroviario”, che i Siciliani faranno valere per denunciare lo stato attuale in cui versa il  trasporto pubblico ferroviario siciliano, carente sia nella qualità che nelle infrastrutture.               
Occorre tutta l’attenzione del presidente Crocetta e di tutta la classe politica regionale a far sì che non siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale a piangerne le conseguenze. Quando invece, un’attenta politica ai fabbisogni del territorio “mobilità e infrastrutture”, dovrebbe garantire pari dignità e diritti ai suoi cittadini.                  
Cosa intende fare la Regione Sicilia in materia di trasporto pubblico ferroviario? E come pensa di arginare il problema dei tagli ai treni?
Chiediamo ancora una volta un incontro urgente al presidente Crocetta per rappresentare, con dati alla mano, le carenze del trasporto ferroviario siciliano, e per fare presente le nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio che dovrà essere firmato al più presto per garantire la mobilità ed un trasporto efficiente ed efficace ai siciliani e subito dopo pensiamo alle infrastrutture ferroviarie più urgenti e necessarie per l’Isola.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 15 febbraio 2013

Vertenza Ferrovie Regionali "RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI"

Sabato 16 febbraio 2013 ore 10.00 - Stazione Centrale di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia
Il Comitato Pendolari Siciliani, con il coordinatore Giosuè Malaponti, prenderà parte alla stazione centrale di Siracusa, all’iniziativa promossa dal CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale. All’iniziativa nazionale del CIUFER, hanno aderito Italia Nostra sezione di Siracusa, Legambiente e ALBA (Alleanza per il Lavoro, i beni comuni e l’Ambiente).
Ci si incontrerà presso la stazione di Siracusa per discutere, per proporre, per organizzare nuove iniziative coordinate, per sensibilizzare, per attivare azioni utili a ridare slancio e dignità al trasporto ferroviario regionale.
La prima iniziativa di mobilitazione a scala nazionale prevede il presenziamento delle stazioni ferroviarie da parte dei sindaci, delle associazioni e dei singoli cittadini sensibili alla Vertenza, Si tratta di una mobilitazione inedita per la simultaneità dell’evento in centinaia di stazioni d’Italia.
Non bloccheremo i treni, al contrario invitiamo tutti a viaggiare su un treno regionale in giornata anche per un breve tragitto, in modo da riempire tutti i treni e le stazioni.
Dibattiti, letture di poesie e brani di letteratura, distribuzione di volantini, discussioni sui temi della Vertenza avranno luogo in tutte le stazioni. Chiederemo ai politici candidati di firmare la nostra vertenza, dicendo loro che vigileremo sui loro comportamenti in sede di governo.
Più numerosi saremo, maggiori saranno l’effetto mediatico e il sostegno alla vertenza.
I documenti di riferimento sono disponibili sul sito web: www.classactionromanettuno.org/.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 13 febbraio 2013

Ferrovie, di male in peggio in provincia, e si alzano alcune voci in difesa del territorio

Con i nuovi orari un'altra sforbiciata al numero di treni.
Trenitalia taglia ancora: 105 treni in meno in Sicilia dal prossimo primo marzo. Naturalmente ce n'è anche per Siracusa: dal prossimo 10 marzo si tagliano corse su Taormina, Rosolini, Modica e Pozzallo. Lo rilevano Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, dirigenti regionali! di settore della Cisl. E sabato alle 10 la stazione centrale sarà pacificamente occupata da Italia Nostra e dal Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie). Con invito alla popolazione a partecipare all'iniziativa nazionale "Riprendiamoci il treno".
L'iniziativa è «promossa dal Ciufer e condivisa da Italia Nostra nazionale per il rilancio del trasporto ferroviario e la tutela del diritto alla mobilità di tutti i cittadini». Lo sottolinea Lucia Acerra, presidente della sezione siracusana di Italia nostra. E annuncia, per sabato, la partecipazione della vicepresidente nazionale di Italia nostra, Teresa Liguori. Sollecitando «un'inversione di tendenza a favore di un trasporto ferroviario rispondente alle esigenze della mobilità sostenibile».
Intanto scocca l'ora delle dichiarazioni. Ma di risultati concreti non se ne parla proprio. E l'Italia ferroviaria si ferma al "triangolo magico" Catania-Palermo-Messina.
La Cgil chiede un incontro urgente c! on il presidente della Regione, Crocetta. Il presidente della ! Provincia, Nicola Bono, puntualizza che «non tutta la classe politica è stata silente o latitante di fronte alla progressiva smobilitazione delle Ferrovie dello Stato in Sicilia». E ricorda i suoi interventi, «in collaborazione con il collega Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa. Obiettivo costante: sollecitare la Regione a sottoscrivere il contratto di servizio con Ferrovie dello Stato, in modo da sbloccare anche l'accordo di programma quadro sui trasporti ferroviari, con oltre 100 milioni di euro di investimenti statali nell'Isola». Denuncia quindi «l'inesistenza di qualunque supporto della deputazione nazionale e regionale».
«Si sopprimono i treni - ribadisce a sua volta la Cgil - si riducono le carrozze, si continua a ignorare la struttura dello scalo Pantanelli, si continua a fare rimbalzare le responsabilità. E ora si esclude Siracusa dal piano degli investimenti».
Intanto, incalzano il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, e il segretario generale Filt, Angelo Cifali, «ci rimangono solo due treni a lunga percorrenza: il Siracusa-Roma e il Siracusa- Milano via Roma e via Genova. Sono quasi inesistenti i collegamenti regionali».

SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 27

martedì 29 gennaio 2013

Le stranezze nel Viaggiatreno di Trenitalia.

Sul sito Viaggiatreno di Trenitalia stamattina il treno Intercity 724 Siracusa - Roma delle ore 10.30 veniva dato in partenza con 82 minuti di anticipo e come si evince dallo stesso rilevamento a Passo Martino alle ore 10.01. Chissà a che ora é  partito realmente l'IC 724 Siracusa - Roma?

giovedì 17 gennaio 2013

Pendolari Siciliani infuriati: su 19 treni 16 in ritardo

La situazione del trasporto pubblico ferroviario non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto. Tempi duri per i pendolari che utilizzano il treno sulla Messina-Catania-Siracusa. Oggi 17 gennaio 2013 sui primi 19 treni del mattino ( dalle ore 5.05 alle ore 9.40) che percorrono la Messina-Catania-Siracusa e viceversa,  16 sono i treni che hanno avuto un ritardo tra 5 e 86 minuti, uno soppresso e due in anticipo tra 2 e 5 minuti. Questi i treni nel dettaglio:


Treno
delle ore
Da
A
Ritardo in minuti
1
3866
5.05
Siracusa
Messina
12
2
12866
5.10
Catania
Messina
5 anticipo
3
8575
5.20
Taormina
Siracusa
5
4
3865
5.25
Messina
Siracusa
86
5
12868
5.46
Catania
Messina
19
6
12865
5.50
Messina
Catania
21 e soppresso
7
8576
6.00
Catania
Fiumefreddo
2 anticipo
8
8580
6.05
Siracusa
Taormina
5
9
3868
6.30
Siracusa
Messina
25
10
1955
6.35
Messina
Siracusa
47
11
12867
6.45
Messina
Catania
7
12
12870
6.45
Catania
Messina
35
13
8577
6.47
Fiumefreddo
Bicocca
15
14
8579
7.12
Taormina
Catania
24
15
722
7.33
Siracusa
Messina
32
16
12869
8.00
Messina
Catania
17
17
8581
8.32
Taormina
Catania
5
18
3870
8.45
Siracusa
Messina
19
19
12871
9.40
Messina
Catania
14