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martedì 13 gennaio 2015

Trasporti, Sicilia isola inaccessibile 'Crocetta studi il metodo Bassolino' | lasiciliaweb.it

Sicilia. L'analisi. Il professore Russo: "La ferrovia è il mezzo del futuro, la Campania in pochi anni è diventata modello per l'Ue. Catania? Serve la stazione sotto Fontanarossa, è strategica per lo sviluppo". Il caso del semaforo di Messina che manda in centro le auto in arrivo con i traghetti.

giovedì 24 ottobre 2013

Moretti: “Milano - Venezia e Napoli - Bari le opere più importanti da completare

L’AD di FS Italiane è intervenuto a Venezia nel corso del convegno di Sipotra Le priorità per la politica dei trasporti. La logica per investire nei trasporti deve essere quella che si fa solo quello che dà risultati migliori
“L’opera più importante da completare è la Milano - Venezia e, a Sud, la Napoli - Bari”. Lo ha detto a Venezia Mauro Moretti nel corso del convegno Le priorità per la politica dei trasporti di Sipotra, Società italiana di politica dei trasporti,.
Nel suo intervento l’AD di FS Italiane ha auspicato che “per le opere fondamentali non vadano polverizzati i finanziamenti europei disponibili. In paesi di 600 abitanti - ha proseguito - non è possibile fare fermate ferroviarie, come non è pensabile collegare con il treno tutti gli aeroporti italiani”.
Rispondendo sul problema del sovraffollamento dei treni, il numero uno di Ferrovie ha ricordato che “occorrono più risorse, perché i convogli sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma soltanto garantire la massima efficienza. Ci vuole inoltre una programmazione omogenea delle linee, anche se occorre tempo per i servizi a medio - lungo termine”.
Moretti ha proseguito dicendo che negli investimenti per i trasporti la logica deve essere quella che “si fa solo quello che dà risultati migliori per rilanciare il sistema dei trasporti”. Il top manager ha quindi affermato di aspettarsi passi avanti positivi dalla nuova Autorità dei trasporti, e che questa abbia la forza per poter parlare e dettare le regole a cui conformarci”.
L’AD di FS Italiane ha sottolineato, infine, che per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti nel Paese “bisogna recuperare quella normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto - ha chiesto retoricamente alla platea di imprenditori - stanno in piedi oggi in Italia? Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo - ha concluso - perché altrimenti non sta in piedi niente”.
Venezia, 21 ottobre 2013 - A.G. Fonte: Fsnews

sabato 19 ottobre 2013

"Trasporti, Sicilia emarginata"

Agen, presidente regionale di Confcommercio, lancia l'allarme: "I cinesi stanno finanziando il raddoppio del Canale di Suez per arrivare in Africa e in Europa, l'Isola rischia di restare fuori dai flussi commerciali del Mediterraneo"

“Quando i Romani erano il centro del mondo costruivano prima le strade e gli acquedotti. Oggi che la Sicilia è al centro del Mediterraneo, in posizione strategica geograficamente, rischia la marginalizzazione dal resto del mondo”.

Apre con un paragone la conferenza stampa sul sistema dei trasporti nel Meridione il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, che si chiede allarmato quale possa essere il progetto di sviluppo siciliano senza collegamenti.

“Come presidente di Confcommercio Sicilia e come incaricato per le politiche del Mezzogiorno di Confcommercio non posso che esprimere stupore per l’assordante silenzio sotto cui sta passando, sia a livello nazionale che regionale, la definitiva emarginazione del meridione d’Italia e della Sicilia con il declassamento dell’aeroporto di Catania, l’addio all’alta velocità oltre Napoli, la definitiva rinuncia al ponte sullo stretto. Stupisce che nessun politico, a cominciare dal presidente della Regione Crocetta e per finire col duo Letta – Lupi, passando per tutte le forze politiche, abbia compreso l’importanza di battersi a livello europeo per evitare che si compia l’ultima follia condannando definitivamente quel poco di imprenditoria che ancora resiste al Sud”.

Senza contributi europei non ci sarà per la Sicilia possibilità di sviluppo fino al 2025, vanificando le potenzialità di sviluppo del settore turistico, trainante per l’economia dell’isola, e perdendo la possibilità di diventare piattaforma logistica nel Mediterraneo. I costi dei trasporti incidono in maniera spaventosa sul comparto commerciale; i tempi troppo lunghi danneggiano le merci deperibili, cioè i nostri prodotti dell’agroalimentare, risorsa imprescindibile su cui puntare per lo sviluppo economico della Sicilia.

“I cinesi stanno finanziando il raddoppio del Canale di Suez – spiega Agen – per incrementare i loro rapporti commerciali. Passando per il Mediterraneo puntano all’Africa, dove stanno acquistando terreni e interi regioni per trasformare il “continente nero” nel loro granaio dove sviluppare il settore agricolo. Le navi cinesi si spingono fino allo Stretto di Gibilterra per risalire al nord Europa, i loro flussi commerciali passano dal mediterraneo e la Sicilia potrebbe essere una ottima base logistica".


"Purtroppo la mancanza di programmazione penalizza lo sviluppo di tutto il Meridione e la Sicilia ha perso la capacità di progettare. Per questo chiediamo ai governi regionale e nazionale un tavolo di confronto per progettare il sistema logistico più idoneo per la Sicilia, un piano di trasporti che sostenga lo sviluppo del turismo e delle esportazioni, che attiri nuovi imprenditori per investire nell’isola. Composta da pochi porti con un’unica autorità portuale, dai quattro aeroporti dell’isola (Catania, Palermo, Trapani e Comiso), autostrade e alta velocità. Tutto ciò richiede uno studio di fattibilità del sistema logistico siciliano che al momento solo la Cina ha realizzato. E i nostri politici dove sono?”

venerdì 26 luglio 2013

L'intervista. Nino Pulvirenti analizza luci e ombre del sistema siciliano «Potenziare il sistema dei trasporti farebbe crescere anche il turismo»

Mare, spiagge, l'Etna e i beni architettonici sono il nostro tesoro: ma ci vuole più organizzazione e l'offerta migliori servizi
Taormina. «Ecco il nostro petrolio, il nostro gas, le nostre miniere di oro e argento. Il tesoro della Sicilia e dei siciliani».
Nino Pulvirenti si affaccia da una terrazza panoramica nel cuore del centro di Taormina e allunga lo sguardo. Il mare, Isola Bella, alle spalle si intravede anche l'Etna, a destra la macchia verde che segna la lunga fila di agrumeti che si spingono sino alla provincia di Catania. Un paradiso terrestre. E Pulvirenti insiste: «E' su questa materia prima che la Sicilia deve e può scommettere per rimettere in moto la sua economia. Credo che davvero in nessuna parte del mondo ci sia una concentrazione simile di bellezze naturali, di beni architettonici, di cultura, di sole e di neve, di mare e di montagna, un vulcano attivo. Sembra tutto così ovvio quando si dice, eppure ce ne dimentichiamo troppo spesso».
E allora, dopo avere ricordato che viviamo in una terra meravigliosa, chiediamo a Nino Pulvirenti perché questo Eldorado splende poco e male e rende assai meno di quanto potrebbe e dovrebbe. Che cosa non funziona nel sistema del turismo siciliano?
«Succede che per valorizzare tutto questo ben di Dio servono strutture adeguate, serve organizzazione, bisogna che i turisti trovino servizi, pulizia. E purtroppo non sempre sotto questo aspetto la Sicilia è in grado di offrire tutto ciò. Oggi, poi, ci troviamo di fronte al fatto che il turismo ricco, quello d'élite per intenderci, continua a funzionare, come dimostra anche adesso l'occupazione degli alberghi di lusso a Taormina e in qualche altro angolo della Sicilia. Questo perché si tratta di turisti che non hanno problemi economici, che, spesso, viaggiano con aerei privati, con grandi yatch e si spostano agevolmente anche quando fanno base in Sicilia. Il calo, invece, lo registriamo nel turismo di livello medio, molto importante perché con una massa maggiore di presenze crea un notevole movimento economico sul territorio. A frenare queste presenze, naturalmente, c'è la crisi, ma non solo. Anzi direi che il primo motivo sta nella crescente difficoltà che chi viaggia incontra nel sistema dei trasporti. Che costa sempre di più e scoraggia chi ha risorse limitate».
Pulvirenti non vorrebbe parlare di questioni legate al trasporto aereo, un po' per delicatezza (visto che ci sono molte questioni aperte che riguardano ancora la Wind Jet), ma anche perché la cosa, naturalmente, provoca ancora in lui un po' di rabbia e molti rimpianti. Ma la questione del trasporto aereo sta qui, sul tavolo, drammaticamente, confusamente, inevitabilmente. E, allora, qualcosa Pulvirenti deve dire.
«Dico che la realtà oggi è sotto gli occhi di tutti, il caro tariffe, il calo delle presenze negli scali siciliani con conseguente crisi anche di imprese che operavano in quelle strutture e aziende dell'indotto. Diciamo che ho una domanda e un forte rammarico personale in questo momento. La domanda è per il presidente della Regione, Crocetta, posta in maniera assolutamente bonaria e cortese, si capisce, anche perché ho per lui grande rispetto e molta fiducia nelle sue capacità: vorrei capire, però, come mai il governatore non ha posto sin dal primo momento in cima alla sua azione di governo la questione dei trasporti? Per la Sicilia questa è la vera priorità, per far funzionare il turismo, ma anche per tutta l'economia che ha bisogno di una viabilità moderna su strade e ferrovie, ma soprattutto di un sistema di trasporto aereo accessibile a tutti, visto che siamo un'isola. Il rammarico? Evidentemente sei mesi fa, quando incontrai il presidente Crocetta, non sono riuscito a spiegare con chiarezza l'importanza strategica, economica e sociale che avrebbe avuto per la Sicilia e per i siciliani il nuovo progetto Wind Jet, con il suo patrimonio acquisito negli anni, la visibilità, la fidelizzazione dei viaggiatori, le sue professionalità aziendali. Peccato, perché allora tante cose si potevano ancora fare».
Nino Pulvirenti si ferma qua sul tema trasporto aereo. Crocetta, evidentemente, quel discorso di Pulvirenti lo ha metabolizzato sei mesi dopo e ora sta provando l'improbabile, con l'idea della nuova compagnia aerea regionale. Si vedrà. Resta quel che Nino Pulvirenti dice e ribadisce: «Per valorizzare il turismo, così come molti altri settori della nostra economia, agricoltura in testa, serve una infrastrutturazione moderna, autostrade, treni veloci. E, soprattutto, un trasporto aereo che faccia viaggiare da e per la Sicilia a prezzi accessibili. Quel turismo medio che può ridare ossigeno alle nostre imprese può tornare soltanto così. Se, invece, anche stavolta come è accaduto spesso nella storia tormentata di questa terra, restiamo preda di qualcuno, saranno dolori e danni. Oggi siamo vittime di un sistema aereo in pratica monopolistico e fortemente condizionante. Se non ne usciamo presto pagheremo a lungo un conto pesantissimo».
Sette mesi d'estate, unicità spettacolari («i miei ospiti spesso mi raccontano -dice Pulvirenti - di visite emozionanti nel cuore dell'Etna»), ma qui bisogna pur arrivarci. Alla politica, dunque, l'impegno di accorciare le distanze. A tutti quella di sapere essere più puntuali nell'organizzazione, nel fornire servizi. E nel conservare e preservare come si farebbe con un tesoro questo paradiso terrestre.

Andrea Lodato - Nostro inviato La Sicilia - Giovedì 25 Luglio 2013 I FATTI, pagina 8

sabato 2 marzo 2013

Trasporti. La Regione ha sottoscritto ieri a Roma il Contratto istituzionale di sviluppo Prima tranche dei 5 per modernizzare le linee Messina-Catania-Palermo

Palermo. Piovono subito sull'Isola 2,4 miliardi di euro per modernizzare la rete ferroviaria siciliana. La Regione ha sottoscritto ieri il Cis, Contratto istituzionale di sviluppo, con investimenti totali per 5 miliardi di euro sulla direttrice ferroviaria "Messina-Catania-Palermo": la seconda metà della somma è da reperire. L'accordo è stato siglato ieri a Roma dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dai ministri per la Coesione territoriale e dei Trasporti, Fabrizio Barca e Corrado Passera, e dagli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e di Rfi, Mauro Moretti e Michele Mario Elia.
L'Isola, così, avrà finalmente ferrovie più veloci. «L'obiettivo - ha spiegato il ministro Barca - è potenziare un servizio che oggi in Sicilia non è normale, non è civile e non è europeo». Per non parlare del trasporto locale tra Catania e Palermo che «è assolutamente insostenibile: c'è un solo treno al giorno con il quale si viaggia in 2 ore e 45 minuti, mentre gli altri impiegano 4 ore. Con questi tempi - ha aggiunto - non si può definire una "ferrovia di servizio". Oggi la situazione del trasporto pubblico locale tra Catania e Palermo - ha detto Barca - è assolutamente insufficiente».
Il Contratto, nello specifico, interessa 5 macro-interventi per un totale di 14 opere, per le quali, a fronte di ! un costo complessivo di 5.106,1 milioni di euro, «oggi - ha aggiunto Passera - sul tavolo ce ne sono già 2.426».
Questi gli interventi: lungo la Messina-Catania (valore investimenti: 383,8 milioni di euro) è prevista la progettazione del raddoppio della tratta "Giampilieri-Fiumefreddo" (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il nodo di Catania, verrà completato il raddoppio dei binari nella tratta "Catania Ognina-Centrale", progettato l'interramento della stazione centrale e realizzato il raddoppio del bivio "Zurria-Acquicella". Sulla Catania-Palermo (investimenti per 823,4 milioni di euro) verranno raddoppiati i binari nelle tratte "Bicocca-Motta-Catenanuova" e "Catenanuova-Raddusa-Agira", al fine di raggiungere una velocità da 200 km/h e di consentire una crescita nella frequenza dei collegamenti. Per la tratta "Raddusa-Enna-Fiumetorto" è tutto da vedere. È prevista la tempestiva realizzazione di uno studio di fattibilità, d'intesa con la Regione, per valutare 3 soluzioni alternative: la riqualificazione della linea ferroviaria esistente; la variante di tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; oppure la variante di tracciato contigua all'autostrada Catania-Palermo. Infine, interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e Catania-Palermo, più la realizzazione del nodo di Palermo (da 1,2 miliardi di euro).
Soddisfatto dell'accordo Crocetta, che punta ancora più in alto: «Alle grandi opere genericamente sono contrario, ma per le ferrovie, che sono un problema serio, si fa un progetto col quale finalmente si possa arrivare dall'aeroporto di Catania a quello di Palermo rapidamente. Lo sviluppo dovrà coinvolgere anche le aree di Comiso, Siracusa, Gela, Agrigento e Trapani per favorire il turismo e lo sviluppo del Centro-Sud dell'Isola. Incassiamo questo risultato - conclude - ma guai se ci fermassimo: il problema del raccordo con l'aeroporto di Trapani si pone immediatamente».
Oggi, ha ribadito Passera, «mettiamo sul tavolo oltre 2 miliardi, il resto verrà».
Possono gioire i pendolari siciliani, anche se la strada è ancora lunga (fine lavori nel 2020). Il prossimo passo per rendere le ferrovie siciliane più «europee», dovrà essere la stipula del Contratto di servizio con Trenitalia.
Davide Guarcello
La Sicilia -
Venerdì 01 Marzo 2013 I FATTI Pagina 10 

giovedì 19 gennaio 2012

SICILIA, IL MOVIMENTO FORZA D'URTO BLOCCA I TRASPORTI DELL'ISOLA

Sicilia, (TMNotizie) – Giorni difficili per i trasporti in Sicilia. Per cinque giorni, fino alla mezzanotte di venerdì 20 gennaio il movimento "Forza d'Urto" ha proclamato un blocco dei trasporti in tutta l'isola per protestare contro il prezzo della crisi imposto alle fasce più deboli della popolazione."Moltissime persone non hanno la possibilità materialmente di comprare il pane – dice Mario Cerrito – Non sto scherzando, è una cosa seria, siamo in mezzo ai guai e il siciliano non se lo può più permettere".
Il movimento Forza d'Urto nato dall'unione degli Autotrasportatori Aias, Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori agricoli, parla di una "manifestazione popolare" dove non sono consentite bandiere o simboli di partiti politici o di sindacati. I presìdi coinvolgono quasi tutte le provincie siciliane. 
A Catania il tratto più caldo è lo snodo della Tangenziale vicino allo svincolo Paesi Etnei. Francesco Crupi del movimento dei Forconi di Paternò.
"Noi non vogliamo fare la guerra dei poveri, non è uno sciopero dei sindacati o roba varia. 
Noi vogliamo unire il popolo e far capire che è un grave problema. 
Deve risolverlo il popolo e non la categoria".
"Siamo un popolo che vorrebbe vivere con la propria dignità e il proprio lavoro: ce l'hanno impedito".
Allo sciopero hanno aderito anche i sindaci, come Gaetano Punzi, primo cittadino di Regalbuto.
Critiche nei confronti della protesta da parte di Confidustria Sicilia e dalla sezione siciliana della Federazione autotrasportatori.

giovedì 12 gennaio 2012

Trasporti: la Regione incontra le associazioni

Le componenti presenti nel movimento "Forza d'urto" prendono atto del fatto che il Governo regionale insiste nell'invitare associazioni di categoria in cui esse non si rispecchiano per finalità e interessi.

Gli assessori regionali ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, e all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, hanno infatti convocato per domani, venerdì 13 gennaio, che vedrà la partecipazione di associazioni e soggetti che nulla hanno a che fare con il Movimento alla quale hanno aderito gli autotrasportatori siciliani, il Movimento dei Forconi, gli imprenditori del mondo agricoli ed i pescatori.
Questi ultimi, attraverso le parole del loro rappresentante regionale, Carmelo Micalizzi, comunicano che nella prima giornata di sciopero, il 16 gennaio, si muoveranno in corteo dal porto di Catania fino alla Prefettura dove chiederanno di essere ricevuti dal prefetto Francesca Cannizzo.

Inoltre, le componenti di Forza d'urto ribadiscono, in riferimento all'informazione errata e dissonante apparsa sulla stampa, che lo sciopero nazionale degli autotrasportatori, componente importante del Movimento, previsto per il 23 gennaio non si terrà in Sicilia perché difforme a quanto comunicato alla Commissione di Garanzia e Sciopero.
Rimane quindi fissata la durata del blocco dal 16 al 20 gennaio compreso, ritenendo ogni manifestazione che si protrarrà oltre quella data contraria a quanto stabilito dalla Commissione stessa.

Infine si ribadisce il fatto che lo sciopero che si svolgerà nei giorni 16, 17, 18, 19 e 20 gennaio, sarà assolutamente pacifico e rigorosamente nelle regole della più civile protesta. L'obiettivo è quello di sensibilizzare i siciliani e di ottenere l'attenzione del Governo nazionale in maniera da risolvere insieme i problemi delle categorie produttive dell'isola. Ogni elemento di disturbo o che non sia in sintonia con le ferree regole di buon comportamento e di civile azione saranno isolati e respinti dal servizio d'ordine del Movimento costituito tutto da «padri di famiglia» che rifuggono qualsiasi tipo di intemperanza e, ancor più, di violenza.

martedì 10 gennaio 2012

In Sicilia nasce «Forza d'urto», prima iniziativa: il blocco totale dei trasporti

Mobilitazione al via lunedì 16 gennaio. Si concluderà venerdì 20.L'appello: «Tutti uniti per i nostri diritti»
PALERMO - In Sicilia nasce «Forza d'Urto» un'aggregazione spontanea di gruppi di cittadini con l'obiettivo di rivendicare i propri diritti. Al momento vi hanno aderito gli autotrasportatori dell'Aias con il loro presidente Giuseppe Richichi, il «Movimento dei Forconi» con il leader Mariano Ferro, rappresentanti del mondo della produzione agricola, dei pescatori, degli indignati e semplici cittadini. La prima iniziativa del Movimento sarà il blocco totale del trasporto in Sicilia che avverrà dalla mezzanotte di lunedì 16 alla mezzanotte di venerdì 20 gennaio. «Uniamoci tutti», esorta il presidente dell'Aias Giuseppe Richichi, «studenti, operai, professionisti, pensionati. Per dire basta e riconquistare la nostra terra. La protesta è l'unico sistema per indurre i politici a mettere in atto strategie, scelte e provvedimenti che possano realmente giovare al mondo della produzione e del trasporto».
CONTRO LA POLITICA CORROTTA E INCAPACE - «Il nostro appello è rivolto a tutti i siciliani», afferma a sua volta Mariano Ferro leader dei Forconi, «che vogliono combattere la politica corrotta e incapace, i sindacati imbelli, le associazioni finte, il caro carburante, le cartelle esattoriali con tassi da usura, l'arroganza delle banche, la burocrazia cieca
e ottusa. Per tutto questo invitiamo autotrasportatori, agricoltori, allevatori, imprenditori, commercianti, studenti, indignati e affamati a partecipare».

tratta da: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/ - 09 gennaio 2012

mercoledì 21 dicembre 2011

A U G U R I

Auguro a nome del Comitato Pendolari Siciliani, un Santo Natale ed un Proficuo 2012.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Sicilia

mercoledì 28 luglio 2010

Trasporti:- Il bilancio dei pendolari sul servizio ferroviario in Sicilia.

Al Signor Presidente della Regione Siciliana
On. Raffaele Lombardo

Al Signor Assessore On. Luigi Gentile
Assessorato Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti

Al Signor Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares
Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti

A tutti i Deputati all’Ars

Agli Organi di stampa

Oggetto: Trasporti:- Il bilancio dei pendolari sul servizio ferroviario in Sicilia.

Un anno fa, nel mese di luglio, veniva presentato da Trenitalia alla Regione Siciliana un piano di riorganizzazione delle tratte ferroviarie siciliane.
In quel piano riorganizzativo del trasporto ferroviario siciliano, erano previsti nuovi collegamenti, la riduzione dei tempi di percorrenza tra le principali stazioni ferroviarie dell’Isola, treni lenti intervallati da treni veloci e la riorganizzazione di tutti i servizi in una nuova ottica di sistema integrato, chiamato “Memorario”.
Nello specifico tale riorganizzazione prevedeva:
- nella dorsale tirrenica “Messina-Palermo”, di ridurre il tempo di percorrenza tra le due città passando dalle attuali 3 ore e mezza alle due 2 ore e 40 con un risparmio di percorrenza di un ora e dieci muniti;
- tra Palermo e Termini Imerese un treno ogni trenta minuti, con fermate in tutte le stazioni;
- un servizio di collegamento tra Messina e Milazzo ogni ora, con fermate in tutte le stazioni;
- collegamenti tra Palermo e Agrigento, con un treno in partenza ogni ora e un tempo di percorrenza di 2 ore e 10 minuti;
- novità anche sulla linea Palermo-Catania, accorciando i tempi di percorrenza di una trentina di minuti;
- sulla dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa, era prevista l’applicazione dello stesso progetto orario applicato sulla Messina-Palermo.
Il costo complessivo del progetto ammontava a circa 130 milioni. Altri 10 milioni di euro erano a carico del bilancio regionale per una supplementare ottimizzazione del servizio.
Dal punto di vista finanziario, questo nuovo piano presentato da Trenitalia era coperto da fondi nazionali quindi i soldi ci sono.
In merito a questo piano riorganizzativo l’assessore regionale Titti Bufardeci, prima di passare le consegne del Dipartimento dei Trasporti al neo assessore Nino Strano, dichiarava la sua soddisfazione per l’accordo firmato con le ferrovie dello Stato: - “Lo considero utile per facilitare la mobilità dei siciliani, sono piccole modifiche, ma che oggettivamente consentono un’accelerazione”, e di seguito il neo assessore Nino Strano dichiarava: – “Si avvia un miglioramento graduale del sistema, con la certezza che gli utenti potranno fin da subito percepire risultati concreti”.
Considerato che è trascorso un anno e nè i pendolari, né i siciliani si sono accorti di tutti questi benefici e/o vantaggi che il piano riorganizzativo doveva portare al miglioramento del trasporto ferroviario dell’Isola, ma abbiamo riscontrato, a onor del vero, un effettivo peggioramento della situazione ferroviaria in special modo sulla dorsale tirrenica Messina-Palermo, oltre al taglio operato a diversi treni a lunga percorrenza da e per il nord.
Considerato che nel giugno 2007 l’assessore regionale ai trasporti, Dore Misuraca, aveva accordato a Trenitalia l’aumento medio delle tariffe pari al 7% a partire dal 1° luglio 2007. Con i maggiori introiti Trenitalia doveva farsi carico di:
- aumentare i servizi ferroviari in Sicilia;
- acquistare nuovi mezzi rotabili;
- ammodernare e/o ristrutturare il materiale viaggiante esistente.
Di mezzi nuovi non se ne vedono circolare, di miglioramenti del servizio nemmeno l’ombra e di ammodernamento non se ne parla.
Un esempio: un abbonamento mensile di 40 chilometri, nel giugno 2007 costava circa 44,00 euro oggi lo stesso abbonamento costa 56,00 euro.
I siciliani e a maggior ragione i pendolari siciliani stanno ancora aspettando il tanto annunciato “Contratto di Servizio” per il trasporto ferroviario in Sicilia. Contratto di Servizio che in Sicilia doveva essere una ”svolta epocale” a detta di qualche assessore regionale ai trasporti, ma è rimasto a binario morto nei meandri del Dipartimento dei Trasporti della Regione.
Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione della politica regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Siciliana che voglio riportare fedelmente:
Articolo 17
1. Entro i limiti dei principi ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato, l'Assemblea regionale può, al fine di soddisfare alle condizioni particolari ed agli interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative all'organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la Regione:
a) comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere;
…. omissis ..
h) assunzione di pubblici servizi;
i) tutte le altre materie che implicano servizi di prevalente interesse regionale.
Articolo 22
1. La Regione ha diritto di partecipare con un suo rappresentante, nominato dal Governo regionale, alla formazione delle tariffe ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei, che possano comunque interessare la Regione.
In conclusione, e alla luce di quanto è previsto nei due articoli dello Statuto chiediamo al Governo regionale:
- di realizzare la continuità territoriale;
- di voler chiudere il capitolo del Contratto di Servizio sottoscrivendolo;
- di far rispettare a Trenitalia l’accordo sottoscritto nel giugno 2007;
- di intervenire incisivamente sul miglioramento infrastrutturale della rete ferroviaria siciliana.
Di fatto i siciliani, ad oggi, non hanno visto nulla del nuovo piano del trasporto ferroviario, del nuovo scenario infrastrutturale se non i cosiddetti “effetti annunci” della politica regionale e nazionale in questi ultimi quarantanni.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

martedì 8 settembre 2009

Ferrovie, si riducono i tempi della Pa-Ct - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Con tale elogio dei servizi ferroviari italiani non sono però d’accordo i membri del comitato pendolari siciliani che, in un comunicato del I settembre a firma del Coordinatore Giosuè Malaponti denunciano piuttosto la situazione di arretratezza infrastrutturale in cui versa già la Sicilia e che rischia di aggravarsi ulteriormente considerando la scarsa sensibilità e la freddezza con cui la classe politica locale ha accolto tale aumento del gap di collegamento tra Nord e Sud.
“La politica dovrebbe lavorare per il benessere della comunità – dice Malaponti – ma in realtà a spingere le azioni di policy sono piuttosto i ritorni elettorali. Evidentemente l’investimento in tema di trasporti non garantisce quote di consenso tali da spingere i nostri rappresentanti ad agire ribellandosi a questa situazione di diversità inaccettabile. Non bisogna poi dimenticare che probabilmente entro il prossimo anno l’assessorato regionale ai trasporti passerà a quello delle infrastrutture e quindi è logico pensare che la volontà di azione sia fortemente limitata dallo scarso riscontro in termini squisitamente elettorali”.

sabato 19 luglio 2008

Lettera aperta al Presidente della Regione Siciliana

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo fax 0917075111
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Giovanbattista Bufardeci fax 0917078089
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Dott. Vincenzo Falgares fax 0917078098
Al Presidente della Provincia Regionale di Catania On. Giuseppe Castiglione fax 095222265
Al Presidente della Provincia Regionale di Messina Dott. Giovanni Ricevuto fax 090715165
Agli Organi di stampa

Illustrissimo Signor Presidente
E’ tempo di bilanci e di previsioni per il futuro, così come si legge negli articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano La Sicilia.
Di anno in anno ci chiediamo se sarebbe l’anno della svolta (positiva) per le ferrovie. Possiamo dire che accanto a segnali incoraggianti vi sono ancora molti, troppi, elementi di criticità, frutto, a nostro avviso, in parte dell’arretratezza culturale con cui il trasporto pubblico viene ancora da molte parti considerato, e in parte da una certa diffidenza, per non dire una riluttanza, a superare un modello di trasporto attualmente fondato sull’uso del mezzo privato, se è vero che più del 70% degli spostamenti a medio-corto raggio viene effettuato usando l'automobile.
Oggi la vita è caratterizzata dalla mobilità: quotidianamente ci si sposta per andare al lavoro, a scuola, all’università, per svago e cultura e per mille diverse necessità.
Si può dire a buon diritto che la mobilità è una condizione di vita dell’uomo moderno, tanto da assumere una rilevanza sociale ed economica.
Ultimamente il trasporto ferroviario è stato al centro di numerose polemiche che ne hanno messo in discussione la valenza sociale, quale servizio reso al cittadino per garantirgli il diritto ad una mobilità economica, ecologica ed efficiente.
Il trasporto pubblico dovrebbe essere considerato come un asse di spesa su cui la Regione Siciliana dovrebbe centrare il suo impegno alla luce delle difficoltà economiche che, anche a causa del caro-trasporti, interessano fasce sempre più consistenti di cittadini.
Occorre mettere in rilievo come gli utenti del treno si basino sull’orario ferroviario per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario.
E’, quindi, necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni stagionali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Le richieste che facciamo al Presidente della Regione Siciliana sono: la prima di non diminuire l’offerta di trasporto ferroviario almeno fino alla fine del 2008; la seconda di richiedere al Governo, sulla nuova Finanziaria, la destinazione di risorse a favore del trasporto regionale e di formalizzare un tavolo a tre, Regione, Governo e Trenitalia per ottenere adeguamenti finanziari per il 2009.
In qualità di coordinatore dei pendolari colgo l’occasione per sottolineare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Anche la situazione economica sfavorevole, l’aumento dei costi di trasporto privato, rendono il sostegno del trasporto pubblico una vera e propria priorità.
Desideriamo conoscere le strategie del Governo siciliano circa il mantenimento del servizio nel 2008 e auspichiamo che vengano scongiurati in futuro i tagli al servizio che più volte sono stati paventati.
Per questo occorre che il Governo, regionale e nazionale, si attivi con risorse sufficienti dato che Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma appartenente di fatto al Pubblico, e se è vero che la forma giuridica scelta ne impone, giustamente, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia, la sua mission precipua è tuttavia quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, e questo aspetto va sempre tenuto nella massima considerazione.
E' necessario l'aiuto di tutti gli Enti, nella consapevolezza che lo sviluppo ed il benessere dei territori governati passa anche (e passerà sempre più in futuro) attraverso una politica della mobilità capace di sostenere in modo incisivo le dinamiche socio-economiche.
Quindi è giusto, a nostro avviso, che Comuni, Province e Regioni pianifichino insieme nella prospettiva di essere attori effettivi di questa governance e concorrano a individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e in sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione e di collaborazione.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR