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domenica 22 marzo 2015

Atm: ancora incognito lo stato di salute

Visioni contrastanti sul futuro dei trasporti pubblici messinesi, ma i fruitori sono soddisfatti del servizio. Il piano d'esercizio prevede 51 autobus e 8 tram ripartiti su 40 linee nei giorni feriali.

venerdì 29 novembre 2013

Palermo - Nel capoluogo corre sulle rotaie il futuro del trasporto pubblico

L’obiettivo è uno soltanto: togliere sempre più auto dalle strade in una città ostaggio del traffico. Dal tram all’anello ferroviario, dal passante fino alla Metro automatica leggera.
PALERMO - Da alcuni anni a Palermo è in corso un pieno rilancio delle infrastrutture per il trasporto pubblico su rotaia a basso tasso d’inquinamento. Dal tram all’anello ferroviario, dal raddoppio del passante fino all’ultima arrivata, la Metropolitana automatica leggera (Mal), l’obiettivo è uno e uno solo: togliere sempre più auto dalle strade di una città che, secondo gli ultimi dati Aci, è la capitale italiana del traffico e la quarta città più ingolfata d’Europa, con 385.372 auto circolanti nel 2012 su 657.166 residenti, quasi una ogni due persone.
Detto già più volte dello stato di avanzamento dei lavori del tram (la Linea 1 è quasi ultimata e aspetta solo il collaudo, la Linea 2 è pronta per un buon 80%, mentre la Linea 3 è quella più indietro), qual è il progresso delle altre opere? Il raddoppio del passante ferroviario dall’aeroporto Falcone Borsellino a Palermo costerà circa 600 milioni di euro, varianti incluse, e consiste nell’affiancamento di un secondo binario a quello esistente per un’estensione di circa 27,4 km che a regime consentirà una velocità di percorrenza fra gli 80 e i 120 km/hContinua a leggere...

di Gaspare Ingargiola - Qds 29 novembre 2013

martedì 10 luglio 2012

L'Assessore Vecchio e i Convegni


In riferimento all’articolo di domenica 8 luglio “Sinergia con università per cambiare i trasporti”, a pagina 7,  prendo atto che è importante tenere convegni con i vari professori universitari; prendo atto che gli attuali contratti che la Regione ha stipulato per il trasporto su gomma sono assai onerosi e, spesso, non tengono conto delle esigenze dell’utenza ed è necessario ripensarli tenendo conto dei reali bisogni della gente; prendo atto che anche al neo assessore non interessa il trasporto e la mobilità ferroviaria dell’isola, almeno da quello che leggo nell’articolo. Ciò nonostante, desidero sottoporre all’assessore Vecchio, alcune nostre richieste che da anni abbiamo proposto all’assessorato ed al dipartimento e per le quali abbiamo sempre ottenuto risposte vaghe, molte delle volte nessuna risposta e altre volte scadono nello scaricabarile delle competenze tra il dipartimento trasporti e la direzione regionale di Trenitalia. Le problematiche che al momento affliggono decine di migliaia di pendolari e di utenza siciliana che fruiscono del mezzo “treno” (da una vecchia stima della Direzione regionale di Trenitalia sono oltre 50.000 i viaggiatori che giornalmente utilizzano il treno per spostarsi in Sicilia ed oggi, visto il caro carburante, di certo questi numeri son aumentati di un buon 30%) sono tante e molto spesso non vengono prese in considerazione, quando invece se opportunamente prese in coscienziosa considerazione da parte della cosa pubblica potrebbero essere risolte con un nonnulla, ottenendo il miglioramento del trasporto pubblico su rotaia, riportandolo cosi ad un trasporto efficiente ed efficace.
Queste alcune delle problematiche più urgenti: l’ottimizzazione degli orari, delle fermate e delle percorrenze tra i treni in esercizio della lunga percorrenza con i treni della direzione regionale, oggi diventata un’unica direzione; il contratto di servizio tra Regione Sicilia e Trenitalia non ancora sottoscritto e presentato ai comitati dei pendolari ed alle associazioni dei consumatori.
Queste a parer nostro sono le prime cose che dovranno essere messe in atto per far uscire da quel ruolo di egemonia del servizio di trasporto pubblico ferroviario Trenitalia. Tra l’altro, in Sicilia Trenitalia è controllore di se stessa, non avendo il dipartimento trasporti nessun potere di controllo sull’operato della stessa che, allo stato attuale è regolamentato da un contratto di servizio con il Ministero del Tesoro.
Spero tanto che la sua dichiarazione, “è il momento di mettere da parte le convenienze della politica …, mi batterò fino all’ultimo giorno perché si possa voltare pagina”, possa realizzarsi, tenuto conto che avrà poco tempo per poter realizzare interventi di una certa levatura relativamente alle infrastrutture, e mi auguro che per la mobilità, e parlo di quella ferroviaria, Lei possa fare tanto poiché occorrono semplici piccoli interventi per eliminare disagi e disservizi che da anni affliggono i pendolari ed i siciliani.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

martedì 3 gennaio 2012

Uil: Trasporti, tagliate del 20% le risorse in Sicilia

“La Regione Siciliana, sul trasferimento delle risorse nazionali, ha effettuato tagli del 20 per cento per quanto riguarda il settore dei Trasporti pubblici. Tali riduzioni avranno una ripercussione non indifferente nell’Isola. Le associazioni datoriali hanno, infatti, già annunciato una riduzione del personale del 25 per cento”. Lo sostiene Giuseppe Governale, segretario regionale della Uil Trasporti, che aggiunge: “Siamo molto preoccupati. Per questo chiediamo subito al governo regionale di avviare una concertazione con le organizzazioni sindacali, per dare risposte concrete a tutto il settore e rassicurare i lavoratori”.

domenica 11 dicembre 2011

Caos trasporti in Sicilia: tagli da 400 milioni. Nuova emergenza per la Regione Sicilia

PALERMO. C’è una nuova emergenza finanziaria per la Regione. Messa nero su bianco dall’assessore all’Economia Gaetano Armao in una relazione consegnata ieri al Parlamento nazionale. La Sicilia non riuscirà quest’anno a finanziare il trasporto pubblico locale, che costa 400 milioni, per via dei tagli della manovra Monti e dei tetti imposti dal patto di stabilità.

Armao ha rilevato in audizione alla commissione Bilancio della Camera che «le Regioni a Statuto speciale devono poter beneficiare, così come accade per le Regioni a statuto ordinario, di un’aliquota di compartecipazione al gettito delle accise per il finanziamento del trasporto pubblico locale, ferroviario e marittimo». In subordine Armao ha chiesto «che le spese relative vengano escluse dal patto di stabilità». Partita complessa, quella del trasporto pubblico locale: i tagli imposti alle Regioni a statuto speciale obbligano già la Regione a trovare altri 400 milioni che si sommano al miliardo tagliato da Tremonti in estate. In più c’è ancora da reperire quella quota di 650 milioni per completare il budget della sanità.

È impossibile che la Regione trovi i soldi per il trasporto pubblico locale, che rischia il ridimensionamento.

Armao però ha sottolineato che per coprire il budget in questo settore nelle Regioni a statuto ordinario «la manovra prevede di attingere alle maggiori entrate frutto della manovra stessa». Significa che «le tasse introdotte in Sicilia dalla manovra servirebbero a coprire la spesa delle altre Regioni per il trasporto pubblico locale senza che ciò valga al contrario».

Armao ha chiesto al Parlamento di accelerare l’emissione del decreto con cui si dà attuazione al federalismo fiscale in Sicilia. Senza questa norma non arriveranno i finanziamenti aggiuntivi e non si potrà neppure introdurre nuove imposte previste dalla manovra, come l’Imu cioè la nuova Ici che dovrebbe finanziare i Comuni. L’assessore non ha escluso che «si possa arrivare a un nuovo scontro con lo Stato per avere questo decreto».

Dopo il plauso iniziale, sarebbe quindi un ritorno a un clima di ostilità che già caratterizzava i rapporti fra Lombardo e il governo Berlusconi. Il governatore ieri ha puntato il dito contro la norma che aumenta il costo della benzina malgrado in Sicilia avvenga la maggior parte della produzione: «È un tema che poniamo sempre a Roma. Ma il problema è la forza politica che la protesta ha alle spalle. Fino a quando i siciliani si affideranno a partiti nazionali che penalizzano il Sud, non possiamo lamentarci».

di GIACINTO PIPITONE – Giornale di Sicilia del 10/12/2011

domenica 27 novembre 2011

I Pendolari di tutta Italia rilanciano al nuovo Governo l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico


Non c’è tempo da perdere, nei prossimi giorni il nuovo Governo deciderà le azioni da compiersi per salvare l’Italia dal fallimento. Anche il Trasporto Pubblico rischia di scomparire a causa dei tagli decisi dal recedente Governo: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da milioni di cittadini dell’Italia intera.

In questi giorni il nuovo Governo sta decidendo quali azioni verranno messe in campo per tentare di risollevare le sorti del Paese, e per intraprendere il cammino del risanamento dei conti pubblici e del superamento della crisi economica che attanaglia l’Italia ormai da qualche anno.

Il Primo Ministro Monti, nel suo discorso di apertura ha parlato di sacrifici, ma anche di crescita, e in quest’ottica intendiamo rilanciare l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico, chiedendo al nuovo Governo di farne uno dei temi caratterizzanti la sua azione.

Nonostante il Parlamento avesse espresso, ancora recentemente, il suo sostegno a che il Trasporto Pubblico fosse dotato delle necessarie risorse, votando in modo quasi unanime alcune mozioni, il precedente Governo non ha tenuto conto di tale condivisa volontà politica e nella legge di stabilità ha confermato il taglio del 75% delle risorse destinate al Trasporto Pubblico, sancendone di fatto il completo smantellamento.

Non c’è tempo da perdere: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da decine di migliaia di cittadini dell’Italia intera.

Ecco, quindi, il testo dell’Appello:

Appello per salvare il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio

Togliere risorse al trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, ecc.) è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e lo sviluppo economico e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.

Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle Finanze

Al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti

Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, Signor Ministro dei Trasporti,

sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.

Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.

La Manovra varata dal precedente Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.

Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare ulteriormente il traffico e la congestione delle nostre strade, che già in molti casi sono oltre il livello di guardia.

Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.

L’aumento dell’IVA al 21% ha portato inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.

Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso sarebbero molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.

Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigurebbe appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.

Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso.

Solo poche settimane fa, il 27 ottobre, il Parlamento si è espresso a grandissima maggioranza approvando ben 6 mozioni che sollecitano serie e concrete misure a favore del Trasporto Pubblico, indicando anche le possibili fonti di finanziamento. Auspichiamo vivamente che questa largamente condivisa volontà politica potrà essere assunta e tradotta in azione di governo dal nuovo Esecutivo, ed è anche in forza di questo pronunciamento che rilanciamo questo Appello.

Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.

Seguono firme dei Comitati Pendolari

sabato 19 novembre 2011

Appello per salvare il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio

Togliere risorse al trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, ecc.) è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e lo sviluppo economico e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.

Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Ministro dell’Economia

Al Ministro dei Trasporti

Signor Presidente, Signori Ministri,

sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.

Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.

La Manovra varata dal precedente Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.

Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare ulteriormente il traffico e la congestione delle nostre strade, che già in molti casi sono oltre il livello di guardia.

Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.

L’aumento dell’IVA al 21% ha portato inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.

Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso sarebbero molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.

Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigurerebbe appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.

Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, ed a Voi, Signori Ministri dell’Economia e dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso.

Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, e ai Signori Ministri, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.

Coordinamento Comitato Pendolari Italiani

martedì 21 giugno 2011

Tagli al trasporto ferroviario e le disattenzioni della politica che penalizzano la Sicilia

Il 12 giugno scorso è stato compiuto l’ennesimo atto di sciacallaggio nei confronti della Sicilia e dei Siciliani, da parte di Trenitalia, con l’ulteriore taglio di vetture ai treni della lunga percorrenza che vanno dalla Sicilia al centro-nord e del continuo ridimensionamento che prevede la chiusura di depositi, di officine e di uffici.
La Lega, per bocca del ministro Maroni, chiede la TAV (trasporto alta velocità) a tutta forza per il centro-nord, mentre alla politica siciliana bastano i lanci di stampa dove si promettono investimenti per infrastrutture che resteranno una chimera o solo, come sempre, fiumi di parole e di inchiostro.
In considerazione di queste ultime penalizzazioni che Trenitalia ed il Governo hanno affibbiato alla Sicilia, debbo ancora una volta constatare che, anche in questo caso, la classe politica siciliana ha fatto finta di nulla, come se queste ulteriori penalizzazioni non comportino alcun danno; secondo me enorme allo sviluppo economico, sociale e turistico della Sicilia.
Volendo mettere da parte queste grandi cose: progettazioni, infrastrutture, finanziamenti; la politica che ci rappresenta non è stata in grado a tutt’oggi a far valere e rispettare i diritti dei siciliani, che proprio il D.L.vo 422/97 ci assegna in materia di trasporto pubblico.
Da qualche anno la Regione Sicilia, visto già l’avvenuto passaggio delle competenze tra Stato e Regione, aspetta che, i ministri Tremonti e Matteoli, appongano la firma sul documento di trasferimento delle risorse dovute, che ammontano a 111.535.920 milioni di euro, dei 120 milioni iniziali e che sanciscono in maniera definitiva l’accordo per il trasporto pubblico ferroviario tra Stato-Regione.
Queste sono le somme che il governo ha destinato alla Sicilia per attuare e sottoscrivere il tanto famigerato contratto di servizio, ancora ad oggi ad un nulla di fatto, mentre già nelle altre regioni è operativo da circa due anni.
Alla luce di questi fatti, che denotano lo scarso peso politico o interesse di chi ci rappresenta nel governo nazionale, è lecito chiedersi cosa hanno fatto e cosa stanno facendo deputati e senatori siciliani in tutta questa penosa vicenda che vede la Sicilia sempre più danneggiata in quello che dovrebbe essere il settore trainante “trasporti e infrastrutture”, per migliorare lo sviluppo isolano in tutti i suoi settori e per cercare, almeno, di ridurre quell’enorme gap infrastrutturale che ci divide dal nord.
Perché i nostri politici non attuano le strategie di “ricatto politico” per ottenere ciò che ci spetta cosi come agisce la Lega?
Sono convinto che, una forte presa di coscienza e di posizione, da parte di tutti i politici siciliani a Roma, sia “condicio sine qua non” per far fare marcia indietro ad un governo nazionale che non tiene in debita considerazione i bisogni primari della nostra Regione al pari delle altre, tenuto conto che, anche i siciliani partecipano al pagamento di tasse e tributi di un’Italia che va a più velocità e che non tiene conto dell’eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini.

Cordialità
Giosuè  Malaponti - Coordinatore COMITATO PENDOLARI SICILIANI

venerdì 25 dicembre 2009




















A nome del Comitato Pendolari, porgo i miei migliori auguri a quanti ci collaborano e ci sostengono nelle nostre civili battaglie, per renedere il trasporto pubblico più efficiente ed efficace.


AUGURI DI UN FELICE NATALE E DI UN PROFICUO 2010

Giosué Malaponti
Coordinatore Comitato Pendolari

mercoledì 7 ottobre 2009

Che fine ha fatto il Contratto di Servizio ferroviario in Sicilia?

Premesso che il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che, dal nostro punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso, ossia l’UTENTE e non il treno della POLITICA”.

Prendendo spunto dal batti e ribatti della politica regionale e nazionale sul trasporto ferroviario in Sicilia, ci sorprendono le dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti, Nino Strano, che da sei mesi si preoccupa di raccordarsi con il ministero dei trasporti, per il passaggio alla Regione dei servizi di trasporto regionale (Dlgs 422/97) e che da due mesi, ha pronto un piano per il miglioramento dei servizi, che consentirebbe una riduzione dei tempi di percorrenza, e un'ottimizzazione delle tratte, con partenze cadenzate ogni mezz'ora o ogni ora e che il piano in questione è stato già concordato con Trenitalia, e andrebbe a regime da gennaio 2010.

Abbiamo più volte chiesto un incontro al dirigente generale del dipartimento trasporti, avv. Giovanni Lo Bue, all’assessore Nino Strano, per conoscere nel dettaglio questo contratto, ma sino ad oggi conosciamo quanto appreso dai giornali, nessuno ci ha chiamati, nessuno ci ha presentato nulla e nessuno dal mese di gennaio ad oggi ci ha dato una risposta. Silenzio assoluto dalla Regione Siciliana.

Non è concepibile che il piano, che la regione dice di avere già pronto sui trasporti, non venga presentato prima della firma definitiva, secondo quanto prevede l'art.2, comma 461 della Legge 244/07, ai maggiori fruitori del servizio, in questo caso i comitati dei pendolari, le associazioni dei consumatori, così come è avvenuto in Liguria, Lombardia, Lazio, Campania, etc., che già hanno sottoscritto, da alcuni mesi, i relativi contratti di servizio.

Che fine ha fatto la rivoluzione copernicana, la svolta epocale, che l’assessore ai trasporti ha descritto subito dopo l’incontro di Roma del 7 settembre? Perché in quella data non ha sottoscritto il Contratto di servizio, prendendo un’altra settimana di tempo?

Desidero fare presente all’assessore Strano, che è trascorso un mese esatto dall’incontro di Roma, e il contratto di servizio, giace nei cassetti dell’assessorato, ancora in via di definizione.

Siamo seriamente preoccupati che questo ritardo nella firma del contratto, non pregiudichi la concessione dei fondi per l’acquisto o la ripartizione del materiale rotabile, in virtù del detto che: “chi tardi arriva male alloggia”.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

mercoledì 12 agosto 2009

Infrastrutture: La Sicilia penalizzata dalla Politica

Desideriamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica che oltre ai proclami e ai fiumi di inchiostro la politica regionale non è veramente interessata allo sviluppo infrastrutturale e al reale miglioramento del trasporto ferroviario siciliano. Prova ne è che nonostante i proclami dei due assessori regionali ai trasporti l’uscente on. Bufardeci e l’entrante on. Strano, svolta epocale per il trasporto ferroviario in Sicilia di un mese fa, ed in considerazione del fatto che dei 130 milioni che lo Stato deve girare alla Regione per il miglioramento delle condizioni di trasporto ferroviario, non c’è neanche l’ombra. E ancora, che devono essere trasferite dal Governo alla Regione le competenze in materia di trasporto pubblico previste dal Decreto Legislativo 422 del 1997. Per non parlare dei 1970 milioni di euro previsti per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri, che dal 2008 sono scomparsi dai vari contratti di programma(CPQ) e dagli accordi di programma quadro(APQ). Mentre alla Sicilia il ministro ai trasporti Matteoli, concedeva finalmente una tranche dei tanti agognati fondi FAS nelle altre regioni del nord finanziava nuovi fondi (3,2 miliardi di euro) per la realizzazione e/o il miglioramento di nuove infrastrutture ferroviarie e stradali.
Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

giovedì 25 settembre 2008

Disservizi e disagi per le continue soppressioni dei treni in Sicilia

Assessorato Regionale Trasporti e Comunicazioni
C.a. Direttore Generale Avv. Vincenzo Falgares
Al Direttore di Trenitalia Stefano Carollo
Provincia Regionale di Catania
C.a. Sig. Assessore ai trasporti Ottavio Vaccaro
C.a. Mobility Manager della Provincia Ing. Vanni Calì
Alla Redazione dei quotidiani
La Sicilia
Il Giornale di Sicilia
La Gazzetta del Sud
La Repubblica
Alla Redazione Rai 3 Catania

Oggetto: Disservizi e disagi per le continue soppressioni dei treni in Sicilia.-

In riferimento all’incontro di lunedì 22 settembre con i vertici di Trenitalia alla stazione centrale di Catania desidero comunicare, quale coordinatore del Comitato pendolari Me-Ct-Sr, che in quell’occasione abbiamo illustrato gli enormi disagi che tutta l’utenza pendolare sta affrontando quotidianamente da almeno un mese e che ancora si protrarranno sino alla fine di ottobre, così come confermato da Trenitalia.
La direzione regionale di Trenitalia, sta cercando di fare il possibile per limitare i danni di questi disagi programmati accelerando i lavori di sistemazione dei rotabili.
La questione che più ci preme in questo momento e che abbiamo sottolineato all’assessore provinciale Ottavio Vaccaro, al Mobility Manager della provincia Ing. Vanni Calì ed ai vertici di Trenitalia è quella del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia. Ci risulta che, con la venuta in Sicilia dell’A.D. Mauro Moretti per l’inaugurazione del sistema centralizzato di controllo su alcune relazioni di Palermo, sia stato presentato finalmente questo tanto sospirato contratto di servizio, essendo la Sicilia, l’unica regione a non averlo ancora fatto; attualmente dovrebbe essere in discussione con i vertici dell’assessorato regionale ai trasporti da ciò che ci conferma il Direttore regionale di Trenitalia, Stefano Carollo.
Noi del Comitato pendolari ci teniamo a ribadire come gli utenti del treno si basino sull’orario per effettuare scelte non solo di viaggio ma anche di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario. E’, quindi, necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
La nostra richiesta, in qualità di maggiori fruitori del servizio ferroviario, è di non diminuire l’offerta di trasporto ferroviario nella nuova programmazione 2008/2009; siamo in attesa di essere ricevuti dal Governo regionale per conoscere le strategie e la destinazione di risorse a favore del trasporto ferroviario regionale e di formalizzare un tavolo tecnico che veda oltre a Regione e Trenitalia anche una rappresentanza dei pendolari.
Auspico che vengano scongiurati tagli al servizio, per questo occorre che il Governo regionale si attivi con risorse sufficienti per realizzare un servizio più in linea con le esigenze del territorio.
Da tempo speriamo che sia l’anno della svolta (positiva) per le ferrovie.
Possiamo dire che accanto a segnali incoraggianti vi sono ancora molti, troppi, elementi di criticità, frutto, a nostro avviso, in parte dell’arretratezza culturale con cui il trasporto pubblico viene ancora da molte parti considerato, in parte da una certa diffidenza, per non dire una riluttanza, a superare un modello di trasporto attualmente fondato sull’uso del mezzo privato, se è vero che più del 70% degli spostamenti a medio-corto raggio viene effettuato usando l'automobile.
Resta una domanda inquietante: cosa si è fatto e cosa si sta facendo per soddisfare questa crescente domanda di mobilità pubblica in Sicilia? Risposta: nessun contratto di servizio e si tagliano risorse al trasporto pubblico!
Ci auguriamo che presto ci si renda conto dell’urgenza di impostare una seria politica di rilancio del trasporto pubblico, che resta una priorità regionale.
Ci auguriamo, inoltre, l’adozione immediata di un complesso di iniziative che puntino ad un rapido superamento di questo stato di disagi, con un rigoroso impegno del Governo regionale e di Trenitalia per il rispetto dei principi di economicità, efficienza ed efficacia.
E’ auspicabile che Comuni, Province e Regioni pianifichino insieme nella prospettiva di essere attori effettivi di questa governance e concorrano a individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e in sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione e di collaborazione.
Infine, desidero, comunicare che stiamo programmando un’assemblea dei pendolari siciliani alla stazione di Palermo, Messina e Catania per il 2 ottobre c.a.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

sabato 19 luglio 2008

Lettera aperta al Presidente della Regione Siciliana

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo fax 0917075111
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Giovanbattista Bufardeci fax 0917078089
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Dott. Vincenzo Falgares fax 0917078098
Al Presidente della Provincia Regionale di Catania On. Giuseppe Castiglione fax 095222265
Al Presidente della Provincia Regionale di Messina Dott. Giovanni Ricevuto fax 090715165
Agli Organi di stampa

Illustrissimo Signor Presidente
E’ tempo di bilanci e di previsioni per il futuro, così come si legge negli articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano La Sicilia.
Di anno in anno ci chiediamo se sarebbe l’anno della svolta (positiva) per le ferrovie. Possiamo dire che accanto a segnali incoraggianti vi sono ancora molti, troppi, elementi di criticità, frutto, a nostro avviso, in parte dell’arretratezza culturale con cui il trasporto pubblico viene ancora da molte parti considerato, e in parte da una certa diffidenza, per non dire una riluttanza, a superare un modello di trasporto attualmente fondato sull’uso del mezzo privato, se è vero che più del 70% degli spostamenti a medio-corto raggio viene effettuato usando l'automobile.
Oggi la vita è caratterizzata dalla mobilità: quotidianamente ci si sposta per andare al lavoro, a scuola, all’università, per svago e cultura e per mille diverse necessità.
Si può dire a buon diritto che la mobilità è una condizione di vita dell’uomo moderno, tanto da assumere una rilevanza sociale ed economica.
Ultimamente il trasporto ferroviario è stato al centro di numerose polemiche che ne hanno messo in discussione la valenza sociale, quale servizio reso al cittadino per garantirgli il diritto ad una mobilità economica, ecologica ed efficiente.
Il trasporto pubblico dovrebbe essere considerato come un asse di spesa su cui la Regione Siciliana dovrebbe centrare il suo impegno alla luce delle difficoltà economiche che, anche a causa del caro-trasporti, interessano fasce sempre più consistenti di cittadini.
Occorre mettere in rilievo come gli utenti del treno si basino sull’orario ferroviario per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario.
E’, quindi, necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni stagionali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Le richieste che facciamo al Presidente della Regione Siciliana sono: la prima di non diminuire l’offerta di trasporto ferroviario almeno fino alla fine del 2008; la seconda di richiedere al Governo, sulla nuova Finanziaria, la destinazione di risorse a favore del trasporto regionale e di formalizzare un tavolo a tre, Regione, Governo e Trenitalia per ottenere adeguamenti finanziari per il 2009.
In qualità di coordinatore dei pendolari colgo l’occasione per sottolineare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Anche la situazione economica sfavorevole, l’aumento dei costi di trasporto privato, rendono il sostegno del trasporto pubblico una vera e propria priorità.
Desideriamo conoscere le strategie del Governo siciliano circa il mantenimento del servizio nel 2008 e auspichiamo che vengano scongiurati in futuro i tagli al servizio che più volte sono stati paventati.
Per questo occorre che il Governo, regionale e nazionale, si attivi con risorse sufficienti dato che Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma appartenente di fatto al Pubblico, e se è vero che la forma giuridica scelta ne impone, giustamente, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia, la sua mission precipua è tuttavia quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, e questo aspetto va sempre tenuto nella massima considerazione.
E' necessario l'aiuto di tutti gli Enti, nella consapevolezza che lo sviluppo ed il benessere dei territori governati passa anche (e passerà sempre più in futuro) attraverso una politica della mobilità capace di sostenere in modo incisivo le dinamiche socio-economiche.
Quindi è giusto, a nostro avviso, che Comuni, Province e Regioni pianifichino insieme nella prospettiva di essere attori effettivi di questa governance e concorrano a individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e in sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione e di collaborazione.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

venerdì 23 novembre 2007

Un Sistema di trasporto più vicino alle esigenze dei Pendolari

Fiumefreddo di Sicilia 23 novembre 2007

Mi corre l’obbligo fare presente quanto segue:
Abbiamo chiesto più volte all’Assessorato Regionale ai Trasporti un incontro per discutere sulla pianificazione di alcune relazioni ferroviarie e per dare diversi suggerimenti per quanto concerne noi pendolari, ma a tutt’oggi nessuno ci ha mai sentito o, perlomeno, incontrato per ascoltare cosa avevamo da dire ad eccezione della Direzione del Trasporto Regionale di Trenitalia che ringraziamo per la disponibilità accordataci e con la quale abbiamo collaborato per cercare di realizzare un trasporto regionale più a misura del pendolare.
Ho chiesto, personalmente, un incontro al Direttore Generale dell’Assessorato Regionale ai Trasporti, Avv. Vincenzo Falgares, per cercare di offrire la nostra collaborazione visto che la terza componente essenziale in materia di trasporto pubblico, oltre all’Assessorato Regionale ai Trasporti ed a Trenitalia, è quella dell’utenza in generale e nel particolare quella dei pendolari. Molti potranno essere i correttivi da apportare per migliorare il funzionamento delle ferrovie siciliane, almeno nelle fasce orarie, 6/9 e 17/19 di maggiore flusso di viaggiatori. Occorre inoltre, sempre secondo noi, impiegare al meglio le risorse del piano di ammortamento in Km/treno relative all’acquisto dei treni Minuetto.
Per un servizio pubblico quale è il trasporto ferroviario occorre che venga rispettato il diritto alla trasparenza, cosa che ci è stato tolto con l’oscurazione del sito di R.F.I. , Rete Ferroviaria Italiana, http://pic.rfi.it/indexflash.htm-Mercurio-Posizione Treno, dove chiunque e da qualsiasi parte d’Italia era possibile inserire in una pagina di ricerca il numero del treno di interesse ed ottenere in tempo reale l'informazione sull'andamento di detto treno. Non solo l’informazione reale sulla marcia del treno, ma si poteva verificare la veridicità degli orari di percorrenza in termini di puntualità o di ritardi, preparando all’occorrenza degli appositi grafici. In ogni caso, in barba a quanto dichiarato nella Carta dei Servizi ed alle norme sulla trasparenza che dovrebbero emergere da un servizio “pubblico” nei confronti dell’utenza, dal 21 ottobre 2004 ci è stata tolta questa unica e sola possibilità di trasparenza e di riscontro. Inutile ricordare che in altri paesi (Svezia e Svizzera, ad esempio, dove peraltro i ritardi sono eventi eccezionali, e non la norma come in Italia) esistono siti web che forniscono molte più informazioni di quelle di cui noi ci accontentiamo. Ci chiediamo qual è la trasparenza e la libera consultazione da parte del cittadino-utente dei dati sulla circolazione ferroviaria? Riteniamo che la riattivazione di Mercurio debba garantire quel rispetto delle norme sulla trasparenza di un servizio di trasporto ferroviario ancora “PUBBLICO” dato che nel Gruppo Ferrovie dello Stato, R.F.I. Spa, Rete Ferroviaria Italiana, altro non è che il Gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, mentre TRENITALIA è l’impresa di trasporto deputata ad erogare servizi per la mobilità di persone.
Noi del Comitato Pendolari Me-Ct-Sr abbiamo realizzato due questionari relativi alla puntualità, ai comfort ed all’efficienza del servizio ferroviario, sia a bordo che nelle stazioni, nella relazione Catania-Messina, il primo a marzo/aprile 2001 con circa 600 contatti ed il secondo a marzo/aprile 2005 con circa 1200 contatti. Ma quasi certamente nessuno li avrà presi in considerazione.
Quali sono i riscontri ai piani annuali della customer satisfaction presentati da Trenitalia, dato che in Sicilia Trenitalia, senza il contratto di servizio con la Regione Siciliana è controllore di se stessa? E quali i controlli attuati dalla Regione Siciliana sul servizio di trasporto ferroviario? Premesso tutto quanto, speriamo in una presa di posizione affinché vengano ripristinate le condizioni di trasparenza e tutelato quel diritto all’informazione che certamente ci spetta e di cui siamo stati impropriamente privati.
E’ necessario, infine, a questo punto effettuare in fretta il Contratto di Servizio e la Carta del Passeggero tra la Regione Siciliana e Trenitalia, visto che l’Assessorato Regionale ai Trasporti ha già approvato, sotto i dettami del decreto legislativo 422/97, il Piano Direttore dei Trasporti ed i Quattro Piani Attuativi (ferroviario, aereo, marittimo e stradale).
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

lunedì 24 dicembre 2001

I trasporti e le infrastrutture fanno la differenza con il resto d'Italia

Fiumefreddo di Sicilia 24 Dicembre 2001

C O M U N I C A T O S T A M P A

In questi ultimi giorni sulla stampa locale e nazionale si è parlato dei mille e fischia miliardi da investire al sud per il potenziamento di strade, autostrade, linee ferrate, porti ed aeroporti, ma a dire il vero anche il precedente governo aveva annunziato investimenti nel mese di marzo u.s. per potenziare il settore del trasporto pubblico anche … nella nostra Sicilia, speriamo che questa sia la volta buona, viste le promesse fatte sotto l’albero di Natale.
L'unica speranza è quella che, il governo del Presidente Berlusconi, così come ha preventivato in campagna elettorale, oggi dia una svolta decisiva investendo in quell'assetto viario, ferroviario ed aereo per farsì che la Sicilia esca finalmente da quella gogna di arretratezza.
Altro aiuto importante, secondo il nostro modesto parere, debba venire dai nostri 61 rappresentanti siciliani al Parlamento, dal nuovo Presidente della Regione Siciliana e dal nuovo Assessore Regionale ai trasporti.
Smettiamola di piangerci addosso e di essere solamente un pozzo dove tutti tirano giù il secchio per rifornirsi d'acqua, ma, mai nessuno ha fatto nulla per la ristrutturazione e la miglioria dello stesso.
Certamente, noi del Comitato spontaneo dei Pendolari , che giornalmente viviamo i disagi del trasporto pubblico, vogliamo e dobbiamo dire la nostra in merito ai trasporti ferroviari ed alle condizioni delle ferrovie siciliane.
Condizioni sicuramente da terzo mondo. Non è giusto che ci siano due Italie, una quella del nord dove, anche con i nostri soldi, vengono incentivate e potenziate tutte le tratte per i collegamenti tra le più grandi città, e l'altra quella del sud dove esiste solo un binario che collega le nove provincie siciliane, ed una parte di questo ancora non elettrificato.
Non è solo un problema di incentivazione e potenziamento delle linee ferrate ma è anche la condizione in cui migliaia di viaggiatori sono costretti a viaggiare, vedi lo stato in cui versa il materiale rotabile in uso nelle tratte siciliane, ormai tutto materiale riciclato che dal nord, anziché rottamarlo, viene spedito al sud per continuare ad essere impiegato in tutte le tratte regionali giornalmente.
E allora dobbiamo ribadirlo e confermarlo che vi sono due Italie.
Noi nel nostro piccolo stiamo cercando di smuovere queste realtà, abbiamo chiesto aiuto ai Presidenti della Provincia regionale di Catania, On. Nello Musumeci e della Provincia regionale di Messina, Dott. Giuseppe Buzzanca. Per prima la Provincia di Catania ha voluto investire, in via sperimentale per circa sei mesi, ad incentivare la tratta ionica-etnea con dieci corse in più durante tutto l'arco della giornata, mentre la Provincia di Messina sta approntando assieme al nostro Comitato ed alla Trenitalia un piano di incentivazione che partirà sicuramente da Giugno 2002.
Si è ormai arrivati alla conclusione della costruzione del Ponte sullo Stretto, che ben venga, ma che senso ha costruire un'opera di migliaia di miliardi quando, oltrepassato lo stesso, a tutt’oggi mancano le vie principali di collegamento veloce, stradali e ferroviari, tra piccoli e grossi centri.
Vogliamo fare presente che in molte altre regioni, già da parecchio tempo, hanno attuato un tavolo di concertazione tra Enti Locali, Trenitalia e Comitati dei Pendolari, prova ne sono i risultati sinora raggiunti, sia sull’incentivazione dei mezzi pubblici che nella miglioria delle condizioni di viaggio e nella puntualità.
L’anello mancante, per l’apertura di un tavolo di concertazione, a parer nostro è proprio quello delle Istituzioni locali Comuni, Province e Regione, che devono essere sollecitati dai comitati come il nostro, ad iniziare ad affrontare l’annoso problema del trasporto pubblico migliorandone la qualità e soprattutto potenziandone il trasporto viario e ferroviario, tutto ciò in previsione della definitiva realizzazione di un Piano Regionale dei Trasporti, così com’è già stato fatto da diversi anni in altre Regioni d’Italia.
Concludiamo affermando che continueremo ad essere sempre attenti e vigili alle problematiche inerenti le condizioni del trasporto pubblico in Sicilia, specie quello ferroviario, dato l'ottimo rapporto di collaborazione tra il Comitato Spontaneo dei Pendolari e la Direzione Trasporto Regionale della Trenitalia, a cui va il nostro apprezzamento per l'attenzione alle problematiche dei pendolari e per le soluzioni fin qui intraprese.
Con preghiera di pubblicazione, cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori auguri di buone feste.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

venerdì 11 maggio 2001

Richiesta incontro al sindaco di Catania On. Scapagnini

Fiumefreddo lì 11 Maggio 2001

AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI CATANIA
ON. UMBERTO SCAPAGNINI

Ill.mo Signor Sindaco
Venuti a conoscenza della riunione di venerdì 18 maggio, a Palazzo degli Elefanti, per discutere di alcune modifiche da apportare al nuovo progetto di rete dell'Azienda Municipale Trasporti, tenendo conto dei diversi suggerimenti delle Municipalità, confidiamo nella Sua disponibilità a voler incontrare i ns. rappresentanti, del Comitato dei Pendolari Me-Ct-Sr, per avere un quadro chiaro delle nostre richieste e dare un nostro contributo al raggiungimento dell'obiettivo che l'Amministrazione da Lei guidata intende raggiungere per la miglioria del trasporto pubblico urbano.
Siamo stati i fautori, nell'incontro del 21 febbraio a Giarre, nel sottoporre alla Trenitalia e l'indomani con una nostra lettera al Direttore dell'A.M.T. (fatta transitare tramite l'U.R.P.), al quale abbiamo chiesto di valutare la possibilità della realizzazione di una convenzione tra l'A.M.T. e la Trenitalia, per l'incentivazione del trasporto pubblico tramite, un unico biglietto " Treno - Bus ". A distanza di un mese circa abbiamo ricevuto conferma, da parte del Direttore dell'A.M.T., che sono state riprese le trattative per la questione unico biglietto " Treno - Bus " con l'amministrazione delle FF.SS., interrotte circa due anni fa.
Sicuri di dare un nostro contributo alla miglioria dei trasporti pubblici, ci siamo attivati, distribuendo un questionario a tutti i viaggiatori e/o pendolari, per acquisire quanti più dati possibili da sottoporre agli addetti ai lavori per un pronto riscontro delle esigenze di chi tutti i giorni è costretto a servirsi dei mezzi pubblici.
Restiamo disponibili, ad intervenire, a qualsiasi forma di dialogo per il raggiungimento di accordi che possano trasformare il servizio di trasporto pubblico in qualcosa di veramente funzionale e civile per tutti.
Certi della Sua autorevolezza, grati per la cortese attenzione e fiduciosi, cogliamo l'occasione per porgere cordiali saluti.

COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
Il Coordinatore Giosuè Malaponti

mercoledì 7 marzo 2001

Incentivazione trasporto pubblico

Fiumefreddo, 07 Marzo 2001

Negli ultimi giorni sulla stampa, locale e nazionale, non si è parlato altro che di Piano Generale dei Trasporti, che nel giro di dieci anni, ha commentato il ministro dei Trasporti, saremo in grado di metterci al pari degli altri stati europei.
Diamo allora un'occhiata come verranno distribuiti i miliardi del nuovo piano generale trasporti:
nuove linee a valichi alpini Ventimiglia-Genova, Sempione, Modane, Gronda Nord Milano, Genova Milano, Brennero, Chiasso-Milano e la Tavisio-Pontebba;
una parte destinati all'alta velocità da Torino-Milano-Roma-Napoli; ed un'ultima parte destinati alla manutenzione ed alle nuove tecnologie.
Da quello che abbiamo sentito o letto, in questi giorni, si evince che nessun intervento è previsto, nel Piano Generale dei Trasporti, per la situazione ferroviaria siciliana.
E' di qualche giorno fa la notizia, anche se già, nella riunione con i vertici della Divisione Trasporto Regionale del 21 febbraio a Giarre era stato fatto qualche accenno alla collaborazione tra la Trenitalia e la Provincia Regionale di Catania per l'incremento della tratta Catania-Acireale-Giarre e la sponsorizzazione dell'arancia rossa.
Ben venga l'iniziativa del Presidente della Provincia On. Nello Musumeci, che in tutti i modi sta cercando di incentivare il turismo nella nostra Provincia, sperimentando nuove formule per la promozione del nostro patrimonio culturale e dei migliori prodotti agricoli della nostra provincia.
Per quanto riguarda invece l'incentivazione del trasporto sulla tratta Catania-Taormina, a parere nostro, qualcosa sta migliorando ma altre di notevole importanza sono rimaste come prima.
Andare a Catania, dopo le 9.30 del mattino, da alcune stazioni intermedie tra Taormina e Giarre, è un dramma poiché si deve attendere le ore 13.25, la stessa cosa partendo da Catania, per i più fortunati, dopo le 14.25 è possibile arrivare sino a Giarre, mentre per gli altri bisogna attendere le 17.45, questi sono alcuni esempi.
Infatti, nella riunione di Giarre, avevamo avanzato la richiesta di fare fermare quasi tutti i treni (regionali - diretti) alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia per incentivare l'uso del mezzo pubblico nei paesi del comprensorio quali Linguaglossa-Piedimonte Etneo-Calatabiano-Mascali.
Allora chiediamo al Presidente On. Nello Musumeci, della Provincia Regionale di Catania, e al Direttore Carlo Pino, della Divisione Trasporto Regionale Sicilia, di poter rivedere, prima dell'entrata in vigore del nuovo piano, qualche orario di partenza e/o di allungare qualche percorrenza da Giarre almeno sino a Taormina.
Confidiamo nella disponibilità dell'On.Nello Musumeci a volerci incontrare per pianificare gli innumerevoli disagi sulla tratta Catania-Acireale-Giarre-Fiumefreddo-Taormina che in parte, sono stati alleviati con l'intervento della Provincia, ma non centrando appieno l'obiettivo di miglioria ed incentivazione su tutta la tratta.
Rendiamo noto che il Comitato ha già online il sito internet: www.infinito.it/utenti/pendolari e l'e-mail: pendolari@infinito.it per chiunque vorrebbe segnalare o proporre delle migliorie per l'incentivazione del servizio pubblico nella tratta Me-Ct.
Con preghiera di pubblicazione, grati per la cortese attenzione e fiduciosi per la Vs. collaborazione, coglie l'occasione per porgere cordiali saluti.
COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
Il Coordinatore Giosuè Malaponti

venerdì 2 marzo 2001

I Pendolari aspettano riposte e vogliono incontrare la provincia regionale di Catania

Fiumefreddo lì 02 Marzo 2001

COMUNICATO STAMPA

Il comitato dei Pendolari Me-Ct-Sr, a distanza di 10 giorni dall'incontro avuto con la Divisione Trasporto Regione Sicilia, non ha ancora visto nessun risultato dalle richieste avanzate in tale incontro. Siamo stati rassicurati dal Direttore Carlo Pino che a giugno la tratta Me-Ct-Sr verrà dotata di carrozze nuove con il sistema di climatizzazione funzionante e che assieme alla Provincia Regionale di Catania stanno elaborando un piano di trasporto pubblico.
Ci rassicurava inoltre, che già da tempo la Divisione Trasporto Regione Sicilia, aveva attenzionato quasi tutte le nostre lamentele e da queste la stessa aveva programmato di incontrare i pendolari della costa ionica-etnea per fare il punto della situazione attuale e futura.
Atteso che per i grandi interventi occorre aspettare qualche mese nulla abbiamo visto per quanto riguarda i piccoli interventi alla stazione di Catania.
Abbiamo chiesto di ripristinare l'arrivo del Treno n. 3835 delle 7.05 al 2° Binario così come era fino a tre o quattro mesi addietro, anzi nell'incontro di Giarre avevamo chiesto l'arrivo al 1° binario per facilitare i molti pendolari che devono obbligatoriamente prendere le varie coincidenze (altri paesi) per raggiungere il proprio posto di lavoro.
A tutt'oggi, il Treno n. 3835 delle 7,05 che arrivava, prima dell'incontro di Giarre, al 7° binario continua ad arrivare allo stesso, la stessa cosa dicasi per il Treno n. 3834 delle 13.30 che continua a partire dall' 8° binario (mentre prima partiva dal 1° binario) creando molti disagi ai pendolari.
Concludiamo, facendo una riflessione, si sprecano fiumi di parole, di inchiostro, di carta e di quant'altro per l'incentivazione turistica dei nostri posti (trasporti-servizi, ecc.), ma poi le piccole cose che sono sempre di grande utilità, non vengono realizzate vedi il tabellone arrivi e partenze della stazione di Catania, che già dall'estate scorsa è guasto e nessuno provvede a ripararlo.
L'utilità di tale servizio, non è tanto per i soliti viaggiatori che nel bene e nel male si sanno districare nel trovare il binario di partenza, ma visto l'approssimarsi della stagione estiva, per i tanti millantati turisti che arrivano alla stazione di Catania o che partono da essa, non sempre riescono a trovare chi gli indica il binario giusto. Anche il servizio di spikeraggio lascia a desiderare nell'annunciare i treni o i cambi di binario e se ciò avviene solo in lingua italiana e allora si vedono turisti spaesati che cercano di avere informazioni da qualcuno che riesca effettivamente a dargliele. Essendo venuti a conoscenza dell'elaborazione di un piano trasporti tra la Provincia Regionale di Catania e la Divisione Trasporto Regione Sicilia, chiediamo un incontro urgente con il Presidente On. Nello Musumeci, riteniamo cosa utile, per poter dare il nostro contributo alla realizzazione di questo piano trasporti, essendo i maggiori usufruitori del servizio pubblico.
Rendiamo noto che il Comitato ha già online il sito internet: www.infinito.it/utenti/pendolari e l'e-mail: pendolari@infinito.it per chiunque vorrebbe segnalare o proporre delle migliorie per l'incentivazione del servizio pubblico nella tratta Me-Ct.
Con preghiera di pubblicazione, grati per la cortese attenzione e fiduciosi per la Vs. collaborazione, coglie l'occasione per porgere cordiali saluti.
COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
Il Coordinatore Giosuè Malaponti